Alternativa, Paolo Barnard e la necessità di un’idea radicale e chiara
Con questo articolo, ho replicato ad accuse, in parte false, in parte infondate, mosse nei miei confronti da Giulietto Chiesa ed ho lasciato definitivamente Alternativa
di Stefano D'Andrea
Giulietto Chiesa, preoccupato che “il dissenso” in Alternativa “ invece di contribuire alla crescita di un organismo collettivo, diventi causa della sua rottura”, ha scritto un lungo articolo – Nota su alcuni dei nostri problemi attuali – nel quale svolge numerose critiche nei miei confronti, sotto il profilo del merito e del metodo.
Sarei stato autore di una “requisitoria liquidatoria di tutta l'esperienza di questi due anni”. Con alcune precisazioni, l'asserzione corrisponde al vero. Le precisazioni sono importanti, però. Non ho inteso liquidare “tutta l'esperienza”. Ho salvato amicizie, rapporti e approfondimenti di alcuni temi, dichiarando che mi sono stati utili. Tuttavia, svolta questa precisazione, penso davvero che, man mano che passava il tempo, Alternativa abbia imboccato strade e scelto temi e linguaggi sbagliati; credo che, anziché migliorare, sia peggiorata, nonostante disponesse di militanti validi e disposti ad impegnarsi. Il Giudizio di Chiesa su questo punto è diverso dal mio e quindi su questo tema si può discutere. Tra breve vi tornerò.
E' vero che ho sostenuto che Alternativa avrebbe dovuto “trovare un’idea-forza capace di colpire cuore e ragione”. Per Chiesa questa scelta sarebbe stata e sarebbe tuttora sbagliata. Qui c'è davvero dissenso e quindi tra breve replicherò su questo punto.
Chiesa mi attribuisce poi l'opinione secondo la quale “Barnard batte Alternativa a 2018 contro 200”. E' una opinione che non ho mai espressa e che distorce ciò che ho scritto. Io ho affermato che esiste una ragione precisa, e a mio avviso indiscutibile, per la quale Alternativa non avrebbe mai potuto organizzare un “summit” (pessima parola) di successo come quello organizzato da Barnard. Su questa affermazione, perciò, tra breve mi intratterrò.
Devo invece sgombrare il campo da un equivoco enorme nel quale Chiesa è caduto. Egli ha creduto, essenzialmente, che io sia uno dei cosiddetti sostenitori della MMT e che abbia rimproverato Alternativa di non aver imbracciato la cosiddetta moderna teoria monetaria. Niente di più sbagliato. Chiesa, che non ha letto evidentemente i miei interventi sulla lista dell'Attivo (si trovava all'estero come egli ammette), è stato male informato. In particolare non ho mai asserito: i) che i membri di Alternativa dovrebbero “iscriversi in massa non si sa a che cosa; comunque a qualcosa che ha Barnard come guida e la MMT come nuovo vangelo”. Non lo penso minimamente; ii) non ho mai steso “un sorriso di sufficienza” sul numero degli iscritti di Alternativa. Ho espresso l'opinione che se Alternativa avesse scelto un'altra strada, da me suggerita, avrebbe avuto un numero molto maggiore di iscritti; iii) non ho mai scritto e non penso che “la sovranità monetaria risolva la questione”.
Chiesa poi, sulla base dell'erroneo presupposto dal quale ha preso le mosse, domanda: “davvero D'Andrea crede che si possa costruire un movimento politico su una teoria monetarista che risulta sconosciuta a quasi tutti i militanti di Alternativa (che non pare siano poi tutti gli ultimi della classe), salvo che a lui?”. Ovviamente non lo credo e non penso che sarebbe sensato e opportuno, nemmeno se tutti conoscessero la MMT. Soprattutto non ho mai scritto di conoscere la MMT, che infatti non conosco (sto vedendo in questi giorni qualche filmato del summit e leggiucchiando alcuni articoli).
Non posso replicare a questa serie di accuse che Chiesa muove relativamente alle mie pretese affermazioni su Barnard e sulla MMT. Non ho niente da replicare. Non ho posizioni da difendere. Chiesa si è sbagliato e mi ha attribuito una opinione e una conoscenza (della teoria) che non ho.
