Uno vale uno: intorno al primo turno delle parlamentarie europee del M5S
UNO VALE UNO E' UN GRANDE PRINCIPIO, che significa:
"Chiunque può entrare in un movimento o partito e, dopo aver dimostrato
a) di essersi impegnato PER ALCUNI ANNI, con sacrificio del tempo tolto agli affetti, al lavoro e alle passioni,
b) di aver prodotto risultati per il partito o movimento, in termini di nuovi associati che effettivamente militano,
c) di essersi conquistato per l'equilibrio, la profondità e lungimiranza delle posizioni politiche proposte e la dedizione, il consenso degli iscritti della sua contrada,
d) di saper comprendere testi complessi, di amare lo studio e l'approfondimento e di saper comunicare il contenuto di quei testi con parole semplici,
ha diritto di presentare la propria candidatura per il movimento o partito.
Al contrario, chiunque non abbia ancora dato prova delle quattro qualità segnalate e osi candidarsi, va considerato un arrivista, un opportunista, un furbastro, un presuntuoso o uno scemo, alla ricerca di un PRIVILEGIO e desideroso di sistemarsi, e va SPERNACCHIATO dagli iscritti al partito o movimento"
Al primo turno delle parlamentarie europee del movimento cinque stelle, oltre 5000 candidati si sono contesi poco più di 35000 voti: un rapporto votanti-candidati a dir poco stupefacente.
Quanti arrivisti, opportunisti, furbastri, presuntuosi o scemi alla ricerca di un privilegio e desiderosi di sistemarsi si sono candidati? Come mai i sovranisti, che asserivano di essere la maggioranza della "base", non si sono riuniti nella vita reale e non hanno concordato di candidare in ogni circoscrizione soltanto un numero di essi corrispondente al numero degli elegibili? La "base" del M5S è una comunità o un insieme di individui isolati? I sovranisti del M5S sono una comunità? E se il problema grave del M5S non fossero né i votanti, né i simpatizzanti pentastellati (questi ultimi sono, in fondo, un movimento di opinione, pronto ad abbandonare il M5S se emergesse qualcosa di più serio), né Grillo e Casaleggio? Se il problema grave fosse proprio la maggioranza dei "grillini" – la maggioranza della "base" – maggioranza che potrebbe essere una delle fecce più meschine del popolo italiano? 5000 candidati su 35000 votanti dicono tutto sull'elevatissimo arrivismo medio e sul bassisimo senso medio della misura e del ridicolo della base grillina. Naturalmente parlo della maggioranza, non di tutti; magari 20000 di quei 35000. Però c'è da riflettere,
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