Russia-Ucraina: in un libro le analisi sul conflitto esaminato da punto di vista geopolitico, militare, del diritto e degli interessi nazionali
di Report Difesa (Luca Tatarelli)
MODENA (nostro servizio particolare). Il tema della guerra tra Russia ed Ucraina è entrato, dallo scorso 24 febbraio nelle case dei cittadini e nell’agenda politica internazionale da quando i media hanno cominciato a raccontarci, quasi minuto per minuto, ogni evento.
Lo schierarsi da una parte o dall’altra ha creato scontri nei talk show televisivi, sui giornali e sugli onnipresenti social. In verità avendo poche informazioni a disposizione, se non quelle che giungevano da una sola parte.
La cronaca del conflitto, declinata in tutti i suoi aspetti, da quelli militari a quelli umanitari, ha fatto sì che l’analisi storica, geopolitica e del diritto fosse messa, talvolta, in secondo piano.
A solo beneficio degli addetti ai lavori, i quali talvolta con grande fatica hanno cercato di spiegare all’opinione pubblica il “dietro le quinte” del conflitto.
Un “dietro le quinte” che esiste in ogni guerra dall’antichità ad oggi.
Il volume scritto dai Generali Alessandro Gentili, Antonio Li Gobbi, Vincenzo Santo e Antonio Venci “Ucraina-Russia. Guerra, Diritto e Interessi nazionali” (con la prefazione di Gigi Riva) ed edito dalle Edizioni ArteStampa di Modena intende spiegare ai suoi lettori gli aspetti più tecnici del conflitto.
I diversi capitoli, si legge nell’introduzione, costituiscono “ognuno espressione del libero pensiero del rispettivo Autore, che, tuttavia, con tradizionale spirito di corpo, si amalgama agli altri per generare un racconto coerente e conseguenziale”.
Le argomentazioni sono possibili chiavi di lettura per accedere ai fatti correnti con più consapevolezza delle dinamiche che li sottendono, capaci anche di aprire prospettive future.
I CAPITOLI DEL LIBRO
Il volume è suddiviso in quattro capitoli.
Il primo, scritto da Vincenzo Santo, tratta della Guerra quale fenomeno in sé.
Chi dibatte di guerra – e oggi tutti ne parlano – sa realmente cosa essa sia? Qual è il ruolo delle nuove tecnologie nei conflitti moderni?
Ed ancora: è possibile oggi combattere guerre limitate, o dobbiamo ipotizzare che ogni conflitto, una volta sfociato in guerra, assuma la fisionomia di uno scontro totale?
La prima parte affronta poi la tematica delle responsabilità di un Comandante in guerra, quella dei crimini che vengono commessi.
Molto interessante anche l’aspetto costituzionale italiano, in particolare l’esame degli articoli 11 e 52.
Si esamina la questione del ripudio della guerra che, ogni volta, viene chiamato in causa, e d ogni aspetto proprio del diritto costituzionale in materia.
Si analizza anche la Carta delle Nazioni Unite in merito al diritto alla difesa. Ci si domanda: quanto è da condannare o si può giustificare la guerra preventiva e cosa è la strategia Osirak? Una strategia che ricorda la distruzione in Iraq del reattore di Osirak.
Il 7 giugno alle 17:34, otto caccia F16 israeliani scortati da sei F15 partirono dalla base di Etzion per distruggere il reattore.
Attraversarono lo spazio aereo giordano e saudita percorrendo più di 1.600 chilometri e colsero di sorpresa le forze irachene, distruggendo um reattore nucleare con una precisione millimetrica.
Infine, cosa hanno argomentato nel corso dei secoli i numerosi pensatori osservando gli orrori della guerra?
Il secondo capitolo, scritto da Antonio Venci, tratta dello “spirito del tempo” in Occidente che induce all’elusione della guerra, sicché questa, quando irrompe, resta incompresa.
E la domanda è se le società in cui viviamo siano capaci di reggere allo stress di un conflitto e quale sia la cultura militare degli italiani.
L’Autore si domanda se la rimozione della guerra dall’immaginario collettivo abbia condizionato la politica militare nazionale.
E, di contro, come dovrebbe funzionare un apparato di sicurezza, in particolare le Forze terrestri, per garantire allo Stato la dissuasione e la difesa.