Prima di rispondere alle obiezioni relative alle proposizioni che veramente ho scritto, riporto la prima parte del mio intervento nell'attivo. La email si intitolava: “La differenza tra Barnard e Alternativa: tra noi parliamo francamente”. Essa iniziava un'altra discussione ma il tema era stato oggetto di un dialogo precedente, al quale non avevo partecipato. Volevo impostare la questione diversamente. Ecco il testo della prima parte della mia email: “Cari amici,
non pensate che il successo di Barnard sia altamente connesso anche alla radicalità delle proposta politica che è necessario sostenere per poter applicare la cosiddetta MMT: uscire dall'euro? Non avete constatato il grande successo che ha avuto in rete la lettera di Mikis Theodoakris?
Alternativa parla di popolo italiano? Propone di riconquistare la sovranità? Fa proposte (limitazione della circolazione dei capitali) che implicano l'uscita dall'Unione Europea? Se la prende contro il programma di distruzione degli stati nazione (come hanno fatto almeno alcuni dei cinque economisti invitati da Barnard)?
Alternativa ha compreso che non si può parlare di tutto (decrescita, cambiamento climatico, picco del petrolio, guerre, terrorismo, no debito, università, scuola), se non nel caso in cui si prende un'idea fondamentale e la si declini fino in fondo?
Come faceva Alternativa ad organizzare il summit? Quale tema sceglieva? Invitava un sostenitore del picco del petrolio; un sostenitore del cambiamento climatico; uno che vorrebbe annullare il debito (senza uscire dall'euro e dalla UE e senza voler introdurre limiti alla circolazione dei capitali e delle merci!); uno che vorrebbe democratizzare l'informazione; e uno che non vuole uscire dall'euro e dall'unione europea ma vorrebbe un'altra Europa "dal basso" senza indicare uno straccio di progetto? (quanti anni ci vorrebbero? come dovrebbe avvenire? Quali sarebbero la prima e la seconda fase?)
Alternativa ha scelto di non avere un tema cardine, che imponga prese di posizione coerenti sui corollari (eventualmente contrarie ai desideri) e suggerisca di lasciar stare i temi meno connessi, anche per evitare divisioni.
Alternativa non avrebbe potuto organizzare il summit nemmeno se ogni militante avesse avuto la forza e la capacità organizzativa di Barnard. Perché ad Alternativa manca l'Idea. E' l'impostazione di fondo che è sbagliata, a mio avviso. E che si adatta più al circolo culturale che si informa un po' su tutto, che non ad un laboratorio politico o addirittura ad un movimento politico.
Io ci ho provato a suggerire un'altra strada. E in fondo le proposte politiche di Barnard (uscire dall'euro; e dall'unione europea; applicare politiche espansive al livello statale e difendere gli stati nazione e i popoli) sono le medesime che io ho, con poco successo (e immodestamente credo con maggiore chiarezza e profondità), cercato di perorare in Alternativa.
Se due anni fa avessimo fatto le scelte radicali che suggerivo fin da principio (sovranità; stati nazione; fuori dall'euro e dalla UE; protezionismo) e ne avessimo tratto i corollari; se avessimo lavorato due anni su quei temi e magari, studiandoli collettivamente, avessimo scoperto anche la MMT, essendo provvisti delle conoscenze linguistiche necessarie; se ne avessimo tratto alcuni corollari culturali; se tutto ciò fosse avvenuto, noi eravamo riusciti a creare un movimento politico, nemmeno troppo piccolo ma pieno di futuro (avremmo anticipato Theodorakis)”.
Tutti possono constatare che non ho asserito di conoscere la MMT; che non ho suggerito di studiarla; che ho legato il successo di Barnard alle idee politiche che la proposta della MMT implica e non alla MMT; che la mia proposta politica è sempre stata ed è: “ sovranità; stati nazione; fuori dall'euro e dalla UE; protezionismo” e non MMT. In altre occasioni ho anche cercato di far osservare agli iscritti di Alternativa che, quando si esce dal generico e si guarda a quei temi fondamentali della decrescita che sono i mercati locali, la filiera corta e il chilometro zero, non vi è modo di pensare a provvedimenti che organizzino la società nel modo desiderato, se non liberandosi dai vincoli della libera circolazione delle merci che l'Unione Europa ci impone. Quindi la riconquista della sovranità e l'uscita dall'Unione Europea sono un presupposto necessario, anche se non sufficiente, per realizzare i valori della cosiddetta decrescita (parola che a me continua a non piacere, anche se condivido molti provvedimenti che i sostenitori della decrescita suggeriscono).
