LA REGOLA È “NON C’È REGOLA”
di ANDREA D’AGOSTO (RI Bari)
Lo stato di eccezione eccede l’ordinamento e lo sospende, lo pone in una condizione di indeterminatezza, ovvero il suo contenuto rimane incerto.
L’identico fenomeno opera a causa della ragion di stato, che eccede l’ordinamento e lo sospende, si pensi ad esempio all’istituto del segreto di stato, che impedisce l’azione dell’ordinamento nei confronti del fatto secretato, che rimane incerto.
Questa condizione di eccedenza può rimanere marginale solo ove operi il controllo e la garanzia delle norme e delle corti costituzionali.
La ragion di stato “europea” introduce una “regolamentazione” eccezionale, che nasce da norme estranee ad ogni ordinamento nazionale, questa ha, infatti, ecceduto ogni singolo ordinamento sospendendolo, ma in questo caso non opera né la regola costituzionale (non esiste una Costituzione europea), né una corte che ne certifichi il rispetto (non esiste una Corte Costituzionale europea).
Il controllo su questo stato di eccezione permanente di fatto non esiste, anzi è proprio la mancanza di controllo, che ha consentito allo stato di eccezione europeo di agire indisturbato, rendendo indeterminato ogni ordinamento.
Siamo perfettamente dentro un dispositivo anomico, un’anarchia completa, che si fonda sulla concorrenza e il libero scorrimento dei fattori di produzione: la regola è non c’è regola.
Siamo di fronte da una condizione aberrante poiché apriori del tutto a-giuridica.
Opera la governamentalità permanente, che attribuisce poteri eccezionali alla Commissione Europea e alla Banca Centrale Europea, poteri che eccedono ogni ordinamento interno e li distruggono.
Le corti interne e la dottrina prima, il Parlamento, la Presidenza della Repubblica, i Governi e tutti gli apparati di sicurezza poi si sono assunti una responsabilità politica enorme e del tutto eccedente rispetto al nostro ordinamento di diritto, hanno agito e agiscono in un permanente stato di eccezione, che può essere classificato come un golpe permanente.
Un golpe proprio ad opera di coloro che avrebbero dovuto proteggere l’ordinamento dal golpe stesso.
In altri termini, in assenza di una Costituzione europea e di una Corte Costituzionale europea, la cui realizzazione è storicamente impossibile, siamo catturati dentro un dispositivo eccezionale che ha cancellato duemila anni di tradizione giuridica.
Il diritto, del resto, è la fonte di ogni civiltà ed in assenza di diritto la civiltà viene cancellata, se questo non è inaccettabile ditemi voi cosa sia inaccettabile.
Ed è proprio l’espansione di questo dispositivo in sé eccedente che ha provocato la guerra, catturando al suo interno aree geografiche, paesi e popoli, che a loro volta vengono precipitati nell’indeterminatezza, scatenando prima il conflitto interno e poi esterno.
Concettualmente e concretamente ogni fenomeno eccedente è aberrante e deve essere regolato, misurato e controllato, pena la distruzione.
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