Una donna meravigliosa: la grazia di Dio

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4 risposte

  1. Emilio ha detto:

    Grazie per averlo postato, lo divulgherò.
    Mi associo al bellissimo commento di Stefano.

  2. Lorenzo ha detto:

     
    Si può consentire l’aborto per togliersi la prole indesiderata dalle p…. o lo si può vietare per rimediare alla denatalità e riportare le femmine al loro ruolo riproduttivo. Di questo pattume religioso faccio volentieri a meno.

  3. stefano.dandrea ha detto:

    Lorenzo,

    io resto ancora favorevole a una legislazione che consenta l'aborto, per tante ragioni che non sto qui a ripetere, essendo noti argomenti.

    Però la giusta separazione tra diritto e morale non deve condurre all'estinzione della morale e all'estinzione di giudizi morali. Consideriamo tre diciassettenni che restano in cinta e che si trovino nella medesima condizione socio-economica: l'una abortisce; la seconda partorisce il bambino e poi non lo tiene e il bambino verrà adottato; la terza partorisce, tiene il bambino e poi affonta difficoltà economiche e/o negli studi.

    Ebbene, ferma la decisione delle tre, io credo che si debba ammettere che la terza diciassettenne e la seconda "valgono di più". Non per il diritto, che le considera alla stessa stregua; ma per la morale, per la capacità di sacrificio, perché eventualmente si accollano una croce.

    Detto questo, credo si debba riconoscere il valore dell'avversario che combatte una battaglia. E questa donna ha valore da vendere.

  4. La legge che consente di abortire la donna che ha deciso di abortire non interviene sugli aspetti morali, ma sulla necessità di carattere sanitario e di ordine pubblico di assicurare a questa donna l'assistenza sanitaria. Questo e nulla più.
    Ad ogni modo, resta il fatto che l'aborto deve essere combattuto non con la sua proibizione (che è inutile dannosa diseconomica insalubre e criminale) ma attraverso una serie di tutele materno-infantili che in Italia sono previste dalla legge ma sono rimaste lettera morta.
    Questa donna sottopone all'attenzione e all'ascolto sufficienti ragioni di argomentazione. Ma come è vero che nessuno può arrogarsi l'onnipotenza di decidere della vita altrui, è altresì vero che nessuno è così onnipotente da sapere prima di poter reggere l'impegno di, ad esempio, un figlio/a invalido. E due onnipotenze fanno un limite. E la legge la società e lo Stato intervengono sui limiti. Dell'uomo. Governandoli al meglio per come possono.

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