Chiesa nega che un movimento politico debba “trovare un’idea-forza capace di colpire cuore e ragione”. Eppure, tutti i movimenti politici reali e non virtuali, che incidono nel bene e nel male, sulla storia e la vita dei popoli hanno una idea forza. Per il partito comunista italiano, a lungo (fino a quando in Italia ha svolto una funzione positiva) l'obiettivo è stato l'attuazione della Costituzione Italiana per realizzare una democrazia progressiva. Se qualcuno volesse sintetizzare con questa frase la linea del PCI fino fine degli anni settanta, nessuno potrebbe contestarlo. Tutti dovrebbero convenire, a prescindere dalle opinioni sulle capacità che il PCI dimostrò e a prescindere dal giudizio positivo o negativo su quella linea in sé considerata. La lega è emersa portando in Italia un'idea, quella del federalismo. Ricordo che il giornale satirico “Cuore” (mi sembra; non vorrei sbagliare) diffuse un dischetto che canzonava Bossi, al quale veniva fatto svolgere un discorso di una sola parola: “federalismo….federalismo….federalismo….”. Prescindendo dal giudizio di merito, constatiamo una seconda volta che i partiti che incidono sulla storia hanno una idea forza, che può essere racchiusa in una sola frase o addirittura in una sola parola. Coloro che deridevano Bossi non hanno inciso minimamente sulla recente storia d'Italia; Bossi si (ripeto dobbiamo prescindere dal merito). Se pensiamo al partito radicale, potremmo dire che l'idea era di distruggere la partitocrazia (ossia per me la democrazia) e lasciare il cittadino solo davanti allo stato, ma difeso sotto il profilo dei cosiddetti diritti civili, per i quali bisognava lottare, a tutela dell'individuo e delle minoranze. Lenin fece la rivoluzione con quattro parole d'ordine (essenzialmente, “Tutto il potere ai soviet”). Le idee forza impongono molti corollari da svolgere con coerenza; e, là dove lasciano margini di discrezionalità, saranno la cultura della classe dirigente di un partito e le priorità imposte da condizioni esterne a suggerire scelte.
Dunque non sono io che devo imparare la storia. Sono i dirigenti di Alternativa che dovrebbero imparare da essa, per prendere atto dei fatti. I fatti sono fatti e rimangono tali anche quando ci dispiacciono.
Tra l'altro vi è una logica in tutto questo. Non è che la storia sia andata e vada così per caso. E si tratta di una logica tanto evidente, che non mi trattengo ad illustrarla. Osservo soltanto che nella semplicità e nella chiarezza – nella possibilità di indicare la linea politica in una frase – c'è profondità e moralità. Nell'indistinto elenco di obiettivi c'è confusione, incapacità o mancanza di volontà di dare un ordine gerarchico ai problemi (per esempio viene prima la decrescita o la riconquista della sovranità economica? Può esserci la prima senza la seconda o la seconda senza la prima?); tatticismo, voler evitare rinunce ideologiche; assenza di volontà unificante. Persino incapacità di staccarsi da sé. Si, c'è una forma di egocentrismo, perché è ovvio che se per aderire ad Alternativa è necessario credere che si sia verificato o si stia verificando il picco del petrolio; credere che il riscaldamento globale sia un problema di immensa rilevanza politica; essere in qualche modo decrescisti; ma essere in primo luogo anti-statunitensi; e in virtù di quest'ultima esigenza credere che le basi statunitensi saranno cacciate con maggior probabilità se rimaniamo nell'unione europea; con le ulteriori conseguenze che la sovranità monetaria, a lungo studiata da Alternativa, deve essere declinata come sovranità monetaria europea; che importanti profili della decrescita non si possono attuare in ragione della libera circolazione delle merci imposta dalla UE; e che la nazionalizzazione delle banche, tanto desiderata, resta impossibile e un obiettivo futuro, fin tanto che la UE impone la concorrenza nel campo dei servizi; se è necessario accogliere tutte queste posizioni e mediazioni, allora segue logicamente e inevitabilmente che molti si allontaneranno. Infatti, piuttosto che una linea politica, sembra trattarsi di un complesso di valori e considerazioni tattiche di una persona. Un punto di vista personale. Non certo di un pensiero elaborato da un laboratorio.
Quindi io non ho affermato che “Barnard batte Alternativa a 2018 contro 200”; bensì che per organizzare un evento di quel tipo e anche per ottenere un consenso significativo e maggiore di quello che Alternativa ha avuto fino ad ora, è necessario avere un'idea chiara e radicale, giusta o sbagliata che sia (federalismo; tutto il potere ai soviet; attuare la costituzione per realizzare una democrazia progressiva, quasi una via democratica al socialismo; anteporre i diritti civili ai diritti sociali; fuori dall'Unione Europea per ricollocare le norme della Costituzione economica al vertice del nostro ordine giuridico e sociale; ecc. ecc.).
