Cartello petrolchimico-parte5: DuPont
La DuPont fu fondata nel Delaware nel 1802. Specializzata in polvere
da sparo ed esplosivi, nel 1902 rappresentava il 75% del mercato degli
esplosivi USA. Si ritiene che la DuPont avesse rifornito il 40% di
tutti gli esplosivi usati nella Prima Guerra Mondiale, qualcosa come
684 milioni di kg.[1]
Successivamente la DuPont entrò nel mercato della plastica e dei
coloranti.
Irenée DuPont fu una sostenitrice della prima ora di Hitler, assieme
ad Henry Ford.
Rappresentanti della DuPont viaggiarono in Germania già dagli anni '20
per rinnovare la loro alleanza con la IG Farben.
Nel Novembre del 1919, solo mesi dopo gli accordi di Versailles,
rappresentanti della DuPont e della Badische Anilin & Soda Fabrik
(BASF, la principale componende del cartello petrolchimico IG Farben
consolidato nel 1925) si misero al lavoro per produrre ammoniaca e
nitrocomposti (processo Haber-Bosch).
Sebbene le parti non raggiunsero mai una totale alleanza, la DuPont,
la Vereinigte-Koln Rottweiler Pulverfabriken (VKR) e la Dynamit
Aktiengesellschaft (DAG) collaborarono nella ricerca degli esplosivi.
Ad un certo punto la DuPont aveva investito 3 milioni di dollari sulla
IG Farben. Si ipotizza che la DuPont possedesse il 30% della azioni
della IG Farben durante la dittatura di Hitler.
Per la Germania nazista era essenziale avere una produzione autonoma
di esplosivi e fertilizzanti liberandosi dalla dipendenza dai nitrati
Cileni. Per la DuPont era invece solo una questione di profitti.
Nel 1926 l'accordo tra DuPont, VKR e DAG fu consolidato. Se il
trattato di Versailles impediva alle industrie tedesche di vendere
esplosivi militari, grazie all'accordo la DuPont riusciva a venderli
per conto loro.
Il Nye Report così stigmatizza la situazione creatasi: "in altre
parole sebbene le industrie di munizioni tedesche non possono vendere
all'estero, le compagnie Americane possono farlo per loro, e possono
venderle anche al nostro governo"[2]
Negli anni '20 i DuPont fanno massicci investimenti nella General
Motors, diventantone in pratica i proprietari. Pierre DuPont viene
eletto presidente della GM che, sotto la sua guida, diventa
l'industria automobilistica più grossa del mondo.
Negli anni '30 i DuPont ed i Morgan dominavano le elites industriali e
finanziarie americane ed i loro rappresentanti furono figure centrali
nell'organizzare e sostenere economicamente l'organizzazione fascista
America Liberty League, think-tank di estrema destra con finalità
lobbistiche.
In quegli anni la GM (di proprietà DuPont) fondò e finanziò i "Black
Legion", organizzazione di vigilantes che avevano come scopo bloccare
la sindacalizzazione del MidWest. I metodi erano quelli del KKK:
lancio di bombe contro le sedi dei sindacati, incendiare le case degli
attivisti, torturare rappresentanti sindacali e uccidere chi lottava
per i diritti dei lavoratori.
L'organizzazione (che vantava 200.000 militanti nel Michigan) era
divisa in squadre: squadre incendi, squadre bombe, squadre assassini
e squadre anticomuniste (potevano mancare?)
Una delle loro vittime fu il Rev. Earl Little, ucciso nel 31. Suo
figlio, più tardi chiamato MalcomX. Aveva allora sei anni.
La DuPont e in modo particolare la GM portò grossi contributi agli
sforzi militari nazisti di eliminare il comunismo dall'Europa. Nel
1929 la GM acquistò la Opel, la più grossa industria automobilistica
tedesca.
Nel 1974, un sottocomitato del del Senato USA sull'antitrust ebbe
un'audizione con il ricercatore Bradford Snell il quale provò che nel
1935 la GM aprì una fabbrica Opel per la produzione di camion
militari.
