Al Qaeda, Libia e Siria

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5 risposte

  1. stefano.dandrea ha detto:

    In questo video gli islamisti siriani, non soltanto simpatizzanti di Al Qaida, manifestano contro la Francia e a favore dei ribelli islamisti del Mali (http://www.youtube.com/watch?v=VYIPJz00ml4&feature=player_embedded ). Non è possibile pensare che la galassia islamista (a parte stanno i mercenari e gli avanzi di galera) agisca per propri fini? Perché dovrebbe rifiutare di combattere al fianco dei mercenari finanziati dal Qatar se dal 2003 al 2007 ha combattuto senza problemi al fianco della resistenza baathista laica e socialista?

    Credo che in occidente si compia il medesimo errore di chi asserisce che Garibaldi era una pedina inglese e così Mazzini. Seguendo questa logica, Mussolini, che sembra prese soldi dalla Francia, fu una pedina francese. E persino la resistenza italiana potrebbe essere considerata una pedina statunitense (i fascisti, infatti, hanno questa assurda idea).

    La verità è che le forze in campo sono spesso più di due. Il medesimo nemico è spesso combattuto da forze che, ottenuta la vittoria, il giorno dopo sono nemiche (URSS e USA dopo la seconda guerra mondiale). E se gli inglesi usarono Garibaldi, quest'ultimo usò gli inglesi. E se nella guerra contro l'URSS gli Usa si servirono dei Mujaahideen, questi ultimi si servirono degli Usa (tanto è vero che poi gli Usa dovettero invadere l'Afghanistan).

    Noi occidentali, soprattutto noi sottoposti agli Usa dalla fine della seconda guerra mondiale, non riusciamo a credere che alcuni uomini islamisti di alta intelligenza e capacità abbiano costruito una struttura, un progetto, un esercito, una ideologia a sostegno di una guerra secolare che ha come fine la ricostituzione del Califfato e la sconfitta di tutti gli oppositori del progetto: Arabia Saudita  Qatar e Fratelli Musulmani da un lato, Stati Uniti e Israele da un altro, forze politiche laiche e socialiste da un altro ancora.

    Secondo noi questo piano è irrealizzabile, quindi nessuno può volerlo attuare. Soprattutto, per avere la prova che qualche folle lo stia attuando, il folle dovrebbe si combattere in Afghanistan e in Iraq contro gli Stati Uniti e in Mali contro la Francia ma non in Libia e in Siria contro Gheddafi e Assad, quando la volontà incendiaria dell'occidente o la pochezza strategica (non so davvero quale delle due ipotesi sia fondata) spinge la NATO e le monarchie del golfo a promuovere guerre contro i due stati laici, creando quella situazione di caos e guerra della quale Al Qaeda (una formazione militare internazionalista, non lo dimentichiamo: questo ha voluto creare Bin laden) va in cerca.

    In queste situazioni, come dimostra la storia, si sa cosa si vuole e perciò si iniziano dei conflitti con alleati che poi divengono avversari (la resistenza Baathista nel 2007 fu costretta a combattere Al Qaeda divenuta sepre più forte. A questo fine furono creati i "consigli del risveglio"). Francia e Stati Uniti rischiano di essere avversari entro dieci anni. Così pure Qatar e Arabia Saudita. Ciascuno di questi soggetti, non diversamente da Al Qaida persegue interessi propri ed esprime una propria volontà di potenza, sia pure "disciplinata" dalla forza disponibile, dalle momentanee alleanze e dalla generale situazione geopolitica.

  2. Tonguessy ha detto:

    Caro Stefano,

    la tesi secondo cui Al Qaeda stia attualmente facendo il lavoro sporco per gli USA non viene smentito da quanto dici. Afganistan come Libia come Siria. Dato che nè in Afganistan nè in Siria le cose si sono (ancora) stabilizzate, l'unico esempio di cosa potrà avvenire in quelli Stati ci viene offerto dalla Libia. Non mi risulta che le risorse e gli asset libici siano adesso usati contro lo strapotere USA (ed UE). Gheddafi aveva il sogno panafricano di risollevare l'Africa dalla miseria del (post)colonialismo. Al Qaeda che sogno ha rispetto all'Africa? Che finanziamenti sta offrendo per tentare un progressivo sganciamento dall'orbita neocoloniale?

    Insomma, una volta liquidato Gheddafi mi sembra che le cose abbiano preso una direzione abbastanza significativa. E' vero che Al Qaeda va in cerca della guerra, ma la guerra a chi giova, a parte ai soliti venditori d'armi e signori della guerra?

    Certamente non ai popoli, che sanno bene come da una guerra ne escono con le ossa rotte comunque. Ma noi stiamo dalla parte dei popoli (e quindi della pace) o della guerra così pervicacemente ricercata da Al Qaeda?

