Comunicato del Movimento dei Forconi

Potrebbero interessarti anche...

Nessuna risposta

  1. Giuseppe ha detto:

    FORZA SICILIA! FORZA ITALIA!

  2. Granduro ha detto:

    Comunisti e forconi 

    La sinistra che legge il Manifesto e Liberazione è critica verso il movimento dei forconi che sta scuotendo dalle fondamenta la Sicilia. Le organizzazioni sindacali dei lavoratori a cominciare dalla mia CGIL esprimono giudizi negativi e dubbi dietrologici sul cui prodest del movimento che accomuna contadini operai disoccupati autotrasportatori. Insomma il mondo ufficiale della politica e del sindacato prende le distanze e, con la puzza sotto il naso, condanna. A mio parere commette un errore che non sarà perdonato perchè sta producendo strappi ed amarezza. C'è amarezza in coloro che sono costretti ad usare l'auto o il camion per raggiungere il lavoro o per spostarsi o per vendere i propri prodotti. Una cosa è l'impatto del prezzo della benzina a Vigevano altra e ben diversa cosa è a Ragusa. I prodotti agricoli siciliani si debbono spostare per centinaia e centinaia di chilometri per raggiungere i mercati ed i costi sono diventati insopportabili. Inoltre, come diceva oggi un contadino per la prima volta intervistato dalla TV fellona e disonesta che soltanto oggi comincia a dare conto della agitazione, i prezzi dei prodotti agricoli sono inferiori a quelli di trenta anni fa. Gli oligopoli delle catene di distribuzione spremono fino all'osso i produttori e li condannano alla fame. Molti hanno l'alternativa o il suicidio o la rivolta. E' una caratteristica dell'agricoltura odierna controllata dalle multinazionali spingere i contadini, i coltivatori diretti al suicidio come avviene in India e altrove. Il mercato globalizzato senza regole è dominato dalle multinazionali che impongono la loro legge senza alcuna pietà per nessuno. 
    Qualcuno si lamenta che il movimento dei forconi è controllato o ispirato dalla destra. In politica e nella società i vuoti non restano tali a lungo. Se la "sinistra" diventa liberista, perbenista, educata, collaborativa con il potere la società non sta ad aspettarla che finalmente si accorga dei problemi che vengono a maturazione. Ora esprimere giudizi sprezzanti ideologici e salottieri sul movimento non farà bene a nessuno. La Sicilia tagliata fuori da Moretti dal sistema ferroviario nazionale ed europeo ed ora oppressa da un prezzo enorme, patologico dei carburanti non si lascerà morire di fame e di inedia. Quello che accade oggi è il prologo di una stagione di grandi e pericolose agitazioni che, in assenza di forze politiche in grado di capire e di guidare, rischiano di avere sbocchi assai gravi. L'agitazione di oggi segna anche il fallimento dell'Autonomia Siciliana diventata un Palazzo 
    di ingordi sazi e privilegiati oligarchi tutti con il grado equipollente a quello di senatori della Repubblica. La regione è un buco nero, una terribile idrovora delle risorse a vantaggio di una casta di privilegiati. La Regione è un fallimento prima che politico morale e se non esistesse sarebbe meglio per tutti. 
    Pietro Ancona 
    già segretario regionale della CGIL siciliana

  3. stefano.dandrea ha detto:

    Palermo: centri sociali al fianco dei forconi

    Oggi per tutta la giornata una trentina di compagni/e dei centri sociali palermitani Anomalia e Laboratorio Arrigoni hanno partecipato e sostenuto il presidio del Movimento dei Forconi e degli autotrasportatori, svoltosi all’altezza di via oreto – rotonda di via regione siciliana – imbocco dell’autostrada, dove i manifestanti circa centocinquanta, hanno piu’ volte attuato dei blocchi stradali a singhiozzo mandando in tilt l’intero traffico in entrata e in uscita da Palermo.

    La protesta popolare che si sta diffondendo in Sicilia come tutte le proteste di questo tipo sono complesse, di massa e contradditorie, ma di sicuro parlano il linguaggio della lotta contro la globalizzazione, contro equitalia e lo strozzinaggio legalizzato che sta mettendo in miseria larghe fasce della societa’ siciliana , contro la casta politica di destra e di sinistra che sta mettendo in ginocchio i lavoratori e le loro famiglie , contro l’aumento dei prezzi della benzina . Soprattutto il movimento dei forconi quello che richiede lo vuole conquistare con la lotta. Blocchi stradali, fermo di tutti i tir che entrano ed escono dalla citta’, e momenti di propaganda contro i governi regionale e nazionale che incontrano a differenza di cio’ che dicono i media ufficiali la gran simpatia della popolazione.

    Serve un po’ di chiarezza su alcuni punti, secondo noi, determinanti.

