di ROSSANO FERRAZZANO (FSI-Riconquistare l’Italia Varese)
Le Regioni in quanto istituzioni (da non confondere con gli uomini e i singoli gruppi di potere, partiti o altri soggetti, che le occupano nel tempo) non solo non stanno rischiando la distruzione, ma al contrario stanno lavorando loro, con chiaro disegno strategico, alla disgregazione dello stato nazionale (anche questa volta come istituzione stabile nel tempo, e non come gruppi di potere transitori che ne prendono il controllo).
Questo si è realizzato con due processi.
Il primo è quello dello svuotamento di poteri dello stato dal basso, con il trasferimento delle competenze verso le Regioni tramite il principio della sussidiarietà, sia a livello normativo (potere legislativo) sia a livello di controllo della spesa (potere esecutivo), mentre le cessioni di sovranità a livello comunitario svuotavano lo stato dall’alto.
Il secondo è quello della disgregazione territoriale e valoriale del Paese tramite due linee d’azione: la dissoluzione sostanziale e formale della uguaglianza fra tutti i cittadini della Repubblica, tramite il federalismo fiscale, sistema tecnicamente incapace di reali perequazioni economiche fra territori più e meno ricchi, replicando il sistema competitivo-aggressivo che regge l’UE a livello di stati membri; la costituzione di nuove aree amministrative transnazionali, le macroregioni europee, nuovi centri di potere politico (rigorosamente e puntualmente deprivati di meccanismi democratici di rappresentanza popolare) sulla cui base riplasmare la partizione del potere reale sul territorio del continente, non più sulla base delle unità popolari rette da fattori socio-culturali agganciati stabilmente nel tempo alla geografia reale, ma sulla base di caratteristiche meramente economiche.
Le regioni sono al cuore del progetto europeo, e non è un caso che la nascita dell’UE sia coincisa con la morte della classe dirigente della Prima Repubblica tenendo a battesimo sia la lenta trasmutazione del PCI in PDS-DS-PD, protagonista delle cessioni di sovranità a livello statale, sia l’emersione della Lega Lombarda-Lega Nord-Lega, protagonista della dissoluzione territoriale a livello regionale. Forza Italia per la destra e M5S per la sinistra sono stati di fatto elementi di distrazione folcloristica atti a permettere una più efficace e stabile penetrazione di questi due livelli di azione politica di lungo periodo. La Seconda Repubblica sono il PD e la Lega. Il pactum sceleris con cui si sta tendando di uccidere l’Italia nata nel 1861 è il loro.
Iscriviti al nostro canale Telegram
Commenti recenti