Mazzini e il dovere (attuale) di moralizzare l’Italia
In questo post vorrei condividere qualche passo de “ Dei doveri dell’uomo” di Giuseppe Mazzini perché penso contenga idee e spunti che ritengo particolarmente attuali. Per approfondimenti qui il link a precedenti articoli di altri autori su AAP.
Quest’opera fu scritta nel 1860 nel pieno dell’unificazione ed era rivolta agli operai italiani. Il tema del saggio verte appunto sui doveri del popolo italiano:
Ogni vostro diritto non può essere frutto che di un dovere compito.
Qui Mazzini pone al primo posto l’etica della solidarietà responsabile come prerequisito per la conquista di diritti sociali rispetto alla mera acquisizione di diritti individuali senza una reale coscienza degli stessi:
Gli uomini che promossero le rivoluzioni anteriori s’erano fondati sull’idea dei diritti appartenenti all’individuo: le rivoluzioni conquistarono le libertà… Ma che mai importavano i diritti riconosciuti a chi non avea mezzo d’esercitarli?
Ciascun uomo prese cura dei propri diritti e del miglioramento della propria condizione senza cercare di provvedere all’altrui… gli uomini s’educarono all’egoismo, e all’avidità dei beni materiali esclusivamente…
Essi inventarono l’orribile formola: ciascuno per sé: sapevano che con essa, creerebbero l’egoismo: e sapevano che tra l’egoismo e lo schiavo non è che un passo.
Poche madri, pochi padri pensano che le molte vittime, le lotte incessanti e il lungo martirio dei nostri tempi son frutto in gran parte dell’egoismo innestato trent’anni addietro nell’anime da madri deboli o da padri incauti i quali lasciarono che i loro figli s’avvezzassero a considerare la vita non come dovere e missione, ma come ricerca di piaceri e studio del proprio benessere.
Non riescirete se non migliorando. Non conquisterete l’esercizio del vostro diritto se non meritandolo, col sagrificio, coll’attività, coll’amore. Cercando in nome d’un dovere compito o da compirsi, otterrete: cercando in nome dell’egoismo, in nome di non so quale diritto al ben essere che gli uomini del materialismo v’insegnano, non otterrete se non trionfi di un’ora seguiti da delusioni tremende. Quelli che vi parlano in nome di ben essere, della felicità materiale, vi tradiranno. Cercano essi pure il loro bene essere; s’affratelleranno con voi, come con un elemento di forza, finchè avranno ostacoli da superare per conquistarlo; appena mercè vostra, l’avranno, v’abbandoneranno per godere tranquillamente della loro conquista.
Poi delinea il vero scopo morale della vita di un cittadino:
Farvi migliori: questo è lo scopo della vostra vita. Poco importa che mutiate le organizzazioni, se lasciate voi stessi e gli altri colle passioni e coll’egoismo dell’oggi
I vostri più importanti doveri sono positivi. Non basta il non fare: bisogna fare. Non basta limitarsi a non operare contro la legge: bisogna operare a seconda della legge. Non basta il non nuocere: bisogna giovare ai vostri fratelli.
Non siete colpevoli perché ignorate; siete colpevoli perché vi rassegnate a ignorare.
Questi doveri che tutti noi abbiamo sono in primis verso Dio, l’umanità, la patria e la famiglia. Ma per adempiere questi doveri verso l’altro, dobbiamo prima essere noi stessi liberi. Quindi il primo passo è conquistare la libertà:
La coscienza dell’uomo libero suggerisce doveri che la coscienza dello schiavo non sospetta nemmeno.
Senza libertà, voi non potete compire alcuno dei vostri doveri. Voi avete dunque diritto alla libertà e dovere di conquistarla in ogni modo contro qualunque potere la neghi. Senza libertà non esiste morale, perché non esistendo libera scelta fra il bene e il male, fra la devozione al progresso comune e lo spirito d’egoismo, non esiste responsabilità. Senza libertà non esiste società vera, perché tra liberi e schiavi non può esistere associazione, ma solamente dominio gli uni sugli altri. La libertà è sacra come l’individuo…
Conquistata la libertà però, è fondamentale mantenerla entro certi limiti perché non sfoci nell’individualismo e nel rifiuto dell’autorità:
La libertà non è che un mezzo; guai a voi e al vostro avvenire se v’avvezzaste mai a guardarla, siccome fine! La vostra libertà non è negazione d’ogni autorità, è la negazione d’ogni autorità che non rappresenti lo scopo collettivo della nazione
Per soddisfare i doveri più alti verso Dio e l’umanità, bisognerà prima aver compiuto quelli verso la patria e la famiglia senza le quali non potremo migliorare le condizioni sociali del popolo. È interessante capire cosa intenda per Patria e popolo:
Un popolo sorge con una bandiera di patria e d’indipendenza, combatte, vince, o muore per quella.
La patria non è un territorio: il territorio non ne è che la base. La patria è l’idea che sorge su quello.
