Il rivoluzionario non deve avere fretta: la questione del CLN o Fronte Sovranista

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2 risposte

  1. AdrianOttaviani ha detto:

    Se ho capito bene tu dici che è più semplice unire delle frazioni con una loro individualità ben definita, diciamo "frazioni mature", piuttosto che fare da subito un grosso calderone nel quale si riverserebbero da subito in maniera caotica contraddizioni e differenze politiche che ne bloccherebbero l'agire.
    Sempre se ho capito , tu dici : il sovranismo è un'idea giovane , diamogli il tempo di evolversi darwinianamente, facciamo in modo che le frazioni inconsistenti deperiscano e quelle con basi più solide si sviluppino nel frattempo ogni individuo interessato al sovranismo avrà modo di scegliere la sua "sfumatura" di sovranismo che più gli si attaglia  e alla fine sarà così più facile , tu dici in 48 ore, trovare un accordo tra formazioni le cui differenze siano note.
    Ok, mi sembra un ragionamento valido però a mio avviso bisogna stare molto attenti ad un rischio speculare che si corre e cioè quello della cristallizzazione delle differenze.
    Ti faccio l'esempio della tristissima esperienza della Federazione della Sinistra che doveva unire nell'azione politica PRC e PDCI e che invece si è risolta in un continuo braccio di ferro tra due gruppi dirigenti ognuno geloso delle proprie cariche e attaccato alla propria personalità.
    Perché che cosa è una federazione tra forze politiche ? Non è altro che l'unione tra soggetti irriducibili al proprio dissolvimento , soggetti per i quali la propria esistenza come gruppo dirigente è più importante del raggiungimento degli obiettivi politici di riferimento.
    Banalizzo ma purtroppo non tanto : né Ferrero né Diliberto volevano essere il vicesegretario dell'altro.
    Morale : far solidificare le frazioni mi sta bene ma  attenzione, lo spirto deve essere quello di cercare in prospettiva la costituzione di un unico partito altrimenti non si va che verso aggregazioni arcobaleno senza speranza.

    ciao ciao

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Ferrero e Diliberto erano a capo di frazioncine già scisse da una parte che si era scissa già una volta e soprattutto in tale crisi di consensi che "continuare ad esistere" era divenuto l'unico obiettivo strategico.

    La situazione dei sovranisti potrà essere molto diversa da caso a caso. Dipenderà da chi si metterà in moto per raccogliere un consenso anti-UE e da chi riuscirà a consolidarsi.

    A un certo punto, certamente nelle elezioni politiche del 2018, bisogna rivolgere un'offerta politica sovranista alla domanda sovranista. E siccome è necessario un anno di campagna elettorale tutto dovràessere pronto nel febbario 2017-dicembre 2016. A quel punto si fa il meglio che si può considerate le forze in campo.

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