    Tante critiche sono state fatte ai soggetti promotori di queste manifestazioni.

    Una di queste è che sarebbero gestiti e organizzati in maniera strumentale da alcuni personaggi vicini al partito di Lombardo (Mpa). Senza voler fare del becero moralismo o inviti alla comprensione pietistica rispondiamo col potere dei dati empirici e non della retorica: chi ascolta i soggetti protagonisti dei blocchi e delle manifestazioni a cui stiamo assistendo; chi legge i loro cartelli e volantini; chi incrocia i loro megafoni sa quanto peso abbia nei loro linguaggi la competa sfiducia verso tutta la classe politica (tutta!). Se poi a parlare per loro sono stati anche quel politicante dell’Mpa o quell’altro di Forza sud non ci stupisce più di quando assistevamo alle becere vetrine costruite attorno a presunti portavoce di altri movimenti (gli studenti in primis) che altro non erano che la "cattura partitica" di lotte e vertenze. Eppure, anche in questi anni di lotte studentesche e universitarie, qualcuno si costruiva legittimità per provare successivamente a vendere i movimenti al partito di "sinistra" o al sindacato di "sinistra".Questo ci ha mai impedito di stare dentro tali movimenti? Di provare a portare in essi i contenuti di una lotta antisistemica e autonoma? Quante volte dietro battaglie (in molti casi figlie dello stesso qualunquismo che ora si imputa ad altri) in difesa di "cultura e formazione" abbiamo dovuto convivere con le più fantasiose manovre elettoralistiche senza mai perdere di vista ciò che più ci interessa – soggetto, pratiche, linguaggi – ? Per fortuna abbiamo avuto ragione.

    Una risposta veemente va data a chi agita lo spauracchio "fascista" a proposito delle lotte in questione. Il fatto che in alcuni contesti venga dato spazio a certe forze di estrema destra – crediamo sia "biologico", nella origini di questi movimenti, che venga ricercato supporto in chiunque lo conceda – non è forse più significativa la colpa di chi, non riconoscendo tutto quello cui abbiamo già accennato, rimanendo distante dalla materialita’ dei rapporti sociali, lascia spazio di agibilità a costoro che, ovviamente (e dove sta la novità?), cercano di agire questo spazio attraverso il loro sporco populismo? Non è forse il solito esercizio retorico di "sinistre da salotto" in attesa di momenti messianici già pronti e confezionati e mai pronta a "sporcarsi le mani" in dinamiche che vanno irradiate di contenuti, non certo tenute a distanza…eppure tanti di questi "manifestanti"erano venuti a bussare alle porte dei nostri centri sociali e delle sedi della sinistra "radicale": sono fascisti? Non crediamo!

    Noi, militanti di centri sociali e di spazi occupati dellla citta’ di Palermo, sosterremo la lotta di "forconi" e autotrasportatori perchè frutto di una giusta battaglia e perchè ricca di positive e "incompatibili" energie; per questo, come sempre, saremo al fianco di chi lotta contro la crisi e questo intollerabile sistema.

    Studentato Autogestito Anomalia

    Laboratorio Vittorio Arrigoni

    PALERMO

    http://www.infoaut.org/index.php/nodi/palermo/item/3720-palermo-centri-sociali-al-fianco-dei-forconi-in-lotta

  4. la congiura degli eguali ha detto:

    il secolare letargo del popolo siciliano sembra arrivato alla fine; un fatto è certo c'è un movimento che esprime un malessere sociale molto diffuso; il capitalismo italiano continua a rapinare il popolo di sicilia per decenni assoggettato al potere clientelare mafioso della democrazia cristiana; con i berlusconidi la musica non è cambiata perchè il sistema della corruzione ha sostenuto i berlusconidi: vi ricordate i 60 eletti su 60 alle elezioni politiche; e chi si scorderà l'elezione plebiscitaria di totò vasa vasa cuffaro,  quello dei cannoli di ricotta, finito in galera perchè accusato di  favoreggiamento a cosa nostra?; ma il letargo siciliano è stato determinato anche dal fallimento della sinistra storica, quella comunista, che divenuta pd, sostiene il governo lombardo alla regione; la sinistra cosidetta radicale non esiste quasi per niente; ed è un grave fattore perchè se non si interloquisce con il movimento di lotta,  lo sbocco reazionario può divenire realtà.

  5. Luciano Fuschini ha detto:

    Esiste un precedente storico che è bene richiamare alla memoria, pur nelle mutate condizioni: i Fasci siciliani. Fu un moto confuso e contraddittorio, cui parteciparono socialisti e clericali, radicali e reazionari. Nei cortei si innalzavano ritratti di Marx e immagini della madonna. Fu comunque un moto popolare autentico, che esprimeva una ribellione profonda. Se la cosiddetta sinistra oggi sta con i "democratici" che in nome dell'umanitarismo invadono nazioni indipendenti, con i liberali che vogliono l'onnipotenza del Mercato, con i banchieri perché sono sobri e austeri, c'è da meravigliarsi se molti spazi vengono lasciati alla cosiddetta estrema destra?