    Attenzione: non stiamo qui parlando di guerra di liberazione. A meno che non si dimostri prima che la sanguinaria dittatura di Gheddafi aveva contro l'intera popolazione e non l'ONU ed i raid alleati. La storia della repubblica socialista libica è finita quando l'occidente ha deciso di scatenarle contro la propria feroce potenza bellica. Al Qaeda ha soltanto portato a termine il disegno USA a terra, dopo che la fase aerea (così come i dettami della guerra moderna vogliono) era stata brillantemente portata a termine.

    Con un'esercito demotivato e troppo impegnato su altri fronti gli USA non avrebbero potuto mantenere le terre conquistate a scopo di rapina. La lezione irachena è stata utile. Al Qaeda ha semplicemente fatto quel lavoro sporco togliendo le castange dal fuoco alla Casa Bianca, che avrebbe dovuto tenere a bada i propri taxpayer e manifestanti. Nessun inconveniente di politica interna invece negli USA che hanno saputo demandare la pianificazione della conquista della Libia ai propri alleati: Europa ed Al Qaeda. La storia dell'attuale presidente libico el-Magiaraf ne è la prova provata.

    Questa tesi può essere smontata solo attraverso la dimostrazione che in Libia EU ed Al Qaeda stanno attualmente remando contro gli USA, e non godendo di quei privilegi scandalosi che permettono ancora agli USA di rimanere saldamente in prima posizione per quello che riguarda la maggiore potenza militare ed economica mondiale. Si chiama cooperazione.

  3. Luciano Fuschini ha detto:

    Al Qaeda è una internazionale islamica. Nacque in Pakistan coi soldi dell'Arabia Saudita e le armi e gli istruttori della CIA, per combattere i sovietici che avevano invaso l'Afghanistan. E' poco credibile che dopo la cacciata dei sovietici e la fine dell'URSS la CIA si sia disinteressata di una forza di migliaia di combattenti fanatici fino al punto di imbottirsi di esplosivo e farsi saltare in aria per la causa. Sicuramente i combattenti di Al Qaeda si battono per il califfato e contro tutto il laicismo occidentale, socialista e liberale. Tuttavia è molto probabile che siano ancora infiltrati e manipolati, come lo furono le Brigate Rosse, che pure erano convinte di fare la rivoluzione. Gli indizi sono tanti da configurarsi come prove. L'internazionale islamica ha collaborato con la NATO per demolire la Repubblica Jugoslava. Le inverosimiglianze nell'episodio dell'11 settembre 2001 sono tante da rendere ambiguo il ruolo di Al Qaeda. In Afghanistan la resistenza all'invasione della NATO è opera dell'orgoglio tribale dei pashtun, non dell'internazionale islamica. In Iraq era in corso una resistenza popolare contro l'invasore che vedeva convergere, sia pure non in un'alleanza esplicita, sunniti e sciiti. Al Qaeda, subentrando coi suoi attentati diretti prevalentemente contro i quartieri e le città sciite, ha fatto tali stragi da disgustare la popolazione e da trasformare la resistenza antiamericana in una guerra civile fra sunniti e sciiti, nell'interesse di Israele e USA. In Libia l'internazionale islamica è stata il braccio armato della NATO, come in Siria. La realtà è sempre complessa, quindi non mancano esempi di lotta più coerente contro l'imperialismo, come in Somalia e in Yemen, ma in generale è dimostrabile che la vera opposizione all'imperialismo viene dal nazionalismo laico e socialista, che l'internazionale islamica odia facendosi così strumentalizzare.

  4. stefano.dandrea ha detto:

    Tonguessy, in Libia non c'è Al Qaeda, c'è il caos; ci sono scontri tra Tribù e una parte dei combattenti ancora innalza il vessillo di Gheddafi. Se c'era Al Qaeda, gli stati occidentali potevano scordarsi particolari privilegi. Uno degli obiettivi di Osama Bin Laden, quando il petrolio era a 20 dollari, era di far arrivare il prezzo del petrolio a 100 dollari.

    Personalmente non sono sicuro che decenni di (relativa) laicità siano passati invano e che quindi l'islam politico, soprattutto le posizioni più estreme, possa radicarsi con facilità in Turchia, in Iraq e in Libia.

    In Turchia, la sconfitta dei militari e dei laici e la vittoria di Erdogan è un evento epocale dal punto di vista islamista. Pur non accettando la posizione di Erdogan, è chiaro che Al Qaeda considera un evento storico il cambiamento che è avvenuto in Turchia. Ma per pensare a un partito salafita turco al 20%, senza più l'intromissione della giunta militare, credo che debbano passare almeno 20 anni.

