DA IERI IL M5S E' NEMICO DEI SOVRANISTI. LA LEGA LO ERA GIA'
Quando il 2 giugno del 2009 creai il blog Appello al Popolo, anteposi al mio manifesto personale una premessa, nella quale, tra l'altro, scrivevo: "… Intanto il tempo trascorre e la soluzione jugoslava alla crisi della Repubblica comincia a intravedersi all'orizzonte, non certo come necessità ma comunque come possibilità. Servirebbe un Fronte. Un Fronte Popolare. Una unione di diversi. Il Manifesto enuncia quelli che dovrebbero essere i principi unificanti".
Successivamente, ho scritto che "La crisi dell'euro è un'occasione unica e irripetibile", occasione che deve essere sfuttata per costruire il partito sovranista: sovranismo è il termine che, in Italia, deve designare in positivo il pensiero anti-globalista e anti-unionista. Il settimanale "Il Mondo" ha poi convenuto che il termine che designerà uno dei due poli politici del futuro sarà "sovranismo": "Sovranismo o globalismo questo è il problema". Sovranismo designa l'istanza di piena riconquista della sovranità e quindi di recesso dall'Unione europea e non di abbandono del solo euro, ricollocando al vertice delle fonti del nostro ordinamento la nostra Costituzione economica, attuando la quale, dal 1951 al 1971, abbiamo avuto l'unico ventennio nel quale il PIL del sud italia e delle isole cresceva più del pil del centro-nord; e ancora nel decennio successivo, sebbene le distanze cessarono di accorciarsi, la crescita del centro-nord fu pressoché identica a quella del sud e delle isole (osservo incidentalmente che la figura linkata mostra come negli anni 1861-1891 le quote del pil del sud e delle isole, da un lato, e del centro-nord, dall'altro, restarono pressoché identiche, con il corollario che la questione meridionale sorge dal 1891 e non dal 1861, come sostiene il fazioso articolista).
Accade ora che, in vista delle elezioni europee, la Lega, un partito morto nel cuore della maggioranza di coloro che a lungo lo hanno sostenuto, come iscritti o come simpatizzanti, tenti di rilanciarsi con la proposta di abbandonare l'euro, scelta che peraltro non coinvolge tutto il partito. Trattandosi di un tema che divide, alla Lega conviene seguire gli insegnamenti del M5S, partito che fa un uso enorme del marketing politico, in misura perfino superiore a Renzi e a Berlusconi. E' dato così rinvenire: a) dichiarazioni di deputati della lega secondo i quali soltanto il sud italia dovrebbe uscire dall'euro; b) dichiarazioni di Tosi, secondo il quale l'Italia non dovrebbe uscire dall'euro; c) iniziative congiunte di Salvini e Tosi a favore di raccolte di firme per l'indipendenza del Veneto; d) dichiarazioni contenute nel libretto di Borghi, con postfazione di Salvini le quali adombrano la tesi secondo la quale l'Italia dovrebbe uscire dall'euro e poi sud e nord dovrebbero adottare due diverse monete.
A me sembra evidente che la Lega è sempre stata ed è ancora il partito che promuove la soluzione jugoslava alla crisi italiana e dunque è il nemico principale dei sovranisti. Nessuno stato unitario ha due (o più) monete, salvo in fasi iniziali che seguono la costituzione (l'Italia a lungo ebbe sei e poi sette banche di emissione; e le cose non è che andarono proprio bene per il sud). Proporre due monete significa proprio voler, sia pure ipocritamente, dividere l'Italia. La Lega non crede, dunque, nella Repubblica italiana, una e indivisibile. Soprattutto, la lega non crede nella Costituzione economica. Essendo liberista, non accetta che lo stato assuma il compito di promuovere le zone economicamente depresse: non accetta piani, programmi, aiuti di stato, imprese partecipate dallo stato, trasferimenti ordinari e straordinari, insomma tutti gli strumenti, suggeriti e in qualche misura imposti dalla Costituzione, mediante i quali, negli anni 1951-1971, una classe politica di eccezionale livello ridusse il divario tra sud e isole da un lato e centro e nord dall'altro. La lega sfrutta la falsa vulgata della teoria delle aree valutarie ottimali, per perseguire quelli che sono sempre stati i suoi fini. Ma la teoria delle aree valutarie ottimali dice semplicemente che non esiste un'area valutaria ottimale e che all'interno di uno stato nazionale, sono necessari trasferimenti che procedano al riequilibrio e, se non si è liberisti, anche altre forme di intervento dello stato a favore delle zone economicamente depresse. Il referendum per l'indipendenza del Veneto è addirittura una vergogna. Il Veneto andrà via soltanto vincendo una guerra civile. E in questa guerra i sovranisti combatterebbero militarmente come volontari al fianco dell'esercito italiano.