Infine, in analogia con le proprie esperienze del periodo della Guerra Fredda, traccia una possibile prospettiva futura del conflitto in corso.
Il Generale Venci si domanda perché il conflitto tra russi e ucraini sia giunto così imprevisto e quali seri rischi comporta per il mondo intero.
Si analizzano i combattenti regolari, quelli volontari, i miliziani e i contractor. Ognuno combatte per diversi motivi.
Partendo dal 19.luglio 1747 (battaglia sul Colle dell’Assietta) analizza la postura internazionale dell’Italia.
In quel giorno, sulla cresta tra la Val Chisone e la Val di Susa (Piemonte) si svolse un significativo episodio della guerra di successione austriaca,. Il conflitto che sconvolse l’Europa della metà del Settecento.
Parla del ruolo della nostra Politica militare, delle forze terrestri. E cerca di far luce sul rapporto tra idealismo e pacifismo, alla ricerca di un giusto interesse nazionale.
In un altro capitolo, Antonio Li Gobbi affronta l’argomento della NATO e di come, nel tempo, l’Alleanza Atlantica sia stata in grado di trasformarsi, adattandosi al diverso contesto geo-strategico, in modo da non perdere mai la sua rilevanza.
Anche quando si dibatteva sulla sua utilità che si trattasse della fine della Guerra Fredda (o, meglio, della “Prima Guerra Fredda”) o del ritiro dall’Afghanistan, l’Alleanza è tornata ad essere un player fondamentale sulla scacchiera geopolitica del mondo.
L’Autore pone poi la questione se la NATO abbia sempre espresso la sua natura difensiva, di difesa cooperativa tra gli Stati membri e se realmente abbia assunto le sue decisioni secondo il principio dell’unanimità, in tutte le circostanze che l’hanno vista in azione.
Ed ancora, analizza quale sarà la sua postura strategica, nel futuro prossimo, considerato l’imporsi della Cina come potenza globale e l’interesse degli Stati Uniti per il Pacifico.
Ogni evoluzione, ora solo ipotizzabile anche alla luce del nuovo Concetto Strategico e delle dichiarazioni formali espresse nel summit di Madrid del 28-30 giugno scorso, sarà influenzata dall’evoluzione del conflitto in atto.
Il Generale Alessandro Gentili, ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, affronta l’argomento da un punto di vista giuridico.
Egli entra nel merito delle categorie dello Jus ad bellum e dello Jus in bello, tracciando un ampio panorama di argomentazioni, così come il pensiero critico sul fenomeno guerra si è evoluto nel corso del tempo, comprendendo anche le determinazioni acquisite in campo teologico.
E pone domande sulla sussistenza o meno della “guerra giusta”, della reale efficacia del Diritto Internazionale Umanitario e dei Tribunali internazionali contro i crimini di guerra e contro l’umanità, anche in retrospettiva storica.
E connota uomini e fatti del conflitto in atto tra russi ed ucraini, così da poterne mostrare le peculiarità, anche quando la spregiudicatezza nella condotta delle operazioni sembra negare che la civiltà, alla fine, abbia guadagnato un’etica della guerra.
In altri due capitoli, il Generale Vincenzo Santo esamina le cause anche remote, strutturali della guerra in Ucraina preconizzando gli sviluppi futuri nel quadro della politica internazionale e della “Grand strategy”.
L’Autore chiama in causa le principali teorie di Strategia Globale, collegandole alla Storia per conferire ai fatti senso compiuto, dalla Guerra del Peloponneso ai tempi più recenti,
Il discorso mette in luce le dinamiche nascoste e nondimeno le costanti che sottendono anche questo conflitto.
Gli Autori devolveranno le loro royalty sui diritti d’autore alla Fondazione Forze Armate nella Guerra di Liberazione 1943/1945.
Alessandro Gentili, Antonio Li Gobbi, Vincenzo Santo, Antonio Venci; Ucraina-Russia: Guerra, Diritto e Interessi nazionali (prefazione di Gigi Riva) – Edizioni ArteStampa (Modena – 2022). Costo 20 euro. È disponibile sul sito dell’Editore al seguente link: https://www.artestampaedizioni.it/prodotto/ucraina-russia-guerra-diritto-e-interessi-nazionali/.
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