Una sequela di (nostri) successi politici
di DAVIDE IEZZI (FSI Torino)
L’interessante effetto che la diffusione del virus COVID-19 sta esercitando sul sistema istituzionale nazionale è la centralizzazione della catena di comando. In realtà c’è un aspetto ancora più politicamente deteriore, rispetto al dibattito tanto superficiale quanto fazioso e poco credibile, circa un presunto efficientissimo federalismo regionale (la cosiddetta autonomia differenziata): i governatori delle Regioni hanno implorato, con occhi lucidi e atterriti, un coordinamento centrale.
In altre parole, sono perfettamente consapevoli della scarsità di risorse, dell’impossibilità strategica e concreta di organizzarsi contro un nemico a livello regionale. Sono consapevoli di essere inseriti in un sistema socioeconomico e sociopolitico indisgiungibile con il resto del Paese. Sono consapevoli di non valere, in termini di classe dirigente, di più dello Stato centrale o delle altre Regioni.
Questa volta è un virus para-influenzale.
Pensate a sfide come la disoccupazione sistemica o alla concorrenza internazionale?
Il centralismo si conferma essere l’unico modello statale credibile ed efficace in Italia. Grazie a COVID-19, capace di stornare le resilienti velleità indipendentiste padane.
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