E' accaduto ieri che il M5S si sia accorto che le proposte della lega allettano, oltre gli pseudo-sovranisti, che purtroppo non sono pochi, anche gli anti-sovranisti. Un partito come il M5S, fondato sull'uso totalizzante del marketing politico e che, infatti, sui temi importanti non prende mai posizione e lascia i due leader e i deputati dichiarare tutto e il contrario di tutto, non poteva non cercare di allettare anche i nordisti e i meridionalisti, siano essi federalisti spinti, indipendentisti, pseudo-sovranisti o semplici confusi e stremati dalla punta più avanzata del globalismo, ossia dall'Unione europea. Perciò Grillo e Casaleggio hanno pubblicato un post non firmato, intitolato "E se domani.
Il contenuto del post è talmente vomitevole, squallido, ignorante, da debosciati, che merita di essere riportato per intero:
"E se domani, alla fine di questa storia, iniziata nel 1861, funestata dalla partecipazione a due guerre mondiali e a guerre coloniali di ogni tipo, dalla Libia all'Etiopia. Una storia brutale, la cui memoria non ci porta a gonfiare il petto, ma ad abbassare la testa. Percorsa da atti terroristici inauditi per una democrazia assistiti premurosamente dai servizi deviati(?) dello Stato. Quale Stato? La parola "Stato" di fronte alla quale ci si alzava in piedi e si salutava la bandiera è diventata un ignobile raccoglitore di interessi privati gestito dalle maitresse dei partiti. E se domani, quello che ci ostiniamo a chiamare Italia e che neppure più alle partite della Nazionale ci unisce in un sogno, in una speranza, in una qualunque maledetta cosa che ci spinga a condividere questo territorio che si allunga nel Mediterraneo, ci apparisse per quello che è diventata, un'arlecchinata di popoli, di lingue, di tradizioni che non ha più alcuna ragione di stare insieme? La Bosnia è appena al di là del mare Adriatico. Gli echi della sua guerra civile non si sono ancora spenti. E se domani i Veneti, i Friulani, i Triestini, i Siciliani, i Sardi, i Lombardi non sentissero più alcuna necessità di rimanere all'interno di un incubo dove la democrazia è scomparsa, un signore di novant'anni decide le sorti della Nazione e un imbarazzante venditore pentole si atteggia a presidente del Consiglio, massacrata di tasse, di burocrazia che ti spinge a fuggire all'estero o a suicidarti, senza sovranità monetaria, territoriale, fiscale, con le imprese che muoiono come mosche. E se domani, invece di emigrare all'estero come hanno fatto i giovani laureati e diplomati a centinaia di migliaia in questi anni o di "delocalizzare" le imprese a migliaia, qualcuno si stancasse e dicesse "Basta!" con questa Italia, al Sud come al Nord? Ci sarebbe un effetto domino. Il castello di carte costruito su infinite leggi e istituzioni chiamato Italia scomparirebbe. E' ormai chiaro che l'Italia non può essere gestita da Roma da partiti autoreferenziali e inconcludenti. Le regioni attuali sono solo fumo negli occhi, poltronifici, uso e abuso di soldi pubblici che sfuggono al controllo del cittadino. Una pura rappresentazione senza significato. Per far funzionare l'Italia è necessario decentralizzare poteri e funzioni a livello di macroregioni, recuperando l'identità di Stati millenari, come la Repubblica di Venezia o il Regno delle due Sicilie. E se domani fosse troppo tardi? Se ci fosse un referendum per l'annessione della Lombardia alla Svizzera, dell'autonomia della Sardegna o del congiungimento della Valle d'Aosta e dell'Alto Adige alla Francia e all'Austria? Ci sarebbe un plebiscito per andarsene. E se domani..".
