SOCIALISTI LIBERALI E COMUNISTI A RIETI (e in Italia)
di STEFANO ROSATI
Nel 1944 a Rieti i rapporti tra PCI e PSI erano sul punto della rottura.
In una lettera del 4 dicembre 1944 inviata alla direzione del Partito Comunista, il segretario della Federazione reatina del PCI, Amato Bei, rimproverava ai socialisti di voler “raggiungere il socialismo col liberalismo” (!) il che aveva “tutta l’aria di un discorso del 1921, dimenticando i fucili spianati dei ciechi servitori dei nemici del socialismo” (!!).
Insomma, gli errori a sinistra sono sempre gli stessi.
La storia non ha insegnato niente e neanche vivere letteralmente tra le macerie ha aiutato a capire che socialismo e democrazia sono l’opposto del liberalismo (che l’impoverimento o la povertà inducano i politici a comprendere o i popoli a sollevarsi è una falsa credenza).
Non mi colpisce la posizione dei socialisti. Il liberalismo non l’hanno mai capito, quando pronunciano il nome di Colorni sono scossi da un brivido di piacere e con il tempo sono diventati addirittura europeisti. Ma come il PCI abbia potuto seguirli su una strada così fallimentare e antistorica (l’eurocomunismo di Berlinguer!) non me lo spiegherò mai.
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