Taggato: società dello spettacolo

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Il postmoderno italiano (parte II)

di GIAMPIERO MARANO (FSI Varese) Fine studioso di Rabelais, Cervantes, Beckett, Bachtin, come dimostrano i saggi teorici di Finzioni occidentali (1975), Gianni Celati pubblica nel 1978 il romanzo Lunario del paradiso (riedito diciotto anni più tardi), storia di un temerario e squattrinato ventenne che si trasferisce in Germania per amore della giovanissima Antje. Il registro prescelto è quello comico, e proprio in chiave “carnevalesca” e dissacratoria si delinea in Celati il rifiuto dellidentità nazionale tipico...

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Il principio di irrealtà

di MARIO PEZZELLA (filosofo) La società dello spettacolo tende a dissolvere i rapporti personali della famiglia patriarcale, che era il modello di Freud. Depotenziando la relazione edipica, diviene possibile creare una psiche più duttile, alleggerita dal peso della rimozione, disponibile alla fascinazione. Nessun bambino si scontra ormai col potere cupo e grandioso dei padri kafkiani: la società gli si presenta quasi subito, dalla scuola alla televisione, come “madre dispensatrice di doni”. Così Benjamin definiva il...

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Il nuovo ordine

di MARIO PEZZELLA (filosofo; Scuola Normale Superiore di Pisa) Dopo la caduta del muro di Berlino, è nata la grande illusione di un capitalismo ormai libero di realizzare compiutamente la sua missione di progresso. L’Altro, il nemico, il male, non esistevano più. Nel decennio precedente, i limiti e le contraddizioni del mondo libero erano stati giustificati dalla presenza di quell’ombra minacciosa. Si potevano appoggiare dittature e colpi di stato; si doveva impoverire una parte della...

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La propaganda dei beni di consumo

di CHRISTOPHER LASCH Agli albori del capitalismo industriale, i datori di lavoro consideravano l’operaio una bestia da soma o poco più – “della razza del bue”, sono le testuali parole di Frederick W. Taylor, specialista dell’efficienza. I capitalisti vedevano nel lavoratore soltanto una forza produttiva; non si curavano minimamente delle attività a cui egli si dedicava nel tempo libero – quel poco che gli restava dopo le dodici oquattordici ore passate in fabbrica. I padroni cercavano...