Questi non credono in nulla. Un giorno dicono che bisogna che l'Italia riconquisti tutte le sovranità, un giorno sono contrari anche alla semplice e insufficiente riconquista della sola sovranità monetaria e un giorno prefigurano la distruzione della nazione. Ormai è chiaro che il M5S è il movimento degli arancioni italiani e va combattuto in ogni modo.
Mi appello ai sovranisti pentastellati, perché riflettano a fondo: che senso ha che un sovranista militi in un movimento che pubblica sul sito ufficiale un simile post? che senso ha che un sovranista sia simpatizzante del M5S? come si può accettare che il marketing politico giunga fino a questi livelli? come potete non essere certi che niente di buono potrà mai venire da chi mostra di non credere in nulla e dà lezioni di paraculaggine a Renzi e a Berlusconi? Non fatevi allettare dalle lusinghe del marketing del M5S, secondo il quale siete tutti potenziali parlamentari ("oggi ci siamo noi ma domani ci sarete voi" dice il Di Battista). Voi che siete seri, voi che siete profondi, voi che credete in qualche cosa, abbandonate il Movimento. E' un grande inganno. E' il nemico più acerrimo dei sovranisti. Grillo e Casaleggio fanno veramente schifo.
Dopo il post di Grillo/Casaleggio sulla secessione non ci sono più dubbi sulle sue intenzioni: è PUD€ (Partito Unico dell'€uro) allo stato puro. La strategia è fin troppo chiara: Grillo sta cercando di spaccare la possibile alleanza sovranista Lega-FdI. Grillo/Casaleggio ha pensato si dovesse parlare di secessione giusto un'ora dopo che la Meloni (leader di FdI partito romanocentrico che difende l'unità d'Italia) si scagliasse contro l'Euro. Non è nient'altro che un "pizzino", un ricatto bello e buono della serie "se non vuoi più l'€uro allora fai ciao con la manina all'Italia unita (chi ha orecchie per intendere intenda, primi fa tutti il Vaticano). Inoltre mettendo pesantemente sul piatto l'elemento divisivo principale tra FdI e Lega, ne impedisce di fatto qualsiasi alleanza o cammino comune in funzione anti-€uro. E bravo Grillo, vedi che alla fine hai gettato la maschera (e lo dice uno che ti ha votato e rivotato, tra i primi certificati al tuo movimento).
Roberto mi permetto di intervenire, non credo che Lega-FDI siano una alleanza sovranista, anzi sono anche loro una trappola.
Per prima cosa FDI non conta nulla, è una scissione della scissione della scissione di FI, guidato dalla Meloni ( che gioca a fare la Le Pen ) e Crosetto ( che fino a prima di FDI manco sapevamo chi era ). Fino a 1 mese fa non hanno mai riportato in nessun ambiente politico la parola Sovranità, dopo averla vista in svendita al discount della politica l'hanno presa anche loro.
Salvini..bhe….non basta studiarsi a memoria " il Tramonto dell'Euro" di Bagnai per coprire 10 anni di sedia in parlamento europeo e tutte le altre fesserie della Lega. Salvini è in lotta con Tosi per la segreteria, il primo fa l'euro-scettico l'altro raccoglie firme per la secessione del veneto. Questo vuol dire che entrambi vendono ai loro elettori una merce, non un progetto politico.
Ora, potrai controbattere alle mie semplici tesi e potremmo argomentare questo articolo con diversi scambi di opinioni, questo però non risolverà la situazione della battaglia sovranista. Occorre creare il soggetto ( di cui ARS vuole essere una frazione ) che nel Sovranismo carichi l'idea di una società diversa. O approfittiamo della situazione per cambiare i modelli produttivi,sociali,educativi,politici etc o possiamo replicare una Repubblica X ( sarebbe la 4° o 5 ° questa di Renzi , ho perso il conto ), per questo motivo credo che oggi un Sovranista debba essumere una posizione di parte, cioè contro tutti questi partiti falsi che si stanno reciclando nelle Europee.
