Il bertinottismo è finalmente morto?
di GABRIELE GERMANI (Pagina FB)
Il bertinottismo è finalmente morto?
Negli anni ’90, gran parte dei partiti comunisti e della sinistra extraparlamentare si ammalò di revisionismo diritto-umanista.
Mica si parlava di lavoro, ormai eravamo “terziarizzati”, potevamo fare tutti gli artisti e gli impiegati; mica si parlava di imperialismo, il problema erano “i regimi”; anche il movimento pacifista, mica chiedeva di uscire dalla NATO, il problema era Bush! … Poi Obama ha bombardato Libia e Yemen e strangolato Cuba e Venezuela (dolcemente) o disseminato Pakistan e Afghanistan di droni assassini.
Mica parlavamo di politica: che palle!
Piuttosto tavernello e musica tecno!
Così tra un partito di destra (PD) e una galassia di agenzie di collocamento per “rimastini”, ci siamo rotti le palle.
Anche perché intanto il mondo è cambiato e non possiamo fare tutti gli impiegati, i regimi che bombardavamo hanno smesso di regalarci uranio e petrolio e l’inflazione galoppa e la NATO ci sta spingendo verso una corsa al riarmo generale che manco fa ripartire l’economia.
Ora ci svegliamo tutti sudati, bello “rifondare il comunismo”, ma le chiacchiere stanno a zero: c’è uno Stato socialista (Cina) con alleati minori “orientati verso” (Venezuela, Cuba, Laos, Vietnam, ecc), noi con chi stiamo?
Perché qui parliamo, ma la Via della Seta l’ha fatta Conte; Vendola, Bertinotti e Fratoianni erano a qualche manifestazione pro-Tibet organizzata dalla CIA?
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