Autonomia di pensiero, anche quando appare in accordo con quello del nemico
di EMILIO MARTINES (FSI Padova)
Esiste nell’ambito della mia “nuvola” di contatti, in generale focalizzata sulla critica al liberalismo globalista, una tendenza a mio parere un po’ preoccupante: quella di porsi in opposizione a qualunque voce che appaia avere origine dal suddetto schieramento, abbracciando per reazione la visione opposta. Questo “giocare di rimessa” a volte impedisce di sviluppare una visione autonoma ed originale, di immaginare scenari futuri ottimali, in quanto mette dei vincoli precostituiti a ciò che è “lecito” immaginare.
Per cui, se la percezione è che ci vogliano imporre la mobilità elettrica, si proclama l’amore per il diesel, se la percezione è che ci vogliano imporre una riduzione del consumo di carne si propugna l’hamburger a manetta, e così via. Invece, è possibile immaginare scenari in cui uno stato sovrano possa anche attuare politiche in parziale accordo con i desiderata dell’élite globalista, se esse risultano essere quelle preferibili per il benessere dei suoi cittadini, senza preclusioni ideologiche.
Giusto per rifarsi ai due esempi citati, un forte investimento in un’industria nazionale di produzione di veicoli elettrici, tecnologia che presenta notevoli vantaggi se adeguatamente valorizzata, avrebbe effetti molto benefici su lavoro, competitività tecnologica del paese ed inquinamento da polveri sottili e da ossidi di azoto: quest’ultimo punto, ad esempio, che in altri contesti può non essere così cruciale, è particolarmente rilevante per la nostra specificità, in relazione alla scarsa circolazione d’aria nella pianura padana.
Anche sull’altro esempio, la dieta più salutare risulta essere quella a moderato consumo di carne, che poi si chiama dieta mediterranea e l’abbiamo inventata noi, per cui imbottirsi di carne solo perché il pensiero globalista non vuole risulta piuttosto miope, mentre risulta molto più rilevante opporsi ai trattati di libero scambio che rischiano di minare il buon livello di controlli che abbiamo al momento sulla qualità dei prodotti.
Quindi, l’invito è ad essere sempre vigili nell’analizzare e comprendere quali sono le tendenze che il sistema mediatico in mano al grande capitale cerca di imporre, ma al contempo non farsi limitare da tale analisi nella definizione di politiche nazionali che risultino vantaggiose per il popolo italiano.
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