Diffida da chi ti propone una soluzione facile e veloce per uscire dal Crisi, il Fascismo è durato 20 anni e il colpo di coda l'ha avuto dal 8 settembre '43, il Comunismo Sovietico 70 anni, gli Irlandesi hanno avuto l'unità di una parte del loro paese dopo 700 anni. Io penso che ci sarà molto lavoro da fare e non sarà una turnata elettorale a fare la differenza.
Questa è la fase dei Carbonari e della Guerriglia Culturale, dobbiamo dinfondere la cultura sovranista e adoperarci per farla crescere e emergere in più contesti al fine di far comprendere alla popolazione che il Sovranismo abbraccia la società repubblicana e democratica per natura !
aaron
Stefano, invece io ho trovato il post di Grillo molto risorgimentale.E' il piu' bell'inno all'unita' d'Italia degli ultimi tempi. Che senso ha rimanere uniti per vivere in seno a questa decadenza dello Stato e degrado delle sue istituzioni a cui assistiamo oggi? Una Italia dove comanda la mafia, le banche, i poteri occulti (non tanto occulti per la verita') come la P2, gli americani, l'europa, etc. tutti tranne gli italiani. Perche'?
Ha un senso guardare un parlamento pieno di pregiudicati che invece di pensare al nostro benessere dichiara apertamente che e'dentro solo per prendere dei bei soldi e arrivare alla pensione (vedi Razzi, ma dispiace dirlo, persino lo stesso Napolitano, guardate il servizio su youtube della emittente tedesca che chiedeva spiegazioni sui rimborsi dei biglietti aerei per Bruxelles: ma insomma Presidente, proprio Lei, e persino sui biglietti aerei, che diamine) o per gestire i propri interessi personali (non faro' alcun nome, ma sicuramente Voi ne troverete molti)? Hanno senso tutte le misure vessatorie che colpiscono i cittadini e le piccole e medie imprese? Per non parlare delle grandi imprese che delocalizzano, pero' il Made in Italy sui prodotti lo mettono ugualmente (ancora per poco mi sa, perche' ha sempre meno valore sul mercato estero)?
Riprendiamo in mano il nostro Paese oppure ognuno per se e Dio per tutti (ma poi non lamentiamoci delle conseguenze). Anche le migliori famiglie si disgregano quando non hanno piu' ragione di stare insieme (per questo esiste il divorzio), e bisogna saper guardare in faccia la realta' ogni tanto e chiedersi se ha un senso continuare in questa avventura iniziata 150 anni fa e che cosa ognuno di noi puo' fare per migliorare il proprio Paese.
Ora per esempio qualcuno se ne ha voglia mi spieghi perche' si continua a cambiare primo ministro e governo (e' gia' il terzo) senza darci la possibilita' di andare a votare. Mi sorge il sospetto che non vogliono che andiamo a votare. Ma chi non vuole che andiamo a votare? E perche'? E quindi dov'e' la sovranita' del popolo italiano? L'Italia e' soltanto un guscio vuoto?
E allora torniamo alla domanda iniziale: qual'e' il senso di essere italiani?
Piero, consentimi di essere assolutamente sincero nel discutere il tuo commento e la tua opinione. In esso trovo racchiusi non pochi presupposti impliciti, non so quanto consapevoli, non pochi stereotipi o luoghi comuni, creduti verità o dogmi; parecchie ingenuità, il senso generale del tempo, accettato e non combattuto.
Procedo analiticamente:
Scrivi: "Che senso ha rimanere uniti per vivere in seno a questa decadenza dello Stato e degrado delle sue istituzioni a cui assistiamo oggi?"
