Vespa e Delrio: ovvero la politica tra post-umano e dis-umano

Potrebbero interessarti anche...

2 risposte

  1. Erno Ferri ha detto:

    Interessante lo schema di analisi proposto,alcuni elementi credo però si prestino a diversi equivoci.
    Del Rio che cita come situazioni virtuose L’Aquila e Finale Emilia, parliamone … la ricostruzione dell’Aquila ha suscitato infinite e motivate critiche, ma anche quella di Finale Emilia e dintorni, non ancora conclusa, ha sollevato diversi problemi.
    Nel periodo in cui si sostiene spesso la fine delle ideologie in realtà abbiamo un’ideologia dominante il neoliberismo, successivamente però viene citata la Tecnica come feticcio e ideologia, personalmente ritengo che la Tecnica sia uno strumento quindi è sull’uso più o meno corretto che possiamo discutere.
    Le conseguenze dell’austerità furono studiate da Keynes circa 100 anni fa e abbiamo ormai tanti esempi rilevabili delle conseguenze quindi oggi dovrebbe essere chiaro che il confronto non è tecnico ma politico, anche importanti studiosi a volte scelgono di difendere gli interessi di oligarchie finanziarie internazionali per fini certamente non scientifici.
    A maggior ragione la Contabilità è strumento e quindi non può esistere un suo primato sui diritti che vengono estesi o limitati con scelte politiche.
    Una corretta analisi delle condizioni degli Stati e dei cittadini può permettere di smascherare le bugie che quotidianamente ci raccontano.
    In quanto alla buona fede di Del Rio meglio lasciar perdere e valutare gli atti, di professione dice di essere un medico, professione che ha lasciato molto giovane, come sindaco a Reggio E penso che in pochi lo rimpiangano, le sue posizioni non sono influenzate da problemi di censo,ceto o di classe ma prevalentemente da prospettive personali. Il suo fare affabile e pacato ha tratto in inganno molti. La prevalenza degli interessi personali è forse la caratteristica che ha portato molti politici a disinteressarsi dei problemi dei cittadini.

  2. Vittorio ha detto:

    Il siparietto è rivoltante ma non sono affatto sorpreso. Quello di cui stiamo parlando si chiama shock economy. Quando l’economia non riesce più a crescere come richiesto, cosa che accade, e accadrà, sempre più di frequente, ci si affida allo shock. Lo shock può essere un disastro naturale o un disastro “provocato” da qualcuno, vedi torri gemelle, Isis e quant’ altro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *