Variare il coefficente di inevitabilità. Per una filosofia della potenzialità ontologica

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3 risposte

  1. Tonguessy ha detto:

    Pur trovandomi in buona parte d'accordo sul senso generale dell'articolo, mi suona particolarmente preoccupante la frase:

    il bisogno di liberazione da qualcosa (ideale o materiale che sia) «è condizionato anche e soprattutto dalla percezione di una possibilità di redenzione».

    Ora si dal caso che si trovi abbastanza naturale associare il concetto di redenzione con il redentore, ovvero colui il quale riesce ad azzerare le colpe dell'umanità accollandosele ed espiandole. 

    Il che, nel negativo e nel positivo, è la cifra dell'Occidente. Valpreda come Nixon (mi si perdoni l'accostamento blasfemo) sono i capri espiatorio di un sistema che fa dei servizi deviati una costante che, quando necessario, trova il redentore capace di azzerare ogni colpa, salvo poi ricominciare con le stesse dinamiche. 

    Emblematico è il caso Bossi, capace di affondare la DC  e quindi redentore politico, salvo poi commettere abusi addirittura peggiori e quindi a sua volta capro espiatorio.

    Sul compito della filosofia poi mi sento di consigliare "la filosofia alle soglie del duemila" , il libro testamento di Hans Jonas che ancora una volta fa leva sul concetto di responsabilità tipico delle sue opere. Responsabilità come cura contro certo fatalismo e indifferenziata desacralizzazione tipica di questi tempi. 

  2. altrecorrispondenze ha detto:

    bel testo,  da collegare  ai vostri ultimi post che ci interrogano sul socialismo, sulla sua possibilità, sulle nostre potenzialità

    voglio dire che se sicuramente tentativi di prassi politica fuori dalla logica del capitale sono auspicabili ma rimarranno minoritari,  la vostra domanda circa "che ne è del popolo" non avrà presentificazione sino a quando non ci sarà una narrazione in cui il popolo non si riconosca di nuovo in quanto tale,  le cose diventano reali a condizione di potere essere  immaginate

     la possibilità di redenzione è una importante  metafora  che rende grande e duraturo  il cristianesimo, ma non solo. anche  il mondo ri-umanizzato di marx , ad esempio

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