Chi dovrebbe dividersi? Chiunque vuole andare via? Chi è che oggi è unito e vuole staccarsi e chi potrebbe volerlo domani? I singoli? Vuoi contrade? Quale è il principio? Quale il limite invalicabile, in presenza del quale avvertiresti il dovere di combattere militarmente? I laziali potrebbero ricostituire lo stato pontificio? O accetteresti l'indipendenza di parti dell'Italia solo se fossero repubbliche? Perché vuoi imporre ad altri popoli la forma della repubblica? Sei forse un imperialista umanitarista? E se in emlilia romagna volessero costituire quattro o cinque repubbliche diverse? Che senso e missione storica potrebbero avere?
E avresti stati e popoli più indipendenti di quelli attuali? O il capitale tedesco, russo, cinese, arabo, sudafricano sarebbe libero ovunque di fare investimenti diretti esteri? Come ti opponi agli investimenti diretti esteri? Dividendoti?
E quale sarebbe il vantaggio? Li conosci 10 popoli che parlano la stessa lingua e che sono separati in stati diversi e confinanti? I curdi? Bell'esempio! E comunque i curdi nei vari stati parlano una lingua straniera!
E se al potere in uno staterello centrale vanno dei pazzi che chiudono le autostrade che attraversano l'Italia che faresti? Combatteresti per imporre con la forza nell'altrui stato il governo di chi accetta le tue idee? O riconquisteresti il territorio?
E se questo regno centrale invocasse l'aiuto degli statunitensi?
Ecco, volevo essere analitico ma mi fermo qua. Credo che tu debba pensare per un paio di anni a ciò che hai detto. Una sola frase pronunciata con sufficienza e credo leggerezza, decine di interrogativi.
E tutto ciò per continuare a votare con speranza ("proviamo a dare fiducia al movimento cinque stelle") e non dire, invece, la pura verità: Grillo e Casaleggio fanno schifo, perché dimostrano di non credere in nulla (nichilismo) e perché reputano gli uomini irrilevanti (uno vale uno), ossia perché per loro conterebbero solo idee (quelle che servono nel presente, secondo il marketing) e procedure (democrazia diretta). L'uomo no, quindi doppio nichilismo: non grandi uomini e non idee che ci sovrastano (tranne "cacciamo la casta!": pensa che nullità). Certo che l'Italia si dividerà se si affiderà a gente così insignificante. Ma sappiano che ce li mangeremo vivi, se approfittando della malattia generale, si rivelassero carogne.
E' a noi stessi che dobbiamo chiedere, Piero.
Il tempo dei diritti è finito e non tornerà più. O meglio tornerà soltanto se adempiremo i doveri. Il dovere di "lottare" presuppone il dovere di militare, il dovere di discplinarci – in ciò che diciamo per esempio (hai detto una enormità) – di purificarci, di dividerci (il fratello dalla sorella, il padre dal figlio), di unirci e di schierarci. A te sfugge assolutamente ciò che siamo chiamati a (dover) fare. E rifletti: non c'è niente di più bello che adempiere con fede un dovere: il profilo di doverosità scompare e resta soltanto l'amore.
In Italia manca una classe dirigente, perché manca un partito. E il partito si crea comunque dal basso, altrimenti non è un partito. Senza volere un partito che nasca dal basso, non si può coerentemente desiderare nulla di bene per il nostro paese per i nostri figli e per il nostro popolo. Serve un partito che prenda il potere e lo tenga democraticamente e con grande consenso per trenta anni, portando al potere una classe dirigente di alcune decine di migliaia di persone e restaurando l'ordine costituzionale. Dove credi che possano essere formate quelle decine di migliaia di persone? Chi credi che possa formarle? Lo Spirito Santo?
Gli Italiani, se vogliono fare qualche cosa di bene per loro, devono impegnarsi a creare un grande partito, che esprima una grande classe dirigente.
Non c'è altro da fare per migliorare questo paese. Tutto il resto non conta.
Quel grande partito è esattamente l'opposto del M5S. Se vuoi sapere la formula segreta basta che pensi al contrario della formula del M5S.
Sono costretto a fare l'esterofilo anch'io.
Al discorso di Grillo contrappongo il discorso di Zyuganov:
http://www.youtube.com/watch?v=9CMp0IEs5dA