  6. stefano.dandrea ha detto:

    Non credo che si tratti di uno spazio lasciato alla cosiddetta estrema destra.

    Si tratta di un movimento promosso da lavoratori autonomi, ai quali si sono aggiunti anche gli operai. Generlamente questo ceto ha sempre votato in maggioranza per il centrodestra. Tanto più in Sicilia, dove qualche anno fa il centrodestra vinse per cappotto.

    Ciò è potuto accadere per la ideologia di cui si è fatto portatore Berlusconi – da un lato coloro che si fanno da sé e che si danno da fare; (categoria alla quale apparterrebbero sia Berlusconi che il mio Barbiere!) dall'altro i dipendenti, pubblici e privati, ideologia sciocca e ingannatrice, che tuttavia ha avuto un certo seguito – e perché a lungo la sinistra ha continuato a parlare di lavoro e lavoratori riferendosi esclusivamente ai lavoratori dipendenti.

    Credo perciò che i lavoratori autonomi che hanno promosso la protesta siano in parte modesta di sinistra in una parte consistente di centro, in parte di destra e in una parte modesta di centrodestra.

    Essi hanno chiesto che coloro che avessero inteso sostenere la protesta non avrebbero dovuto issare bandiere di partito. E hanno distinto tra politica e partitica. Non è proprio ciò che vogliamo fare noi, facendo fuori sia i partiti del centrodestra che quelli del centrosinistra?

    Niente esclude, naturalmente, che singole forze partitiche dichiarino di appoggiare il movimento. Forza nuova lo ha fatto. Lo facciano anche i partitini comunisti. La decisione dipende dal contenuto e dalle modalità della protesta, non certo dal fatto che abbia aderito o meno Forza Nuova. Certamente questo non è un movimento che la sinistra radicale può egemoinizzare. Ma speriamo che in tutta italia si sviluppino movimenti di questo genere. Dovrebbe essere chiaro che i movimenti egemonizzati dalla sinistra radicale non hanno prodotto un tubo negli ultimi venti anni. Se poi dentro questi movimenti entrerà una sinistra con le idee, socialista e non "radicale", che comprenda la complessità della struttura di classe della società moderna e non distingue falsamente tra sfruttatori e sfruttati, e se questa sinistra (politica ma non partitica) riuscirà ad avere una certa egemonia, questo credo che dobbiamo augurarcelo

     

     

     

     

     

    .

