La coppa dell'assenteista

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Una risposta

  1. menici60d15 ha detto:

    Solidarietà all’operaia. Attenzione però, al messaggio che La Stampa, il giornale della FIAT, propaga con questo caso. All’arroganza del proprietario l’operaia contrappone certificati medici e interventi chirurgici alla colonna vertebrale, per “ben sei ernie”. Le ernie del disco non sono la causa dei dolori alla schiena, e a parte rari casi non sono una valida indicazione, ma solo un pretesto per interventi ortopedici o neurochirurgici; che studi hanno mostrato peggiorare i dolori e la funzionalità. In uno studio, solo il 26% degli operati era tornato al lavoro, contro il 67% dei non operati. Un chirurgo ortopedico ha giustamente osservato che questa chirurgia andrebbe eseguita solo su chi non ha il mal di schiena (ma ha sintomi, agli arti, di compromissione neurologica).

    Al lavoratore con questa storia mediatica viene detto che se ha necessità reale, che non gli viene riconosciuta, di restare a casa, perché è stanco, ha dolori, non si sente bene; o anche se volesse imboscarsi; in entrambi i casi, se non vuole subire sanzioni morali, o se vuole essere in grado di contrastarle con argomenti validi, deve salire e stendersi, come manufatto, su quell’altra catena di montaggio, quella dell’industria medica.

    Dove poi può trovarsi intrappolato in situazioni che lo sviliscono come persona, e che lo pongono a rischio di perdere la salute; e con essa a volte alla fine anche il lavoro.

    Hadler NM. Stabbed in the back. Confronting back pain in an overtreated society. University of North Carolina Press, 2009.
    Welch HG. Less medicine, more health. 7 assumptions that drive too much health care. Beacon Press, 2015.

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