Le aporie del più Europa

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Una risposta

  1. Lorenzo ha detto:

    Uno dei segni più sicuri del degenerare della situazione, del fatto che la stessa classe dirigente non sa più che pesci prendere, è che scampoli di verità cominciano ad apparire anche sui media di regime.
     
    Ecco un bell'articolo di Guido Rossi sul fogliaccio di Confindustria:
     
    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-08-05/nuovo-feudalesimo-sovranita-perduta-081026.shtml?uuid=Abo1TlJG
     
    Ovviamente l'autore ha la catena corta: i cittadini non perdono i loro diritti, li vedono "revisionati", e mentre ci spiega perché il feudalesimo europeista annichilisce la democrazia, aggiunge in un soffio che la nuova Europa oltreché unita sarà "democratica". Certo sarebbe stato troppo chiedere che l'autore utilizzasse un concetto moderno e puntuale per descrivere la dittatura europea, come quello paretiano di "plutocrazia demagogica": per dire che il denaro ormai domina tutto meglio perdersi nei meandri storici della storia medioevale, e appellarsi a Montesquieu è più politically correct che menzionare Pound, Céline o il dizionario di politica del Partito Nazionale Fascista.
     
    Ma con tutti questi limiti l'articolo rimane interessante, nell'analisi e forse ancor più nella conclusione, in cui emerge la consapevolezza del carattere globale della presente crisi, sorta di autunno della civiltà che lascia presagire l' imminente e rigidissimo inverno.

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