Il partito di Orban è antisemita?
E' davvero difficile trovare notizie e articoli attendibili su Orban e il partito che egli guida: Fidesz. Probabilmente incide la lingua magiara pochissimo conosciuta; certamente la disinformazione organizzata, che diffonde indirizzi promossi dal duo Repubblica/Corriere e recepiti da altri quotidiani e settimanali.
Tuttavia ho rinvenuto una fonte non sospetta sul tema del preteso antisemitismo del partito Fidesz. Si tratta di una dichiarazione di Shlomo Köves, rabbino capo della comunità Chabad Lubavitch (una delle tre correnti in cui sono divisi i 100 mila ebrei di Budapest): «L’estremismo sta alzando la voce, i discorsi antisemiti sono sempre più diffusi, è in atto una tendenza negativa. In parlamento è rappresentato Jobbik, un partito di estrema destra apertamente antisemita, e questo è un problema non solo per gli ebrei, ma per tutto il paese. Nella società ungherese c’è sempre stata una componente razzista e antisemita, e le difficoltà economiche la fanno emergere. Però l’Ungheria è anche il paese dell’Est europeo che ha visto la maggiore rinascita di vita ebraica dopo la fine del comunismo, quello dove è stata restituita la più grande quantità di proprietà confiscate. Sotto il comunismo potevamo solo praticare il culto in sinagoga, nessuna manifestazione di identità culturale era ammessa e avevamo solo una piccola scuola media con tre ragazzi iscritti; oggi abbiamo tre scuole con 600 studenti, un’università ebraica che ha avuto 5 mila studenti in dieci anni, ristoranti kosher, teatri e festival di cultura ebraica. A Budapest un ebreo può girare per strada vestito in modo riconoscibile senza dover temere per la sua integrità fisica: in Francia o in Belgio non mi sentirei sicuro a comportarmi nello stesso modo. Non ho dubbi che lo Stato ungherese garantirà sempre la nostra protezione, sia che governi la destra oppure la sinistra, ma vorrei che il governo attuale disegnasse un confine più netto fra sé e gli estremisti di Jobbik».
Dalla dichiarazione del capo rabbino si evince chiaramente: i) che i comunisti erano più antisemiti del partito di Orban e della sinistra post comunista; ii) che, secondo l'opinione del rabbino, l'incolumità fisica degli ebrei e la possibilità di esprimere liberamente l'identità culturale ebraica è garantita in Ungheria più che in Francia o in Belgio; iii) che il partito antisemita, che raccoglie l'antisemitismo da sempre presente nella società Ungherese, è Jobbik.
Pertanto, una delle accuse che la stampa italiana rivolge continuamente contro Orban e il suo partito è palesemente falsa.
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