In segno di apprezzamento per quell'aiuto, Adolf Hitler in persona
consegnò a James Mooney (direttore della GM per le operazioni
oltreoceano) l'Ordine dell'Aquila Tedesca, un'alta onorificenza
nazista.[3]
Nel 1935 infatti la GM aveva costruito un nuovo impianto vicino a
Berlino per la produzione del camion "Blitz", che verrà
successivamente usato dall'esercito nazista per i suoi attacchi alla
Polonia, Francia ed Unione Sovietica.
Quando le truppe USA invasero l'Europa nel 1944 lo fecero grazie alle
jeep, ai camion e ai carrarmati costruiti dalle maggiori industrie
automobilistiche americane. Fu una spiacevole sorpresa scoprire che
anche il nemico stava guidando camion costruiti dalla Ford e Opel
(100% di proprietà GM) e volavano su aerei militari costruiti dalla
Opel.
Il succitato Bradford Snell afferma che il capo degli armamenti
nazisti Albert Speer gli confidò nel 1977 che Hitler non avrebbe mai
considerato l'opzione di invadere la Polonia senza la tecnologia della
benzina sintetica offertagli dalla General Motors.
Ascoltiamo ora le dichiarazioni del Presidente della GM Alfred Sloan.
Nel marzo del '39 Sloan difese l'invasione della Cecoslovacchia da
parte di Hitler come "solida pratica affaristica", dato che
l'invasione tedesca produsse alti guadagni.
La politica nazista "non dovrebbe essere considerata affari inerenti
la GM", spiega Sloan ad un preoccupato azionista in una lettera datata
6 aprile 1939 "Dobbiamo comportarci come un'industria tedesca, non
abbiamo alcun diritto di chiudere i nostri impianti in Germania".
Dopo le dichiarazioni di guerra del '39 tanto General Motors che Ford
divennero cruciali in ambito militare nazista. Stando a documenti
tedeschi ed investigazioni dell'esercito USA, James Mooney ebbe delle
discussioni con Hitler a Berlino due settimane prima dell'invasione
della Polonia.
Note scritte dallo stesso Mooney mostrano come fosse incaricato della
parziale conversione della più importante fabbrica GM a Russelsheim
per la produzione di motori ed altre parti del bombardiere Junker
"Wunderbomber", pezzo chiave dell'aviazione nazista.
Le stesse note dicono che Mooney tornò il febbraio seguente per
discutere l'attuazione del piano con il comandante della Luftwaffe
Herman Goering ed ispezionare personalmente la fabbrica di
Russelsheim.
Nell'autunno del 1940 Mooney dichiarò ad un giornalista che non aveva
nessuna intenzione di restituire la medaglia nazista perchè tale
azione avrebbe messo in pericolo i 100 milioni di dollari investiti in
Germania. [4]
Cosa sono poi i 50 milioni di persone uccise dalla seconda guerra
mondiale in confronto a 100 milioni di dollari?
Piccolo inciso: Elsa Iwanowa trascinò la Ford in tribunale. All'età di
16 anni (ottobre 1942) fu rapita da casa sua nella cittadina di Rostov
(Russia meridionale) da soldati tedeschi e costretta assieme a
centinaia di altre ragazzine a lavorare per la fabbrica Ford a
Colonia.
"Le condizioni erano terribili" racconta "vivevamo stipate in
baracche, faceva molto freddo e non ci pagavano. Ci davano poco da
mangiare. L'unica ragione per cui siamo sopravvissute è che eravamo
giovani e in forze". [4]
Ecco spiegato ancora una volta come la macchina bellica nazista abbia
potuto nascere dallo sfacelo del trattato di Versailles e, nel giro di
relativamente pochi anni, sia riuscita a far fiorire quell'industria
bellica che porterà morte e distruzione in Europa. Il finanziamento
delle elites che videro facili guadagni nella morte di milioni di
persone fu la condizione essenziale per avviare il riarmo (la storia,
molto ovviamente, è identica anche oggi). E lo schiavismo (Auschwitz
ed altri impianti) fece continuare la produzione bellica avviata
dall'avidità delle elites.
