È iniziato il processo costitutivo dell’alleanza sovranista
Il Comitato Direttivo del FSI-Riconquistare l’Italia, pur apprezzando il documento elaborato dai partecipanti al gruppo whatsapp Tavolo appello contro MES, poi divenuto di fatto Tavolo appello contro l’UE – al quale i nostri rappresentanti hanno partecipato nell’ultimo periodo – e pur riconoscendo che si tratta di una delle analisi più avanzate prodotte dalla sinistra di classe in Italia, reputa di non poter firmare il documento per le ragioni di seguito illustrate.
Il documento non è fine a se stesso, come risulta dall’ultimo paragrafo nel quale si afferma che “occorre al più presto formare Fronte Popolare di Liberazione o una coalizione di soggetti politici all’altezza del compito”.
Ebbene il FSI ha un vincolo statutario. L’art. 6 (scopo di fase), paragrafo 3, del nostro Statuto, prevede che “Lo scopo in tale fase sarà dunque quello di trasformare l’embrione del nuovo partito in una solida e consistente frazione di un’alleanza di forze politiche sovraniste. Il FSI promuoverà tale alleanza soltanto con quelle formazioni che abbiano dimostrato di essere vitali, radicate ed attive sul territorio, di saper crescere continuativamente per numero di associati e di essere solide, ossia di non subire significative scissioni”. Ed è appena il caso di precisare che sovranista per noi è soltanto chi vuol recedere senza se e senza ma dall’Unione Europea e perseguire la disgregazione di questa organizzazione internazionale, essenziale alla ricomposizione dei rapporti politici, commerciali, diplomatici e militari tra alcuni paesi che ne fanno parte, fondati su basi totalmente diverse.
Fino all’assemblea che concluderà la fase quadriennale, che avrà natura e funzione congressuali, e che, a causa della crisi sanitaria, è slittata alla primavera del 2021 (verosimilmente al marzo 2021), il Comitato Direttivo è tenuto a rispettare la clausola. Perciò, è escluso che il FSI si possa impegnare a formare un Fronte Popolare di Liberazione – la nostra prospettiva è l’alleanza tra forze sovraniste – ed è escluso che il FSI possa promuovere l’alleanza anche con forze che non hanno le caratteristiche indicate nella clausola. Non condivisibile poi è l’inciso “al più presto”, perché la costruzione di una alleanza che poi, dopo il successo elettorale, dia vita al nuovo partito popolare che la miglior parte degli italiani attende, è oggettivamente un progetto difficilissimo, che richiede profondità, attenzione, sottigliezza, acume, scelte accurate e ponderate, le quali, non tanto mal si conciliano, ma contrastano con lo slogan “al più presto”.
Al fine di perseguire il fine dell’alleanza nel rispetto della clausola, il Comitato Direttivo del FSI si è impegnato, con delibera del 18 maggio, a incontrare i direttivi di una serie di associazioni che sono pervenute o che sono vicine a pervenire alla prospettiva sovranista (rigorosamente e costituzionalmente intesa): Risorgimento Socialista, Nuova Direzione, Liberiamo l’Italia e Vox Italia. Successivamente incontreremo anche altre associazioni.
Gli incontri, di natura bilaterale, dovranno avvenire tra membri dei direttivi e non tra rappresentanti dei direttivi, sia perché è bene che un numero rilevante di persone eventualmente coinvolte nel tentativo, si conosca, sia perché è bene che le associazioni presentino alle altre i loro progetti (si devono conoscere sia le persone che le associazioni), sia perché è indispensabile che eventuali divisioni presenti nei direttivi di una o altra associazione siano totalmente noti a quelli delle altre.
Un altro vantaggio del metodo prescelto, volto a consentire a ogni associazione di esplorare in profondità le altre, sarà di favorire il completamento del percorso delle associazioni che siano quasi arrivate alla prospettiva del Recesso, di pervenirvi compiutamente e di risolvere eventuali dissidi interni prima di intrecciare rapporti organici con le altre associazioni, in modo che la costruzione dell’alleanza possa poggiare su fondamenta salde.
Ciò significa che le associazioni non ancora pervenute a inserire nel loro atto costitutivo la scelta della riconquista della sovranità e della democrazia, attraverso la liberazione dall’autocrazia europea neoliberale e germanica – con la conseguente possibilità di tornare ad orientare la vita economica e sociale secondo i dettami della Costituzione della Repubblica Italiana -, avranno l’onere di compiere la scelta. Ove ai sensi degli Statuti basti una delibera dell’Assemblea, sarà sufficiente una delibera. La partecipazione, soltanto per un saluto augurale, dei rappresentanti delle altre associazioni all’Assemblea, sarà un importante momento federativo.
Un ulteriore vantaggio del metodo prescelto è che personalità singole che intendano partecipare alla costruzione dell’alleanza si iscrivano ad una o altra associazione o ne promuovano altre, superando tentazioni narcisistiche che, in presenza di almeno cinque associazioni tra le quali poter scegliere (FSI, Risorgimento Socialista, Nuova Direzione, Liberiamo l’Italia e Vox), sarebbero manifeste e incontrovertibili. Non è ammissibile che singole persone, non si sa a quale titolo, se non la propria auto-nomina, intendano partecipare al processo costitutivo dell’alleanza. La serietà di un progetto implica che non si commetta la minima ingenuità.
Infine, il metodo prescelto costringe i gruppi informali, che troppo spesso nascondono gruppetti raccolti attorno a una o poche figure, e che intendessero partecipare al processo di costruzione dell’alleanza, a dotarsi di una struttura associativa e a svolgere una pubblica assemblea costitutiva. L’alleanza elettorale, una volta scelta la via del recesso e dell’attuazione della Costituzione economica al livello di singola associazione, consiste preliminarmente soprattutto nel contarsi; nel verificare quanti uomini e donne ciascun membro dell’alleanza può dare al progetto; nel sapere dove sono ubicati territorialmente i militanti dell’alleanza. Poi contate le forze, e soltanto dopo aver contato le forze, si può riflettere sugli ulteriori passi che occorre compiere.
Pertanto, il Comitato Direttivo del FSI, ribadendo l’ovvio consenso all’impianto del documento, non potendolo sottoscrivere per le ragioni anzidette, si astiene da correzioni formali o tecniche, da suggerimenti lessicali e da osservazioni relative a scelte di linguaggio, e da proposte migliorative di carattere sostanziale.
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