Il “Daily Express” intervista Stefano D’Andrea
“L’Italia non potrebbe mai osare!” Sostenitore dell’uscita dell’Italia dall’Unione Europea mette a nudo l’indipendenza della Germania di Angela Merkel dall’Unione Europea.
Il leader del Fronte Sovranista Italiano, Stefano D’Andrea, striglia Angela Merkel per la sua “indipendenza“ nei confronti dell’Unione Europea, mostrando come all’Italia non sarebbe mai consentito seguire una linea come quella della cancelliera tedesca.
di ALESSANDRA SCOTTO DI SANTOLO
Intervistato da Express.co.uk, D’Andrea sottolinea come la Germania sia l’emblema della sovranità e dell’indipendenza nazionale all’interno dell’Unione Europea. D’Andrea sostiene che la Cancelliera Merkel agisce nell’esclusivo interesse della sua nazione, nonostante il proclamarsi ambasciatrice dell’unità europea.
Dice D’Andrea: “La Germania è uno stato che è di fatto sovrano, perché accetta l’ordinamento europeo solo laddove non confligge con la sua Costituzione, essendo riuscita a imporre al livello europeo quella che di fatto è la struttura economica della Germania. Per i tedeschi la Costituzione prevale sui trattati europei, pertanto i trattati sono uno strumento integralmente contenuto nel dettato costituzionale. Anche nelle passate situazioni di guerra, senza declamazioni, di fatto la Germania ha sempre mostrato la propria indipendenza.
Nel momento in cui Trump ha sollevato obiezioni, Merkel ha dichiarato pubblicamente: ‘dovremo armarci e trovare un altro alleato se gli Stati Uniti decidono di smettere di proteggerci’. Cose che sarebbero considerate inaccettabili se dette da un italiano. Pertanto, a suo modo, la Germania è uno stato indipendente e sovrano e come tale persegue il proprio interesse. E quando per qualche motivo Merkel si trova a non perseguire l’interesse della Germania non è certo perché glielo chiede l’Unione Europea, quanto perché in qualche modo è nel proprio interesse”.
Il politico italiano D’Andrea auspica che l’Italia possa un giorno seguire le orme del Regno Unito uscendo dal blocco di Bruxelles. D’Andrea ritiene che in Europa un ritorno agli stati-nazione sovrani darebbe all’Italia i mezzi per riprendersi dalla crisi economica. In un aspro attacco all’Unione Europea, il neosocialista euroscettico sottolinea che il recente tentativo di Ursula von der Leyen di punire il Regno Unito per la sua decisione di lasciare l’Unione Europea è stato chiara espressione della “linea dura” assunta del blocco nei confronti degli euroscettici.
Alla richiesta di un giudizio sul tentativo da parte di von der Leyen di bloccare le esportazioni di vaccino dall’Unione Europea verso l’Irlanda del Nord, D’Andrea risponde: ”È mia opinione che, nei confronti del Regno Unito, l’Unione Europea abbia avuto dal principio un atteggiamento decisamente estremista. E’ un fatto che l’Unione Europea non sia disposta a tollerare che qualcuno abbandoni l’Unione. Persino in Italia tutti gli europeisti approvano questa linea.
Parlo con cognizione di causa, avendo visto colleghi professori alla facoltà di Legge che hanno sofferto per la Brexit, nonostante non siano stati minimamente toccati in prima persona dall’evento. Mi sembra dunque che anche la Commissione Europea sia stata perfettamente in linea, almeno dal punto di vista delle declamazioni, con questa posizione; hanno sempre avuto un atteggiamento duro dal principio.”
D’Andrea accusa il Presidente della Commissione Europea anche per la promessa assolutamente irrealistica di assicurare il 70% di europei vaccinati entro la fine dell’estate del 2021. Incalza: “L’Unione Europea non ha una macchina amministrativa ma si serve delle macchine amministrative degli Stati membri. Chi sostiene, credendoci, la possibilità di vaccinare una così larga parte della popolazione in sette mesi è già un cretino. Come si può fare una declamazione tanto irrealistica? È evidentemente un qualcosa di completamente irrealistico, non ci si può credere, se non conosci i fenomeni non li puoi controllare. L’Unione Europea è completamente senza senso.”
Fonte: Daily Express, 14.2.2021 (traduzione dall’inglese di Federico Monegaglia).
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