  7. Granduro ha detto:

     
    Anarchici e Forconi
    Mentre scriviamo è in atto in tutta la Sicilia la protesta organizzata da Movimento dei forconi, Aias ed altre associazioni minori che si sono man mano aggregate. Si tratta di una realtà eterogenea, le cui potenzialità erano note, ma la cui portata sociale si potrà cominciare a verificare a partire da questa settimana. Di fatto, dopo la protesta degli anni ottanta degli “abusivi per necessità”, non si erano più verificati movimenti così diffusi e radicali, in grado di intercettare il crescente malcontento e di dare delle risposte alla crescente voglia di protagonismo, da anni repressa nei meccanismi del clientelismo e della delega.
    Un movimento di tal fatta non poteva non destare l’attenzione di chiunque abbia interesse a creare un clima di “rivolta” per pescare nel torbido, o da parte di chi sente sia giunto il momento di portare allo scoperto le proprie rivendicazioni corporative. E’ così che la destra, da tempo attenta agli sviluppi di questo movimento, ne canta le lodi, e dove può, partecipa in maniera anonima con i suoi militanti ai blocchi stradali; è il caso di Forza Nuova e di altre sigle della galassia neofascista; è il caso dell’arcipelago indipendentista. E’ anche il caso di Zamparini, l’industriale presidente del Palermo calcio, e del suo Movimento per la gente, costituito per lottare contro Equitalia. Quest’ultimo pare abbia anche fornito risorse economiche al Movimento, ovvero a “Forza d’Urto”, la sigla unificante sotto cui si svolgono le manifestazioni di questi giorni.
    La sinistra, anche quella rivoluzionaria, aristocraticamente, ha osservato da lontano e con fastidio quanto andava nascendo in mezzo a categorie – contadine in particolare – sprofondate in una profondissima crisi, andando a cercare i peli nell’uovo. Eppure di occasioni in questi mesi ve ne sono state per incontrare i “forconi”, ad esempio nel movimento contro il Muos di Niscemi.
    Gran parte dei fondatori e degli aderenti al Movimento dei forconi (come pure all’Aias, il sindacato degli autotrasportatori), provengono dal bacino elettorale del centro-destra o dell’MPA, questo è notorio. Può bastare questo a definire i “forconi” un movimento di destra, o addirittura fascista?
    Una delle cause scatenanti del loro scendere in piazza è infatti la delusione verso i governi regionale e nazionale nei confronti delle rispettive categorie degli agricoltori, dei camionisti dei pescatori, ecc.; oggi gridano, assieme a tanta gente, contro Lombardo e contro i deputati tutti, chiedendo che se ne vadano; oggi si organizzano per consegnare le tessere elettorali, avendo perso la fiducia nella democrazia parlamentare.
    Noi dobbiamo analizzare il movimento a partire da una dichiarazione retroattiva di voto? (una exit pol molto post-datata), o a partire da quanto ne scrivono Forza Nuova e camerati?, o a partire dalle simpatie del singolo personaggio?, oppure dobbiamo dare un giusto peso a una rivolta sociale che comincia a definirsi, dopo anni che scriviamo e critichiamo la calma piatta regnante e che ci interroghiamo sul perchè la gente non si ribelli? Adesso la gente si sta ribellando; porta nei blocchi stradali tutto il suo disgusto, la sua disperazione, la sua rabbia, e le sue certezze: non ostenta un obiettivo specifico; non è la rivolta contro la discarica o la tav o i licenziamenti; non è più solo la protesta dei contadini contro la concorrenza sleale e le leggi del mercato, o quella dei camionisti contro il caro-carburanti, o dei piccoli commercianti snervati dalle tasse e dalla Serit, ma comincia a delinearsi come la protesta diffusa di tutti; una rivolta contro lo sfruttamento; contro un infame trattamento per il Sud e la Sicilia, contro lo Stato esattore della povera gente, costretta, assieme alle piccole imprese – quindi ciò che regge l’economia di intere regioni – al fallimento. Questa è la novità che non si riesce a cogliere, e che invece noi poniamo alla base del nostro ragionamento.
    Certamente siamo su un terreno scivoloso. Ma quando mai le rivolte sociali sono state linde e chiare, politicamente corrette, esenti da contraddizioni, orientate a sinistra, eccetera eccetera?
    Noi che viviamo nel profondo Sud sappiamo bene come i fascisti abbiano progressivamente occupato spazi sociali e fisici lasciati vuoti dai movimenti di sinistra, radicali e anche rivoluzionari. Sappiamo bene come le strategie del neofascismo siano improntate ad approcci formalmente non ideologici, volti a creare consensi nei quartieri e laddove regna la rabbia e l’emarginazione. Del resto non è una novità dal punto di vista storico, e non è più neanche una caratteristica del solo meridione.
    Ma sappiamo anche che il terreno perduto si riconquista metro per metro standovi sopra, non lontani; sappiamo anche che le contraddizioni della gente possono essere portate alla luce del sole se si sta in mezzo alla gente. Abbiamo fatto delle scelte che ci impongono di stare laddove il popolo soffre e soprattutto laddove si ribella e mette in discussione assetti sociali e politici, privilegi e ruberie, corruzione e meccanismi truffaldini del consenso. Avremmo dovuto farlo prima; avremmo dovuto essere stati noi a tessere le fila di questo movimento di protesta e di lotta. Non è stato così, ma questo non vuol dire che la cosa non ci riguardi.
    La redazione di Sicilia libertaria

  8. Granduro ha detto:

    Circa la contrapposizione piccoli imprenditori-impiegati pubblici, vorrei che sapessi che il commento medio dei lettori sul giornale siciliano più diffuso è il seguente:
     
    che aspetta lo stato ad intervenire e mandare l'esercito?
    Si può rimanere ostaggi di tanti bifolchi che negli anni si sono arricchiti ed ora che gli toccano il portafoglio protestano???
    Io sono impiegato e pago e tasse fino all'ultimo centesimo perchè me li detraggono dalla busta paga.
    Pago l'aumento del pane,della benziona,di TUTTO.
    E continuo a lavorare .
    E non blocco le strade limitando la libertà altrui.
    SIETE INCIVILI!!!!
    E non credo che sia dovuta a Berlusconi onestamente tale visione, quanto alla martellante propaganda che dipinge i lavoratori autonomi come automatici evasori fiscali sui quali scaricare le colpe del dissesto economico-finanziario nazionale.
    Da quello che vedo in Sicilia, il classico ordine sociale si è ribaltato, i nuovi poveri sono i piccoli autonomi, mentre i dipendenti pubblici (di qualsiasi colore politico) rappresentano le forze della conservazione.
    So che è difficile da accettare  ma questa sommariamente è la situazione ai miei occhi.
     
     
     
     

Rispondi a stefano.dandrea Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *