Giovanardi, Cucchi e l'indifferenza
di Tonguessy
Secondo Giovanardi (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) Stefano Cucchi è morto perché "anoressico, drogato e sieropositivo". Non è da imputare a nessuno la sua morte per lesioni: "è morto soprattutto perché era di 42 chili".
Esistono vincitori e vinti. L'importante è saltare sul carro dei vincitori a tutti i costi, sfondare le linee nemiche, e non fare prigionieri. Sono (siamo?) tutti Rambo, invasati pronti all'estremo sacrificio altrui.
Sì, perchè il carro del vincitore è sufficientemente blindato da permettere questo e altri scempi. A chi tiene saldamente il mitra in mano costa poco o nulla premere quel grilletto.
In realtà Giovanardi non fa che testimoniare l'educazione scrupolosa all'indifferenza che da almeno 30 anni è in atto nel belpaese.
Terribili sono le immagini del musicista rom assassinato, la moglie che chiede aiuto e nessuno che le dia retta.
http://www.roma-citta.it/roma/news_20503—Italia—Napoli-in-un-video-la-morte-in-diretta-del-rom-finito-in-mezzo-a-una-guerra-di-camorra-nell-indifferenza-dei-passanti-cronaca.html
Oppure l'assassinio recente del camorrista, con le persone che accettano il fatto come fosse una cosa assolutamente normale: Saviano parla di SERENITA' degli astanti.
http://www.youtube.com/watch?v=_9k5TmIyDiE&feature=related
E' l'indifferenza, questo spesso pelo sullo stomaco, a rendere possibile tutto questo. L'indifferenza(zione) politica, ad esempio, passa attraverso la connivenza tra la cosiddetta destra e la cosiddetta sinistra (in realtà il grande centro, finto bipolarismo made in usa) dove i contendenti dagli angoli opposti del ring urlano gli stessi slogan. Sono gli impresentabili di tutti gli schieramenti (do you remember bassolino?) a far crescere quel pelo ispido.
Grazie all'indifferenza occhio vede ma cuore non duole.
Liberarsi di queste mentalità significa prendersi carico di sottolineare SEMPRE le differenze tra i vari comportamenti, creare e perseguire un'educazione nuova che sappia distinguere tra uso e abuso, tra pubblico e privato, tra speculazione ed abnegazione, che sappia riportare in luce il senso del potere inteso come servizio reso alla comunità invece che tornaconto personale. Fintanto che l'educazione è centrata sullo sgambetto, sulla sgomitata, sulla prevaricazione per arrivare primi, lasciando marcire chi ha problemi (fosse anche un "drogato" come Cucchi) questi episodi non potranno che crescere di intensità e frequenza.
Giovanardi non fa altro che avocare a sé il diritto dello sgomitatore, di chi le prova tutte per arrivare primo, di esprimere nei confronti dei perdenti (di quelli che magari hanno giocato onestamente, senza sgambetti) quel disprezzo che in realtà è proiezione coscienziale: l'orrore per gli sgambetti fatti deve essere mascherato da una qualche sorta di logicismo, di giustificazionismo gnoseologico che sostenga prepotentemente una così fatiscente costruzione etica.
A tanto arriva il potere della mente, a costruire continue false verità per nascondere le verità dei fatti. Il dialogo interiore è quella cornucopia che maschera continuamente ciò che i sensi forniscono.
"Per mio conto io non so concepire che cosa è il bene, se prescindo dai piaceri del gusto, dai piaceri d'amore, dai piaceri dell'udito, da quelli che derivano dalle belle immagini percepite dagli occhi e in generale da tutti i piaceri che gli uomini hanno dai sensi. Non è vero che solo la gioia della mente è un bene"-Epicuro
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