Syriza e la sinistra radicale italiana
Ci sono alcuni punti dell’iniziale azione politica di Syriza che mi piacciono.
In primo luogo, Syriza si è alleato con un partito di destra euroscettico, che vuole limitare l’immigrazione e che secondo taluni sarebbe addirittura “omofobo”, ossia non omofilo. Una scelta politica sensata, posto che Syriza non reputa affidabile il KKE e persiste nella proposta (che non condivido e che è irrealizzabile) di voler cambiare verso all’Unione europea (che faceva? tornava alle elezioni?). Coerentemente un partito di sinistra euroscettico ha scelto come alleato un partito di destra euroscettico, anziché un partito di sinistra non euroscettico.
In secondo luogo, Syriza disconosce la giunta golpista e neonazista di Kiev sostenuta dall’Unione europea.
In terzo luogo, non soltanto Syriza si è schierato apertamente contro le sanzioni alla Russia ma sembra anche che Panos Kammenos, il ministro della difesa greco e presidente del partito ANEL, alleato di Syriza, abbia dichiarato di voler aumentare i finanziamenti all’industria militare e all’esercito e di riniziare le collaborazioni coi paesi fuori dalla NATO.
In quarto luogo, Syriza non si è posto il problema tipico di alcuni ambienti pagliacceschi italiani di inserire una donna al governo. Ce ne fosse stata una brava, meritevole, che avesse dimostrato doti organizzative e di eqjuilibrio, sicuramente l’avrebbero messa al governo. Ma non c’era e allora non l’hanno messa.
Insomma, al di là dell’idea della riformabilità della UE, idea di una ingenuità sconfortante che Syriza sarà costretto a cambiare, accedendo, magari tra uno o due anni, alla tesi della fuoriuscita dall’euro – fuoriuscita alla quale seguirà l’espulsione o sanzioni gravi da parte della UE o di un gruppo di stati UE -, bisogna riconoscere che Syriza sembra non avere quei tratti pagliacceschi, moralisti, puerili e fondamentalmente liberal-occidentali che caratterizzano la falsa e farsesca sinistra radicale italiana: parità di genere, omofilia, schifo razzistico soltanto a toccare una persona che non si dichiari di sinistra, idea che Putin sia un dittatore cattivo, pacifismo da campus universitario statunitense.
e dopo decenni di benpensanti vedere una forza di sinistra che fa queste 4 cose nei primi 4 giorni al governo onestamente mi dà soddisfazione.
il lasciar perdere le apparenze….e il perbenismo di cui onestamente ho repulsione….sono cose che non vedevo da decenni in un governo europeo.
sono ottimista? non so. intanto prendiamo e portiamo a casa i primi passi giusti di un governo europeo che si ricordino da tempo.
Ottime considerazioni!