Serve tempo, fiducia e poco ego
di DAVIDE VISIGALLI (RI Genova) e LUCA MANZONI (RI Milano)
Non esiste offerta politica che possa guardare alla quota degli astenuti. Quindi è inutile parlare di sconfitte. L’astensionismo è un fenomeno decennale di tutto l’Occidente.
Chi pensa di risolverlo con la sua semplice candidatura o del suo partito, combatterà in casa del nemico con armi che non sa usare, si sentirà sconfitto e non capirà.
L’astensionismo lo si sconfigge con la disintegrazione dell’Unione Europea e il proporzionale puro, ossia togliendo i vincoli alla volontà popolare. E serve tempo, tanto tempo.
Oltre a costruire offerte politiche che ne comprendano la scala temporale. Nel frattempo, è inutile parlare di una cosa che non possiamo controllare.
Di seguito alcuni commenti di Luca Manzoni.
LUCA: “Non ho capito la prima frase. Intendi che l’astensionismo oggi non è un segmento aggredibile da una nuova offerta politica e che nel breve ci si può solo contendere quel 50% di elettori che continuano a votare?”
DAVIDE: “Alla prima elezione utile, molto probabile. Dal 1992 qualsiasi nuova offerta politica non ha nemmeno rallentato l’aumento dell’astensionismo, nemmeno i Cinque Stelle ci sono riusciti. Anche se succedesse, smuoveresti numeri molto piccoli probabilmente ininfluenti. Serve fiducia e costanza. Con una offerta politica che si presenta costantemente uguale a sé stessa forse si trova la quadra. Anche se per riportarlo ai numeri degli anni Settanta credo serva il proporzionale puro.”
LUCA: “Sono abbastanza d’accordo, non era una domanda retorica, volevo verificare se avevo capito bene”.
DAVIDE: “Sì, avevo capito. Ma spiegare aiuta a comprendere meglio anche a me”.
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