Politically ready-made in Italy
"La sinistra diventa destra, l'effetto diventa causa, l'onestà diventa frode, l'amicizia è odio, la guerra è pace, la pazzia è normalità e le parole, dopo tutto questo spezzatino semantico, diventano vili. Parole che tradiscono, così come gli atti di un demente tradiscono la sua malattia".
"il nostro Paese importa all’incirca 75,60 miliardi di metri cubi di gas e circa 2,137 milioni di barili al giorno di petrolio. E di queste quantità – grazie alla lungimiranza politica ed all’intuizione commerciale del personaggio Berlusconi – l’Italia è riuscita praticamente a sganciarsi dall’annosa e segregante tutela delle compagnie anglo-americane."
Parlando degli "Accordi con la Libia o, se si preferisce, con la Giamahiria araba libica popolare socialista, di Muhammar Gheddafi", e relativamente alle "importazioni italiane di petrolio e di gas, si è registrato un incremento del 27% circa, passando dagli all’incirca 12 miliardi e 330 milioni del 2007, ai circa 15 miliardi e 640 milioni di euro del 2008."
La Libia di Gheddafi ha quindi aperto alle "aziende italiane un canale privilegiato di infinite opportunità, dal campo alimentare a quello dell’abbigliamento, da quello dei prodotti chimici e farmaceutici a quello degli articoli in plastica e/o in gomma, da quello della costruzione edile a quello della tecnologia nel campo dell’estrazione dei giacimenti di idrocarburi e di gas…Senza dimenticare l’accordo bilaterale per il controllo dell’emigrazione clandestina."[1]
Risulta ovvio che a decantare le superiori qualità del nostro attuale premier ci mettano particolare impegno quelli del suo partito.
E così troviamo che Il Predellino (organo ufficiale del Popolo della Libertà) si prodiga nel tessere le lodi di quanto fatto: "la nostra politica è servita peraltro anche ad evitare l’isolamento diplomatico della Libia e alla fine il ruolo svolto dal nostro Paese ha trovato un giusto apprezzamento" spiega in un articolo dove Berlusconi viene paragonato a Mattei.[2]
Traduco: abbiamo baciato la mano a Gheddafi, e come premio abbiamo più gas, più interscambi commerciali e meno migranti. Siamo bravi.
Esiste poi un protocollo internazionale sottoscritto da Italia e Libia nel Gennaio 2009 e successivo al "Trattato del 2008 (che) non è un semplice trattato di amicizia e navigazione, ma… un vero e proprio partenariato."
Al punto 3 del trattato del 2009 si legge che "i principi che debbono informare le relazioni italo-libiche sono in buona parte contenuti nella Carta delle Nazioni Unite, cui il Trattato fa continuo riferimento: rispetto della eguaglianza sovrana, divieto di ricorso alla minaccia e all’uso della forza, non ingerenza negli affari interni.
La prima questione riguarda il divieto di compiere atti ostili in partenza dai rispettivi territori. Ciascuna parte si impegna a non compiere atti ostili nei confronti dell’altra e a non consentire che l’uso del proprio territorio da parte di altri (stati o attori non statali) per la commissione di tali atti".[3]
Fin qui sembrerebbe tutto chiaro: ci sono forti interessi reciproci, e questi cementano le relazioni Italia-Libia.
Il panorama diventa invece decisamente più confuso quando ci si avvicina all'analisi delle recenti rivolte libiche.
Improvvisamente le tanto decantate doti alleate diventano motivo di odio aperto. Al punto da decidere di offrire agli alleati il supporto logistico (Sigonella, Trapani e Gioia del Colle) da cui decollano gli aerei che bombardano la Libia, in evidente disprezzo del protocollo firmato.
Seguite attentamente la nemesi semantica dell'attuale Ministro degli esteri.
