Una donna meravigliosa: la grazia di Dio
VORREI AVERE PER AMICA QUESTA DONNA.
VORREI CHE I MIEI FIGLI LA CONOSCESSERO E LA FREQUENTASSERO; CHE SI ABBEVERASSERO ALLA SUA GRAZIA.
LA STORIA E' STUPEFACENTE, L'ORATORIA E' STUPEFACENTE, LA GRAZIA E' STUPEFACENTE; LA FORZA E' STUPEFACENTE; LA NOBILTA' E' STUPEFACENTE.
COME PUO' ESSERE GRANDIOSO UN UOMO, O GRANDIOSA UNA DONNA!
VALE LA PENA DI VIVERE SOLO PER ASCOLTARE QUESTO DISCORSO; PER AVVERTIRE I BRIVIDI; PER PENSARE: "SEI MERAVIGLIOSA, AVREI VOLUTO AMARTI, SAREI ONORATO DI UN TUO, ANCHE MODESTO, APPREZZAMENTO".
httpv://youtu.be/MuRvsErkHFI
Grazie per averlo postato, lo divulgherò.
Mi associo al bellissimo commento di Stefano.
Si può consentire l’aborto per togliersi la prole indesiderata dalle p…. o lo si può vietare per rimediare alla denatalità e riportare le femmine al loro ruolo riproduttivo. Di questo pattume religioso faccio volentieri a meno.
Lorenzo,
io resto ancora favorevole a una legislazione che consenta l'aborto, per tante ragioni che non sto qui a ripetere, essendo noti argomenti.
Però la giusta separazione tra diritto e morale non deve condurre all'estinzione della morale e all'estinzione di giudizi morali. Consideriamo tre diciassettenni che restano in cinta e che si trovino nella medesima condizione socio-economica: l'una abortisce; la seconda partorisce il bambino e poi non lo tiene e il bambino verrà adottato; la terza partorisce, tiene il bambino e poi affonta difficoltà economiche e/o negli studi.
Ebbene, ferma la decisione delle tre, io credo che si debba ammettere che la terza diciassettenne e la seconda "valgono di più". Non per il diritto, che le considera alla stessa stregua; ma per la morale, per la capacità di sacrificio, perché eventualmente si accollano una croce.
Detto questo, credo si debba riconoscere il valore dell'avversario che combatte una battaglia. E questa donna ha valore da vendere.
La legge che consente di abortire la donna che ha deciso di abortire non interviene sugli aspetti morali, ma sulla necessità di carattere sanitario e di ordine pubblico di assicurare a questa donna l'assistenza sanitaria. Questo e nulla più.
Ad ogni modo, resta il fatto che l'aborto deve essere combattuto non con la sua proibizione (che è inutile dannosa diseconomica insalubre e criminale) ma attraverso una serie di tutele materno-infantili che in Italia sono previste dalla legge ma sono rimaste lettera morta.
Questa donna sottopone all'attenzione e all'ascolto sufficienti ragioni di argomentazione. Ma come è vero che nessuno può arrogarsi l'onnipotenza di decidere della vita altrui, è altresì vero che nessuno è così onnipotente da sapere prima di poter reggere l'impegno di, ad esempio, un figlio/a invalido. E due onnipotenze fanno un limite. E la legge la società e lo Stato intervengono sui limiti. Dell'uomo. Governandoli al meglio per come possono.