1948-2023. LA COSTITUZIONE ITALIANA COMPIE 75 ANNI. RIFORMARLA O APPLICARLA?
di NINO DI CICCO
Durante il primo trentennio di storia repubblicana (’48 – ’78), la politica italiana, guidata dai partiti popolari, ha lavorato con l’obbiettivo di attuare i principi sanciti nella Costituzione, regalando così al nostro Paese e al nostro Popolo uno straordinario incremento di prosperità e benessere, che non per niente viene ricordato come il “trentennio glorioso”. Diminuivano le disuguaglianze, si riduceva il divario Nord-Sud, si costruivano grandi infrastrutture, l’Italia si ritagliava un ruolo da protagonista nello scacchiere internazionale e in campo industriale, si introduceva il Sistema Sanitario Nazionale, veniva promulgato lo Statuto dei diritti dei lavoratori, c’era la scala mobile che proteggeva i salari dall’inflazione, i governi dominavano i mercati, invece di esserne dominati.
Da oltre quarant’anni ormai, siamo invece immersi nella controrivoluzione neoliberale, che ha invertito completamente la rotta, ponendosi come preciso obbiettivo quello di riportarci all’ottocento:
“Nell’Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev’essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere”, affermava uno dei “padri d’Europa”, Tommaso Padoa Schioppa.
Insomma, se oggi vi sentite privati della stabilità, della sicurezza, della fiducia nel futuro, sappiate che ciò è stato scientificamente perseguito da chi ci ha governato negli ultimi 40 anni con il preciso compito di distruggere quello che di buono era stato costruito nel trentennio precedente.
Probabilmente nei prossimi mesi ci sentiremo raccontare nuovamente di come, per dare una “svolta” al Paese, la nostra Costituzione vada riformata e “aggiornata”, oggi con il “presidenzialismo”, come ieri con il “federalismo”, il “pareggio di bilancio” o il “taglio dei parlamentari”.
Io credo che la vera svolta sarebbe TORNARE AD APPLICARLA, la nostra Costituzione!
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