di DAVIDE VISIGALLI (FSI-Riconquistare l’Italia Genova)
Come afferma il grande Barbero, pensavamo di essere in grado di tenere a bada la natura con la scienza e la tecnologia, ma l’epidemia di Sars-Cov-2, nonostante la sua bassa letalità, ci ha dimostrato che poco è cambiato da come si gestivano le epidemie nel Medioevo. Nemmeno il modo di affrontare la crisi da parte della classe dirigente è diverso.
Ci si affida non tanto alla scienza razionale supportata dai dati e dubbiosa per natura, ma al nuovo pensiero magico che da essa scaturisce. Pensiero magico che si mostra sia come fiducia incondizionata negli stregoni e nella loro magia, sia nella colpa popolare come causa delle calamità naturali. Infatti il comportamento individuale, nel mondo liberale scientista, è causa non solo delle fortune proprie, ma di quelle dell’intera collettività. Ovviamente, tutti gli stregoni e i capi dei villaggi escludono a priori di aver sbagliato strategia o previsioni e tutta la colpa della crisi viene riversata sulle masse popolari, ree di non aver fatto abbastanza sacrifici.
La colpa, si badi, non scaturisce mai da direttive e leggi non rispettate, ma da comportamenti individuali troppo permissivi, nonostante rientrino nell’alveo della legge vigente. Una mancata autoregolazione quindi, molto simile a quella venerata del mercato.
Dall’altra parte, la classe dirigente si affida ai migliori esponenti del pensiero magico in circolazione, attuando strategie politiche che si basino soltanto su di esso. Aspettiamo e mettiamoci al riparo ad espiare le nostre colpe, aspettando che la magia ci tiri fuori dai guai. E se questo non succederà, avremo sempre qualche comportamento individuale da stigmatizzare su cui puntare il dito.
Benvenuti nel nuovo paganesimo.
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