Verso la fine della guerra anche la DuPont accetta l'invito del Gen.
Leslie Groves di aiutare i falchi dell'apparato scientifico-militare
nella produzione dell'atomica. Non facciamoci mancare nulla, mi
raccomando.
Attualmente la Dupont è uno dei maggiori colossi petrolchimici
mondiali, ed uno dei maggiori inquinatori al mondo, avendo inventato e
venduto praticamente qualsiasi agente tossico conosciuto. Deve
affrontare innumerevoli denunce per gli effetti nocivi sulla salute e
sull'ambiente dei suoi prodotti, per le poco sicure condizioni di
lavoro nei suoi impianti e per le pratiche di smaltimento dei residui
delle lavorazioni.
Ecco un piccolo campione dei regali fatti dalla DuPont al nostro
pianeta:
Diossido di Zolfo e vernici al piombo
CFC: 25% nel mondo
Erbicidi e pesticidi: danni neuronali e ormonali
Formaldeide: cancro e malattie alle vie respiratorie
Diossina: serve commentare? La Dupont cancellò i dati relativi agli
effetti mortali della sostanza
Cibi soggetti a sofisticazione venduti come cibi salubri
Cibi modificati geneticamente e tecnologia Terminator che minaccia
l'alimentazione di 1,4 miliardi di persone
Brevetti sui geni delle piante e furto delle risorse genetiche del
Terzo Mondo
Venduto per 33 anni il funghicida Benlate ha distrutto raccolti e
causato malformazioni neonatali
Dal 1920 la DuPont ha prodotto benzina al piombo che si stima
responsabile all'80-90% dell'inquinamento da piombo mondiale.
Beh, per concludere diamo un'occhiata a cosa dice della DuPont
l'immarcescibile Wiki, italian version:
DuPont in Italia si è sempre contraddistinta per le eccellenti
iniziative di pari opportunità per ogni collaboratore e per gli
innovativi programmi di sicurezza aziendale e personale, assistenza
sanitaria per tutti i dipendenti, pensioni integrative (molti anni in
anticipo rispetto a ogni normativa italiana) e ogni genere di
assistenza, sino a essere definita dal Corriere della Sera "l'azienda
che coccola i dipendenti".
DuPont eliminò dalla metà degli anni '90 le 'timbrature' per tutti i
dipendenti, lasciando ampia libertà di lavoro e dimostrando che il
rendimento aumentò notevolmente. Fu una delle prime aziende che
incentivò i dipendenti e i loro familiari a smettere di fumare,
premiando in denaro i dipendenti che riuscivano a smettere e
sostenendo i costi (cure, cerotti, corsi di psicoterapia) per
raggiungere l'obiettivo. Era anche disponibile una palestra interna,
con istruttori di aerobica, yoga e relax.
DuPont fu fornitore della maggior parte degli ospedali italiani con le
eccellenti pellicole per radiografie Cronex, Quanta e Ultra-Vision,
consentendo di ridurre enormemente la dose di raggi emessa per
ottenere immagini diagnostiche ottimali.[5]
Qualcosa non vi torna?
[1]Cospiracy encyclopedia di Thom Burnett, pg 105
[2]The Nazi Hydra in America: Suppressed History of a Century di Glen
Yeadon e John Hawkins, pg 92
[3]http://coat.ncf.ca/our_magazine/links/53/dupont.html
[4]http://www.washingtonpost.com/wp-srv/national/daily/nov98/
nazicars30.htm
[5]http://it.wikipedia.org/wiki/DuPont
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Grande Tonguessy
Concordo. Gran bel pezzo.
Marco, che piacere e permettimi che dica finalmente! Domani ti cerco via email