Infine, come ho già anticipato, nego di aver svolto una“requisitoria liquidatoria di tutta l'esperienza di questi due anni”. Studiare tanti temi è stato un bene. Leggere e approfondire è stato un bene. Megachip è un sito eccellente. I rapporti che si sono costituiti tra gruppi di iscritti saranno durevoli. Ho semplicemente affermato che Alternativa ha preso una direzione sbagliata. E l'ho fatto con queste parole, che nella email seguivano quelle sopra riportate: “Invece Alternativa che cosa ha fatto? Riflettete.
1) Ha sostenuto per un anno e mezzo che non dovevamo essere né di sinistra né di destra; che la distinzione era superata; e che comunque in Alternativa potevano stare sia coloro che si sentivano di sinistra sia coloro che si sentivano di destra sia coloro che reputavano superata la distinzione. E poi è finita nel comitato no debito, dove non solo sono tutti di sinistra, ma sono tutti comunisti. E tra l'altro di quei comunisti che confondono Europa e Unione Europea; trattati internazionali e internazionalismo; trattati economici e cooperazione (gli stati COMPETONO, sulla base di norme comuni date dai trattati, ma competono) e dunque non proporranno mai la giusta soluzione per uscire dalla situazione nella quale ci siamo cacciati.
2) Ha teorizzato a lungo la decrescita e ora è finita in un comitato nel quale si è no il 5% sono disposti ad ascoltare la parola senza adirarsi.
3) Ha discusso a lungo di sovranità monetaria ma ha finito per proporre la "sovranità monetaria europea", prendendo una posizione che appare incomprensibile a tutti coloro che criticano il sistema vigente e soprattutto tanto ambigua da essere incomprensibile (in che cosa consisterebbe? Nel trasformare la BCE in una FED? O in altro?). Cosa pensate che ne pensi Theodoakris? Cosa pensate che ne pensi quel trenta per cento dei Greci che è favorevole a uscire dall'euro? E aumenteranno, vedrete che aumenteranno”.
C'erano “disprezzo” e “insulti” nella mia email? Non credo. C'era franchezza, confessata fin dal titolo della email. C'era ironia? Non mi sembra. Non più, comunque, di quella rinvenibile in tante discussioni dell'Attivo. Basti pensare che il giorno successivo, un membro dell'Attivo ha iniziato una discussione, intitolata “Tulipani sulla tomba dell'euro”, scrivendo questo testo: “La “meglio gioventù” olandese si ribella all'euro. Nuovi teatri da riempire per … Sovranità! Soevereiniteit http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/un-fioretto-no-un-fiorino-perche-no-un-fiorello-il-leader-populista-olandese-wilders-36270.htm#Scene_1 p. who is Mr Wilders ? http://it.wikipedia.org/wiki/Geert_Wilders.
Chi è, dunque, che è stato ironico? Niente di sbagliato, naturalmente, perché l'ironia non ha mai fatto male a nessuno. Anche se Giulietto Chiesa sembra pensarla diversamente.
Comunque, con questa mia lettera di replica a Giulietto Chiesa lascio Alternativa, senza rammarico, perché è stata una esperienza che mi ha consentito di contrarre nuove importanti amicizie, di conoscere persone valide e di approfondire alcuni temi; e perché, sebbene a Pordenone sia stato deciso che la discussione Euro/Ue sarebbe proseguita, non c'è alcuna voglia di approfondire il tema. Se io ho torto o meno a credere che a un certo punto Alternativa abbia scelto la direzione sbagliata, lo dirà la storia. Sono comunque certo che con molti amici di Alternativa ci ritroveremo insieme per cercare di organizzare in Italia il fronte sovranista e antiglobalista che si formerà. Sono convinto che le tesi sostenute da me, da Badiale, da Tringali, da Claudio Martini e da un numero tutto sommato esiguo di altri iscritti ad Alternativa siano ben più diffuse tra i simpatizzanti che non tra gli iscritti. L'Italia si sta dirigendo verso una situazione di tipo greco. In Grecia, secondo i sondaggi, coloro che vogliono uscire dall'Unione Europea sono circa il 30%. Non vedo ragioni per credere che il fenomeno in Italia si diffonderà in misura molto minore, man mano che la crisi diverrà più grave e sarà chiaro a molti che essi hanno creduto in un sogno che si è rivelato un incubo.