    Anche il mutamento che Al Qaeda sogna per la Libia e l'Iraq credo debba attendere semmai si realizzerà una ventina di anni. In Iraq poi c'è il problema degli sciiti. Sul punto la posizione di Al Qaeda è delirante, perché li reputa come miscredenti. Quindi in teoria la loro guerra di liberazione dovrebbe durare cinquanta anni o un secolo.

    Insomma, sia chiaro che io non soltanto non ho nulla in comune con Al Qaeda ma nemmeno parteggio per un progetto che non mi appartiene minimamente. Cerco soltanto di mettere in risalto il fatto che Al Qaeda è una organizzazione a sé stante, che considera irrilevante il mutamento intervenuto in Egitto con la vittoria dei fratelli musulmani ("non è cambiato niente"). E' un organizzazione combattente internazionalista, che cerca di conquistare territori, magari modesti, dove instaurare emirati, in vista del califfato. Ovvio che tra le condizioni perché raggiunga l'improbabile successo ci sia che negli emirati si viva bene (questo dicevano e mostravano i talebani tedeschi nei filmati che diffondevano).

    Quanto al gioco sporco per gli Usa, bisogna almeno distinguere.

    In Afghanistan e in Iraq Al Qaeda e Usa si sono combattuti. Qualsiasi cosa se ne pensi, Al Qaeda ha sfidato gli stati uniti ad andare in Afghanistan e gli Stati Uniti sono andati e usciranno con le mani in mano.

    In Iraq gli stati uniti hanno concesso ad Al Qaeda una possibilità inaspettata (Bin Laden descrisse Bush come "il pavone", "l'uomo più stupido del mondo"). Praticamente Al Qaeda non esisteva e non poteva esistere in un paese a maggioranza sciita e con sunniti laici al potere. Ebbene Al Qaeda si è insediata, ha conquistato il consenso di parte rilevante della popolazione di una parte del territorio iracheno, ha costretto la resistenza saddamista (e quella idealmente legata a "i fratelli musulmani") ad allearsi con gli invasori per combatterla, ha imposto lo stallo in questa guerra interna alla resistenza, ha attaccato le forze statunitensi fino alla fine, ha di fatto instaurato un emirato non piccolissimo – ossia è tra le forze che hanno vinto la guerra irachena, ottenendo il controllo di parte di un territorio che ormai non è più territorio di uno stato (l'Iraq, come stato unitario, è stato distrutto) – e da lì ha avuto la possibilità di entrare in Siria e cominaciare a combattere dopo diciotto mesi dal momento in cui la "rivolta armata" era iniziata. Insomma a me sembra più vero che in Iraq gli Usa hanno fatto il gioco di Al Qaeda che non il contrario.

    Quanto alla Siria, bisogna attendere gli svolgimenti. Ormai almeno il caos libico è assicurato. Senza l'intervento dell'aviazione, i mercenari sarebbero stati spazzati via. Ma due anni di rivolta armata segnalano che il popolo è diviso. E Al Qaeda è una forza in grado di coagulare il consenso della parte del popolo che vuole il cambiamento radicale in senso islamico. E' ovvio che anche in Siria Al Qaeda avrà ben presto altri nemici. Infatti, se Assad non cade subito, più passa il tempo e più Al Qaeda conquisterà consenso, posizioni, territorio e potere. Arabia saudita, Qatar, Stati Uniti ed Israele ( e può darsi Turchia) non possono permetterlo. Quindi, se Assad non cade immediatamente, dobbiamo attenderci un altro intervento militare in Siria, intervento che sarà, palesemente o di fatto, contro Al Qaeda. 

    In Mali poi Al Qaeda è la più piccola formzazioni tra quelle islamiste che combattono i soldati francesi e che, adesso che questi ultimi hanno "liberato le più importanti città" cominceranno ad attaccarli. Sostieni per caso che gli Stati Uniti vogliano fare una guerra contro la Francia per interposta persona? che si stiano servendo degli islamisti per combattere la Francia? C'è una guerra in corso tra Usa e Francia? O gli Usa appoggiano la Francia e quindi Al Qaeda si trova per l'ennesima volta a combattere contro gli Stati Uniti?

     

  5. stefano.dandrea ha detto:

    Tonguessy e Luciano,

    credo che anche in Mali Al Qaida sia molto più forte di quanto credevamo. La Francia si impantanerà e non certo perché la combatteranno le monarchie del golfo che sono state sue alleate in Libia: https://www.youtube.com/watch?v=XZ18QyMrVK0 Magari date un'occhiata anche a questo (al decimo minuto, l'intervistato non risponde sulle differenze tra le tre formazioni islamiste: https://www.youtube.com/watch?v=fpO7BZqOFUw

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