LA COOPERAZIONE E GLI “INTELLETTUALI” BAMBINI
di STEFANO D’ANDREA
Gli Stati o sono indifferenti (come, per esempio, Italia e Indonesia), perché hanno rapporti sporadici, o competono (come Italia e Germania), perché hanno rapporti frequenti, o si fanno la guerra economica (come ora Stati Uniti e Cina), perché si vogliono reciprocamente danneggiare, o si fanno la guerra militare (come Stati Uniti e Russia), perché vogliono distruggere il nemico.
Gli Stati non cooperano mai: ogni accordo è soltanto la risultante di una lotta burocratica e diplomatica, di minacce, di finzioni, di false promesse, di egemonia culturale conquistata nell’altro paese, di prese in giro, di approfittamento di classi dirigenti scadenti.
L’UE non è fallita perché la Germania non coopera.
Il sogno degli infantili “intellettuali” italiani – la cooperazione tra Stati europei – era irrealizzabile perché basato sulla irrealtà della cooperazione, testimoniata (ai veri intellettuali, non velleitari né quindi infantili) da millenni di storia.
E d’altra parte l’UE non è fallita minimamente, essendo soltanto un’arena, un campo da gara, le cui regole sono il frutto di vittoria nella lotta: lotta per le regole, lotta per la loro discrezionale applicazione, lotta per le maggioranze necessarie, lotta per la disapplicazione delle regole, lotta per la loro violazione. Questo è l’Unione europea: competizione all’ennesimo livello perpetua e totale.
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