Alouin
di Tonguessy
La sindrome del colonizzato è quella malattia sociale che scarta come
sottoprodotti culturali tutto ciò che andava localmente bene fino a
ieri e pone in sua vece tutto quello che il colonizzatore propone.
Si è assistito così al progressivo svuotamento della festa della befana a
tutto favore dell'importato babbo natale (sponsor ufficiale: coca
cola) con tanto rosso e le strisce bianche. Peccato si fossero
dimenticati le stelle su sfondo blu, svista comprensibile dato che il
blu non è presente nella livrea della coca cola.
E poi arriva alouin con tutti gli annessi scontri generazionali.
Questi i fatti: nella mia famiglia c'è un disgraziato che lavora in
ospedale e, come sapete, i malati non hanno nè orari nè feste
comandate. Quindi chi lavora in ospedale deve lavorare anche i sabati
e le domeniche (e natale, e capodanno e via dicendo). La famiglia deve
quindi organizzare i propri baccanali tenendo conto di queste realtà
lavorative, il che significa pochi sabati sera a disposizione per gli
amici. Beh, ci crediate o meno proprio il 31 ottobre (sabato 31
ottobre intendo) era una di quelle occasioni.
Organizziamo tutto per benino ma….c'è alouin! I figli disperati
dicono che così si perdono la possibilità di fare gli zombie, di
vestirsi macabri, di fare insomma quello che il nostro carnevale fa in
misura molto maggiore e per molto più tempo, lasciando anche la
libertà di vestirsi come meglio piace, nessun vestito nero d'obbligo.
Ma il carnevale nostro puzza di vecchio, alouin è cool, vuoi mettere?
Beh, se devo mettermi in concorrenza dei colonizzatori allora invoco
il mio status di paterfamilias con tanto di iuris sui miei discendenti
e fanculo anche le stelle e striscie: si va fuori a cena. Punto.
Mi resta solo una domanda che mi ronza in testa: quand'è che
finalmente anche noi festeggeremo il 4 luglio come festa nazionale? O
viene prima il tacchino ripieno nel carnet degli impegni dei
colonizzati?
« Per l'imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente. La dominazione culturale è la più flessibile, la più efficace, la meno costosa. Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità. »
Thomas Sankara
Grande articolo! Coglie il lato più intimo, popolare, totale, generale, affettivo, familiare, antropologico della colonizzazione. Mi fermo qua e corro a scrivere un articolo che muova dal tuo.