MILIONI DI SEMI-FANTOZZI INCLUSIVI
di STEFANO D’ANDREA
Inclusivo: aggettivo poco o per niente usato fino a pochissimo tempo fa.
Io credo di non averlo mai usato né l’ho ascoltato da persone che hanno parlato con me.
Effettivamente non significa una mazza.
O meglio, esclusivo, il suo contrario, era usato con riferimento a un club, un circolo, una festa, un salotto ed aveva una funzione puramente descrittiva, senza implicare classismo o razzismo, allundendo allo “stile” o ai “modi”.
In altro senso, il confine, si diceva, include ed esclude. Solo ciò che include esclude e solo ciò che esclude include.
Insomma, siamo in presenza dello storpiamento ideologico dei significati, per generare consenso diffuso nel ceto semi-colto-moralista, orgoglioso di sentirsi inclusivo e di avversare chi non lo è.
Milioni di Fantocci qualsiasi, senza la consapevolezza di essere Fantocci, e senza l’orgoglio che Fantozzi talvolta lasciava emergere.
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