Senza patria, voi non avete nome, né segno, né voto, né diritti, né battesimo di fratelli tra i popoli. Siete i bastardi dell’umanità. Non vi seduca l’idea di migliorare, senza sciogliere prima la questione nazionale, le vostre condizioni materiali; non potete riuscirvi. Dove non è patria non vi è patto comune al quale possiate richiamarvi…
La patria è una, indivisibile. La patria deve aver dunque un solo governo. I politici che si chiamano federalisti e che vorrebbero far dell’italia una fratellanza di stati diversi, smembrano la patria e non ne intendono l’unità.
Inoltre l’ideale di Europa di Mazzini è totalmente opposto a quello unitario di Spinelli, infatti tende all’armonizzazione delle politiche dei singoli stati pur rimanendo ognuno con la propria identità nazionale ben circoscritta da confini naturali:
Le divisioni naturali, le innate spontanee tendenze dei popoli, si sostituiranno alle divisioni arbitrarie sancite dai tristi governi. La carta d’Europa sarà rifatta. La patria del popolo sorgerà, definita dal voto dei liberi, sulle rovine della patria dei re, delle caste privilegiate. Tra queste patrie sarà armonia, affrattellamento.
A voi, uomini nati in italia, dio assegnava, quasi prediligendovi, la patria meglio definita d’Europa.
Prima d’associarsi con le nazioni che compongono l’umanità, bisogna esistere come nazione. Non v’è associazione che tra gli uguali…
Cosa possiamo fare concretamente dopo essere riusciti a far nascere la nazione? Basta il voto a suffragio universale?
Il voto, l’educazione, il lavoro sono le tre colonne fondamentali della nazione.
Il suffragio universale in un paese dominato da una fede darà l’espressione della tendenza, della volontà nazionale: in un paese privo di credenze comuni, cosa mai potrà esprimere se non l’interesse numericamente più forte e l’oppressione di tutti gli altri?
Voi siete liberi e quindi responsabili. Voi siete educabili. Voi siete dunque chiamati all’associazione. Essa centuplica le voste forze: fa vostre le idee altrui, vostro l’altrui progresso, e innalza, migliora e santifica la vostra natura cogli affetti e col sentimento crescente dell’unità e dell’umana famiglia. Quanto più sarà vasta la vostra associazion ecoi vostri fratelli, quanto più intima e complessiva, tanto più innanzi sarete sulla via del vostro miglioramento.
La difficoltà non è nel convincerli; è nel riscoterli dall’inerzia, nel ridurli, convinti che siano, ad agire, ad associarsi, ad affratellarsi con voi per conquistare l’organizzazione sociale.
L’educazione, che deve dare ai vostri figli insegnamento siffatto, non può venire che dalla nazione. Senza educazione nazionale non esiste moralmente nazione. La coscienza nazionale non può uscir che da quella.
Infine Mazzini individua il nemico attuale del popolo:
Oggi il capitale, e questa è la piaga della società economica attuale, è despota del lavoro. La libertà di concorrere per chi nulla possiede è menzogna…
Le idee e i pensieri di Mazzini sono stati fatti propri dai padri costituenti nel 1948 e la nostra Costituzione è il lascito che insieme ci hanno dato.
Ora siamo nella stessa situazione. La nostra condizione sociale peggiora perché il concetto di nazione in Europa vacilla ed è posto in serio pericolo dai ceti dominanti. Per riottenere i diritti che ci sono stati tolti, ognuno di noi deve adempiere i doveri che ha verso la famiglia e la patria, organizzandoci tramite associazioni che possano concorrere a cambiare la vita politica di questo Paese.
Una di queste è l’ARS.
Non dimenticate mai questi principi. Vigilate a ciò che non siano violati mai. Incarnateli in voi. Sarete liberi e migliorerete.
Davide Visigalli
ARS-Liguria
NEL NOSTRO PROFETA C'ERA E C'E' VERAMENTE TUTTO
"Essi inventarono l’orribile formola: ciascuno per sé: sapevano che con essa, creerebbero l’egoismo: e sapevano che tra l’egoismo e lo schiavo non è che un passo."
"La coscienza dell’uomo libero suggerisce doveri che la coscienza dello schiavo non sospetta nemmeno."
"Senza patria, voi non avete nome, né segno, né voto, né diritti, né battesimo di fratelli tra i popoli. Siete i bastardi dell’umanità. Non vi seduca l’idea di migliorare, senza sciogliere prima la questione nazionale, le vostre condizioni materiali; non potete riuscirvi. Dove non è patria non vi è patto comune al quale possiate richiamarvi…"
"Voi siete liberi e quindi responsabili. Voi siete educabili. Voi siete dunque chiamati all’associazione. Essa centuplica le voste forze: fa vostre le idee altrui, vostro l’altrui progresso, e innalza, migliora e santifica la vostra natura cogli affetti e col sentimento crescente dell’unità e dell’umana famiglia. Quanto più sarà vasta la vostra associazione coi vostri fratelli, quanto più intima e complessiva, tanto più innanzi sarete sulla via del vostro miglioramento".
"L’educazione, che deve dare ai vostri figli insegnamento siffatto, non può venire che dalla nazione. Senza educazione nazionale non esiste moralmente nazione. La coscienza nazionale non può uscir che da quella".
"Oggi il capitale è la piaga della società economica attuale, è despota del lavoro. La libertà di concorrere per chi nulla possiede è menzogna…"