Trump pensa a un terzo mandato, Zelensky a elezioni nel 2025 e altre notizie interessanti
di LIMES ONLINE (Mirko Mussetti)
TRUMP
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato pubblicamente di voler correre per un terzo mandato nel 2029, sebbene non abbia chiarito come intenda aggirare il 22° emendamento costituzionale del 1951 che sancisce un massimo di due mandati alla guida degli States. Gli alleati più stretti del tycoon potrebbero cercare di modificare la costituzione, ma è altamente improbabile che possano ottenere una maggioranza di due terzi al Congresso o l’appoggio di due terzi degli Stati federati, seguita dalla ratifica di 38 legislatori su 50. Inoltre, non gli è concesso rimanere alla Casa Bianca nemmeno in veste di vicepresidente.
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UCRAINA
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky – il cui mandato è scaduto lo scorso anno – si è detto pronto a organizzare le elezioni presidenziali nel 2025. La legge marziale che inibisce l’allestimento dei seggi scade l’8 maggio e potrebbe non essere rinnovata dalla Verkhovna Rada (parlamento monocamerale). L’idea dei vertici di Kiev di un ritorno alle urne è dovuta all’aumento della popolarità di Zelensky in seguito alle accuse di ingratitudine o illegittimità ricevute dall’alleato americano Donald Trump e dal nemico Vladimir Putin. In ogni caso, risulterebbe proibitivo coinvolgere nella consultazione popolare i milioni di connazionali residenti/sfollati all’estero e chiunque abiti i territori occupati dalla Federazione Russa.
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CINA – RUSSIA
In visita a Mosca, il ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese Wang Yi ha sentito l’esigenza di ribadire l’inflessibile sintonia con la Federazione Russa: “Amici per sempre, nemici mai“. Secondo il capo della diplomazia di Pechino, tale principio “funge da solida base giuridica per far progredire la cooperazione strategica a un livello superiore”. Le dichiarazioni dell’alto funzionario cinese giungono all’indomani delle pesanti critiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump verso l’omologo Vladimir Putin, il quale ha messo in dubbio la legittimità e credibilità del capo di Stato dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Invero, Pechino teme che un riavvicinamento tra Mosca e Washington possa essere a scapito degli interessi geopolitici di Pechino.
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TAIWAN
La Repubblica Popolare Cinese ha dato il via a esercitazioni militari attorno all’isola di Taiwan, definendo l’iniziativa come “severo avvertimento” contro l’indipendentismo di Taipei ed etichettando come “parassita” il presidente taiwanese Lai Ching-te. In un cartone animato, Pechino ha raffigurato il leader di Taipei come un insetto sorretto da un paio di bacchette sopra una Formosa in fiamme.
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REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
Il generale di etnia hema-gegere Thomas Lubanga – riconosciuto come criminale di guerra dalla Corte penale internazionale – ha annunciato la nascita di un nuovo gruppo ribelle con l’obiettivo di rovesciare il governo della provincia di Ituri nel Congo orientale. La formazione della Convenzione per la rivoluzione popolare (Cpr) nella sua terra natale giunge proprio mentre l’esercito regolare di Kinshasa è impegnato a contenere un’avanzata senza precedenti in altre aree orientali dell’ex Zaire del gruppo paramilitare M23 sostenuto dal Ruanda. Non è chiaro tuttavia di quanti uomini combattenti Lubanga possa attualmente disporre.
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