Frattini: "Mai ne’ direttamente ne’ indirettamente il presidente del Consiglio si e’ occupato di politica energetica per motivi estranei all’esclusivo interesse, all’indipendenza energetica dell’Italia". [4]
"I rapporti che l’Italia ha con Gheddafi non li ha nessun altro Paese. Leggendo i giornali inglesi si vede quanto sia il disappunto perché l’Italia ha soppiantato la City londinese in Libia." E i diritti umani? "Puntando il dito contro la Libia non si ottiene nulla. Noi non lo abbiamo mai fatto, e anche per questo possiamo raggiungere risultati. La politica estera è complessa, la realtà del mondo arabo è complessa."[5]
Frattini sull'aumento dei rapporti economici con la Libia: "Questo viene fatto legittimamente dai nostri competitor, cioè quelli che gli affari vorrebbero farli al posto dell'Italia."[6]
Frattini indica Muammar el Gheddafi come un modello di dialogo con le popolazioni di un Paese arabo.[7]
"Noi dobbiamo mantenere il sangue freddo e fare quello che in questo momento è giusto fare", favorendo "processi politici, non bellici, che portino verso una nuova Libia".[8]
"Basta privilegiare la stabilita' di un governo dittatoriale"[9]
"L'Italia non ha alcun vincolo che le impedirebbe di intraprendere azioni nei confronti della Libia derivante dal Trattato di amicizia tra Roma e Tripoli"[10]
Frattini:Armare i rivoltosi libici "non può essere escluso" .."Abbiamo deciso di riconoscere il Consiglio nazionale transitorio libico come unico interlocutore legittimo nelle nostre relazioni bilaterali".[11]
Ecco quindi che i lucrosi affari con la Libia (stilati dal protocollo) se ne vanno in fumo. Il 10% del nostro fabbisogno di metano, gli oltre 20 miliardi di contratti ed il "controllo" sui flussi migratori nonchè le ottime previsioni per gli anni futuri: tutto buttato alle ortiche.
La lungimiranza della vecchia classe politica, capace nel bene e nel male di intessere pluridecennali relazioni politico-commerciali con i Paesi del Mediterraneo, viene sostituita dal respiro smorzato di chi annaspa nelle acque oggi particolarmente agitate della politica internazionale, ben conscio di non sapere nuotare.
Se con il politically correct si formulavano frasi innocue dal significato fin troppo vago, oggi si formulano frasi il cui senso e contenuto si pongono al di fuori di qualsiasi schema comunemente accettato.
Il Pensiero Debole di Vattimo deve cedere il passo al Pensiero Ebefrenico.
Ecco l'abisso nietzscheano proporsi di volta in volta per bocca dei nostri politici, giornalisti, opinionisti.
Grazie ad una accorta politica di convergenza degli opposti, questi ultimi si stanno incontrando ed il mostro che ne nasce è semplicemente insopportabile.
La sinistra diventa destra, l'effetto diventa causa, l'onestà diventa frode, l'amicizia è odio, la guerra è pace, la pazzia è normalità e le parole, dopo tutto questo spezzatino semantico, diventano vili.
Parole che tradiscono, così come gli atti di un demente tradiscono la sua malattia.
Questa è la frase che trovate in calce al sito del Popolo della Libertà, splendida sintesi di quanto finora esposto
"E la democrazia o motivi umanitari possiamo fare guerra ovunque, tutto il M.Oriente in rivolta organizzata x il petrolio si farà la 3°guerra mondiale. "
In nome della liberta', Spazio Azzurro, 25 marzo 2011 [12]
[1]“Il Borghese del Nord”, Anno II, No. 1, Gennaio 2010, pag. 16
[2]http://www.ilpredellino.it/online/prima-pagina/78-articoli/3543-berlusconi-co
me-enrico-mattei
[3]http://www.iai.it/pdf/Oss_Transatlantico/108.pdf
[4]http://www.ilpopolodellaliberta.it/notizie/arc_19519.htm
[5]http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201009articoli/58154gira
ta.asp
[6]http://www.ilgiornale.it/interni/gheddafi_roma_finisce_visita_malumori_fratti
ni_frena_cinque_miliardi_decidera_ue/mauro-cattolici-avvenire-gheddafi-lupi-libi
a-berlusconi/31-08-2010/articolo-id=470276-page=0-comments=1
[7]http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Interviste/2011/01/20
110117_FrattiniTunisia.htm
[8]http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-03-16/frattini-gheddafi-mandare-s
caroni-101623.shtml?uuid=Aa7cpuGD
[9]http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/04/05/visualizza_new.html_
1526734384.html
[10]http://www.pupia.tv/notizie/0009401.html
[11]http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/04/04/franco_frattini_libia_consiglio_naz
ionale_transizione_libico_ali_al_isawi.html
[12]http://www.ilpopolodellaliberta.it/
Politically ready-made
Caro Tonguessy,
mi permetto un suggerimento. Interverrei sul testo, collocando in epigrafe e in corsivo una frase bella e importante
"La sinistra diventa destra, l'effetto diventa causa, l'onestà diventa frode, l'amicizia è odio, la guerra è pace, la pazzia è normalità e le parole, dopo tutto questo spezzatino semantico, diventano vili. Parole che tradiscono, così come gli atti di un demente tradiscono la sua malattia".