Notizie dall’Umbria
di MARTINA CARLETTI (FSI Perugia)
22 anni fa, terremoto di Umbria e Marche.
Spaventati furono i nostri genitori, ma ho un ricordo limpido di quanto la formazione – che era stata fatta a scuola – da parte di protezione civile ed insegnanti, avesse trasformato questa disgrazia quasi in un gioco. Tant’è che noi, bambini, fummo i meno preoccupati e spaventati: tutti ordinati, composti, in attesa del segnale della maestra, contando quegli interminabili secondi sotto ai banchi prima di uscire dalla scuola in fila indiana. Nessun panico, pochi pianti, una scuola che ci protesse e ci indirizzò verso la gestione di un’emergenza così grave.
Ed ora…?
Ricostruzione antisismica dei tanti paesi distrutti: mai iniziata
LAVORO E SVILUPPO in Marche Umbria Lazio Abruzzo= O
Misure per evitare lo SPOPOLAMENTO degli Appennini= nessuna
Vi verremo a dire perché non ricostruiscono. Vi diremo la verità.
Vi spiegheremo perché una intera zona dell’Umbria sta morendo (e la restante è in agonia), e perché questo è stato voluto da politiche precise.
Vi diremo perché l’Umbria viene lasciata sola.
All’Unione Europea non interessa la ricostruzione delle aree distrutte, così come lo sviluppo delle aree depresse, ma L’ADEGUATO ALLOCAMENTO DEI CAPITALI. In regime di PAREGGIO DI BILANCIO, senza INVESTIMENTI MASSICCI, l’Umbria MUORE, l’Italia MUORE.
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