Le motivazioni
“Perché militare in una organizzazione politica semisconosciuta appena nata?”
“Perché occuparsi di politica, ma dimmi, chi te lo fa fare?”
Domande semplici, banali, a cui sicuramente (a noi dell’ARS) non è mancato di dover rispondere. Domande scandite con quello sguardo e quel tono di voce di chi è smarrito, incredulo di fronte ad una scelta simile, proferite da chi pensa che in fondo sarebbe sufficiente stare al posto proprio, piegandosi quel tanto che basta, sperare che non ti tocchi troppo ed aspettare che la tempesta passi, per poi ricominciare a camminare, ad ottenere, accumulare a discapito di tutto e tutti. D’altronde ognuno, in fondo, deve pensare a se stesso, è così da sempre! In questi luoghi comuni, carichi di individualismo, indifferentismo, così ben distillati, indottrinati da queste società con un chiaro marchio di fabbrica neo-liberista, è scritto il motivo della nostra condizione: sono il reale cancro, il “brutto male” che ci portiamo dietro, come una pesante zavorra che ci impedisce di muoverci.
Questo male lo dobbiamo distruggere, senza timore alcuno, recuperando lo spirito, la consapevolezza, la responsabilità di appartenere ad un grande popolo che ha partecipato più di chiunque altro al corso della storia, un popolo che in un passato non troppo remoto è salito sulle montagne a combattere, a resistere sacrificando la propria vita, un popolo che ha scelto di diventare Repubblica democratica fondata sul lavoro ed ha saputo scrivere la Costituzione italiana, la più bella, la più completa ed ammirata, patto sociale siglato perché i popri figli non dovessero rivivere determinati avvenimenti.
Queste sono le risposte che ognuno di noi dovrebbe cercare dentro di sé, queste sono le motivazioni che ci devono spingere a metterci in discussione, motivazioni che non bisognerebbe neanche spiegare o esprimere, perché ognuno dovrebbe sentirle ardere nel proprio animo, come un fuoco sacro.
Per cui, ogni volta che sento qualcuno pormi quelle domande, mi rendo conto di essere dalla parte giusta, di adempiere al mio dovere, avendo scelto di impegnarmi in una lotta che, seppur lontana dall’esser conclusa, dovrà assolutamente essere combattuta.
CI LIBEREREMO!
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