L’Europa chiude le porte ai ceti deboli della società
1)MES O NON MES…
MES o non MES l’importante nel sistema euro-neoliberale rimane quello di bastonare e impoverire gli operai, i piccoli commercianti, i pensionati i precari e in generale tutti i “deboli” della società per garantire e incrementare i risparmi dei ricchi, dei grandi detentori di capitali italiani e stranieri. Questo è l’obiettivo principale della UE.
Più passi verso l’integrazione europea si fanno più le condizioni dei ceti subalterni peggioreranno. Non ci sarà mai il momento in cui l’Europa dirà all’operaio o al pensionato “beh… Adesso ti aumento salario e diritti” non ci sarà mai il momento in cui l’Europa dirà al governo “beh… dai adesso puoi fare politica espansiva per i più deboli”.
Tutto questo perché da sempre la quota salari e la quota dei profitti sono inversamente proporzionali e la UE è nata con lo scopo “neoliberale” di difendere esclusivamente il profitto. Ecco perché più Europa ci sarà, più integrazione si farà tanto peggiore sarà la condizione economica della maggioranza della popolazione italiana.
Non ci sono alternative per le classi lavoratrici e per i ceti medio bassi se non l’uscita irrevocabile inesorabile e unilaterale dell’Italia dalla UE, rimanere sarà sempre più insostenibile per i non ricchi!
MICHELE PICCOLI (FSI Brindisi)
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2) L’UNICO MES UTILE È QUELLO MORTO
Sostiene Agamben che l’archeologia (intesa come ricerca dell’arché) sia la sola forma di accesso al presente mentre il futuro è oggi usato come un dispositivo per rendere inintelligibile il presente. Solo studiando il nostro passato, recente ma ormai – ahimè – compiuto, possiamo comprendere il suo significato e le occasioni (che noi abbiamo) mancate. E Il nostro passato, quello della Costituzione del ’48, è pieno di occasioni mancate. La Costituzione istituisce una democrazia politica, fondata sulla partecipazione politica dei cittadini.
Da questo punto di vista è singolare la cecità prodotta dall’economicismo dilagante che trasforma la politica e la responsabilità in meri calcoli di pretesa convenienza. Ci domandiamo se il MES convenga o meno, se sia utile o meno. Ma non è questo il punto. Il meccanismo europeo di stabilità appare essere, nella nuova architettura del potere, come il Consiglio notturno che Platone definiva essere il custode delle leggi in quanto conoscitore de “gli dei, l’anima e gli astri”, ossia dell’uno e del molteplice.
Il MES, ossia il nuovo depositario del potere nell’Unione Europea, però non rappresenta la sintesi dell’uno e del molteplice ma deve esercitare il potere “dal punto di vista del creditore” (from the point of view of the lander” art. 3 del trattato MES). Si tratta di un soggetto deputato a creare e gestire le crisi al riparo dal processo elettorale, esautorando la Commissione la cui legittimazione democratica era già discutibile. Non c’è un MES utile senza controllo democratico, senza limitazioni imposte alla sovranità dei mercati. In ultima analisi, per la nostra Costituzione, l’unico MES utile è quello morto.
STEFANO ROSATI (FSI Rieti)
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