Lega Nord: Costruire la nuova Europa, distruggere l’Italia
Alcune 'perle' tratte dal documento ufficiale del 2012 che la Lega Nord ha dedicato all'Europa delle regioni e dei popoli: un'ulteriore conferma della pericolosità del progetto unionista, foriero di guerre civili nei paesi più fragili.
La Lega Nord non è mai stata contraria all’idea di Europa in sé. La Lega Nord, infatti, è un Movimento politico neo europeista e che basa la propria forza sulla vicinanza ai bisogni dei cittadini.
È necessario, per costruire una vera Europa delle Regioni, puntare su accordi regionali, anche transfrontalieri, ovvero sulle cosiddette Euroregioni.
Con l’emergere e il dispiegarsi della crisi globale è fondamentale che la Lega Nord, quale forza politica vicina ai cittadini e che si fa interprete delle esigenze del Nord del Paese, quindi della questione settentrionale, rimoduli il proprio approccio verso le tematiche europee. Negli ultimi anni la Lega Nord è stata tacciata di euroscetticismo se non addirittura di antieuropeismo. La verità, invece, è che siamo profondamente convinti dell’idea di Europa. Anche Carlo Cattaneo, il padre del federalismo italiano, parlava apertamente di Stati Uniti d’Europa.
Dall’Ue a 27 Stati membri, quindi, si deve passare ad un’Europa costruita sulle Macroregioni, tra cui vi è anche – a pieno titolo – la Padania. È questa la nuova Europa che la Lega Nord vuole costruire: una Europa su base macroregionale. Così come è oggi, l’Unione europea risulta già essere divisa in 100 macroaree territoriali che, da un punto di vista meramente geopolitico, definiamo Euroregioni.
“Unità nella diversità” è il motto nonché la vera forza dell’Unione europea. Il nostro Continente è da sempre caratterizzato da profonde differenze di lingua, cultura, tradizioni, istituzioni politiche ecc. È su queste diversità che bisogna puntare per rafforzare, ancora di più, lo spirito comune europeo. Da più parti si continua a ripetere che l’Unione è la nostra forza; noi sosteniamo che le nostre diversità sono la nostra forza.
Il federalismo sovranazionale, dunque, ha una funzione specifica che è di far in modo che ogni Regione e territorio possa mantenere vive le proprie particolari caratteristiche oltre che le proprie peculiarità ben delineate.
L’Unione europea deve rappresentare il collante di tutte le diversità che compongono il panorama continentale e non la loro distruzione. Infatti vogliamo arrivare concretamente a realizzare una Europa fondata sulle Regioni e sull’autonomia dei territori (autonomia locale, autogoverno ecc.). Ecco perché vogliamo nella costruzione della “nuova Europa” che gli Stati nazionali, ormai giunti al capolinea della propria esistenza, siano superati per lasciar posto alle Regioni, alle Macroregioni e ai territori, così da riconoscere a questi soggetti le proprie specificità e differenze nonché il loro giusto grado di autonomia.
L’Ue del futuro dovrà quindi, strutturalmente, assumere un nuovo aspetto e basarsi su nuove dimensioni. Dovrà essere costruita da grandi Regioni – le Macroregioni delineate dalla Lega Nord – che si andranno col tempo a delineare per via della cooperazione interregionale in svariati settori di interesse, lasciando così sempre meno spazio di azione agli Stati oltre che alle istituzioni comunitarie.
I processi che negli ultimi anni l’Ue ha intrapreso per agevolare gli accordi transregionali oltre che trans-frontalieri dimostrano che l’idea di una Europa che poggia sulle Macroregioni è la strada giusta da seguire per giungere, in concreto, all’Europa dei popoli e delle Macroregioni.
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