L'articolo è stato già pubblicato sul sito di Alternativa: http://www.alternativa-politica.it/dibattito-politico/alternativa-paolo-barnard-e-la-necessita-di-unidea-radicale-e-chiara.html/
Grazie a Stefano. Effettivamente anche il sottoscritto aveva seguito inizialmente, molto inizialmente, Chiesa ed Alternativa. Come temevo è doventato l'ennesimo gruppetto della sinistra radicale. Di quelli ce ne sono in abbondanza e non se ne sentiva il bisogno di altri.
Stefano dice bene. Un movimento attuale deve avere un idea base forte, il resto deve essere di contorno, importante ma di contorno. E l'idea base è Stato Nazione Vs. Globalizzazione. Alternativa, come tanti, fa l'errore di volere una UE democratica, cioè vorrebbe far entrare il diavolo in Paradiso. Assurdo.
Giancarlo, sono d'accordo ma voglio svolgere una precisazione. I gruppetti della "sinistra radicale" patriottica, favorevoli alla deglobalizzazione e alla riconquista della sovranità degli Stati, se e nella misura in cui esistono, sono benemeriti, anche perché possono svolgere un'opera di persuasione nei confronti di altri miltanti di sinistra. E' la "sinistra radicale globalista", ossia tendenzialmente quasi tutta la sinistra radicale, ad essere una contraddizione in termini e a non servire assolutamente a nulla, perché è condannata ad essere un punto di appoggio della classe globalista.
Devo dire con tristezza che dopo avere partecipato al summit della MMT,personaggi come Chiesa,grillo,travaglio li vedo chiaramente nella loro falsità e pavidità.La questione è chiara,Chiesa è arrivato al capolinea,il nuovo lo sta travolgendo e non può farci niente,e allora sta incominciando a dare i numeri per questo e sarà sempre peggio.Se guardate la lezione che ha fatto in una scuola del liceo capirete cosa intendo.Voleva fare colpo su di loro! che tristezza! tipico sintomo di chi ha fatto il suo tempo.E si capisce dal suo volto che no riesce proprio a dare una risposta ad una specifica domanda:<<ma come è possibile che malgrado mi occupi di argomenti affascinanti ai giovani,complotti,ecc,i giovani sopratutto non mi filano per niente? Ora che Barnard è riuscito ad innescare un tale movimento di giovani,capisci che è impazzito completamente dalla rabbia,ma è sopratutto disperazione piuttosto.
Black,
di Giulietto Chiesa non parlo, ovviamente, per correttezza e perché sono impossibilitato a muovere ogni critica che esuli dal mio sacrosanto diritto di replicare alle sue accuse.
Quanto a Barnard, ha dimostrato di avere grande energia e di questo gli va dato merito. Però, le "ricette" che lui propone c'è chi le propone in Italia da anni. Massimo Pivetti, per esempio, che è uno degli economisti massimamente studiati in america latina e in Argentina (puoi trovare un suo articolo in questo blog). Che il debito pubblico sia diverso dal debito privato lo sostengono una infinità di economisti (vedi l'articolo di Paolo Leon pubblicato in questo blog). Che non esista un livello ottimo di inflazione e che è tutto da dimostrare che l'inflazione al 2 o 3% sia l'ideale da perseguire l'ho sostenuto anche io, che non sono un economista (magari se cerchi inflazione e il mio nome escono i commenti). Inoltre, Barnard tace completamente sul protezionismo. L'Argentiona è leader nel protezionismo (prova a fare una ricerca su google e troverai tanti articoli e anche schede di dati); e il protezionismo io lo proposi fin dalla prima assemblea di alternativa. Insomma bravissimo Barnard, perché è riuscito a mobilitare e a far studiare un bel po' di persone. Però stiamo attenti alla sua esterofilia; in Italia ci sono molte persone che sostengono quelle tesi. Stiamo attenti alla unilateralità: Barnard dimentica il fattore essenziale della ripresa argentina: il protezionismo. E stiamo attenti all'ignoranza o mancanza di profondità che emerge dalle versioni ultrasemplificatrici, come la la ricostruzione della storia dell'euro fatta da Parquez (mi sembra che si chiami così) il sabato mattina al "summit", che fa ridere, è banale e unilaterale.
Stiamo parlando troppo di Giulietto Chiesa. Ha scelto la sua strada e noi lasciamolo andare per la sua strada.
