“Tutti uniti contro di noi”
di NICOLA DI CESARE (RI Cagliari)
L’Italia, fino ai primi anni ’80 era in grado di mantenere il controllo degli equilibri geopolitici nell’area mediterranea. Libia, Algeria, Tunisia, Etiopia, Eritrea sarebbero potute diventare dei paesi prosperi e sviluppati per effetto degli investimenti e della tecnologia italiana trainata dall’industria di stato dall’ENI e dall’IRI e dalla forza espansiva degli interscambi commerciali.
Quella sarebbe dovuta essere la naturale evoluzione della nostra economia. Una squallida classe dirigente emergente della quale fecero parte gli stessi che oggi siedono a palazzo Chigi, provenienti da università americane e francesi, furono allevati e prezzolati per sottrarre all’Italia il controllo economico e geopolitico del Mediterraneo e porla sotto il controllo diretto del nord Europa.
Il resto lo conoscete. Se oggi siamo alla disperazione è per i frutti di quel colpo di stato; il Nordafrica è una polveriera e davanti alle nostre coste ci sono Turchia e Russia.
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