Fossimo tutti padroni a casa nostra…

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  1. Claudio ha detto:

    Dunque l'unico futuro che le società del Mali, del Mozambico, della Cambogia devono augurarsi è quello dell'agricoltura di sussistenza? Dovevamo augurarcelo anche noi, doveva augurarselo l'URSS degli anni '20, per non parlare della Cina?
    Non è una domanda retorica. Mi piacerebbe avere una risposta precisa.

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Caro Claudio,

    stimo Pallante, senza peraltro condividerne in toto le idee. Sarà che sono giurista, sarà che sono stato educato al realismo politico, sarà che so che la politica è lotta (sangue e merda), ma ancora non riesco a vedere la linea che Pallante cerca di tracciare. Detto questo, io non credo che il discorso di Pallante valga anche per le società del Mali, del Mozambico e della Cambigia. Al pensiero unico globale – se vogliamo della crescita – non ha alcun senso opporre un pensiero unico antiglobale della decrescita, se non altro perché ci vuole la forza militare ed economica per imporlo o persuadere i governanti di altri stati a perseguirla.

    Io credo che se la decrescita saprà trasformarsi da uno slogan interessante a una linea direttiva per la politica, ciò dovrà avvenire in Italia e in ogni altro luogo uno o più gruppi politici vorranno scommettere su di essa. Insomma la decrescita, se è qualcosa di diverso da uno slogan che può beneficamente influenzare singole scelte di vita, è no global. Ciascuno stato la perseguirà se vorrà e comunque a modo suo.

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