Caro Stefano,
sarò brevissimo perché ti ho risposto in modo più articolato sul sito di Alternativa (http://www.alternativa-politica.it/dibattito-politico/il-mattino-ha-loro-in-bocca-una-risposta-su-dibattito-e-democrazia.html/).
Vorrei solo che tu riflettessi su un punto. Accusi Giulietto Chiesa e il gruppo dirigente di Alternativa di essere parte della “sinistra globalista”.
Come ti spieghi allora che (se in modo contraddittorio o meno è una questione di punti di vista politici) nel programma di Alternativa approvato a Pordenone ci sia, per fare un esempio, la nazionalizzazione dei grandi istituti di credito o il controllo sui movimenti di capitale?
Come ti spieghi che siamo stati tra i promotori dell’appello contro le ingerenze in Libia e stiamo conducendo una battaglia pressoché solitaria contro le falsificazioni mediatiche che devono preparare l’assalto alla Siria e successivamente all’Iran?
E come ti spieghi che i più radicali oppositori in Alternativa a questa nostra battaglia sono proprio gli amici che invocano la “sovranità” (monetaria)?
Non è che forse il primo punto in agenda per una sovranità politica, senza la quale non c’è sovranità monetaria che tenga, sia l’opposizione all’imperialismo?
E non è che l’opposizione all’imperialismo sia in diretta contraddizione col “globalismo” che imputi ad Alternativa?
Un cordiale saluto
Piotr
Piotr,
intanto prendo atto che non mi annoveri tra i sostenitori della MMT. La tua replica mi aveva stupito. Passi per Giulietto, che non aveva letto i miei interventi ed è stato mal informato; ma leggendo le tue righe mi sono chiesto dove diavolo io avessi sostenuto di volermi affidare a una teoria che non conosco (e dove avessi scritto che la conoscevo).
Permettimi di essere sincero. Sai che ti stimo molto. Ti sembra da persone serie proporre la nazionalizzazione degli istituti di credito e la limitazione della circolazione dei capitali, senza voler previamente uscire dalla UE?
Io vi ho spiegato che è una cosa senza senso. Sotto il profilo politico-giuridico è come affermare, in matematica che 2+3 fa 28. Vi ho anche indicato le fonti: https://www.appelloalpopolo.it/?p=5334
Non si tratta di affermare che volete andare da Roma a Milano senza passare per Firenza. Perché magari uno fa scalo ad Amburgo e torna indietro. Voi avete affermato che volete arrivare sul Monte Bianco senza mai superare i duemila metri di altezza.
Quando sono i declamisti del I ottobre a proporre la nazionalizazione delle banche ci può anche stare. Lo vogliono fare senza indennizzo. Ossia senza applicare non soltanto il diritto dell'Unione europea, bensì la Costituzione (art. 43, che impone l'indennizzo). Insomma si tratta dei soliti rivoluzionari a chiacchiera che non sanno quello che dicono. E voi siete andati a invischiarvi con loro. E passi.
Peraltro, voi che non mi sembra vogliate, nemmeno implicitamente, partecipare a una rivoluzione bolscevica, avreste dovuto prendere atto che l'Unione europea pone il divieto assoluto di ogni restrizione alla libera circolazione dei capitali, anche nei confronti dei paesi terzi. Vi ho spiegato che se il Parlamento italiano votasse all'unanimità una norma costituzionale che introducesse una limitazione alla libera circolazione dei capitali, quella norma per l'Unione uropea e per la Corte di Giustizia Europea e a rigore anche per i nostri giudici DEVE ESSERE DISAPPLICATA PERCHE' PREVALGONO I TRATTATI EUROPEI. Ecco che cosa è la perdita della sovranità (altro che la sola sovranità monetaria).
Per quanto riguarda le banche, l'Unione europea ammette posizione pubbliche dominanti nei servizi pubblici essenziali, ma soltanto nella misura in cui è necessario. Per il resto alle imprese pubbliche che svolgono un servizio essenziale si applicano le norme di diritto europeo sulla concorrenza. Tuttavia che cosa è un servizio pubblico essenziale (e in che misura può essere fornito da una impresa in posizione dominante) non lo decide lo stato Italiano, lo decide la Corte di Giustizia. E il credito non lo è. Per cui si può "nazionalizzare" una banca in fallimento (in sostanza lo stato la riacquista accollandosi i debiti) e persino due. Ma non si possono creare e mantenere posizioni dominanti. Soprattutto ogni banca autorizzata in qualsiasi paese UE ha il diritto di aprire filiali dove gli pare e lo Stato Italiano non lo può impedire. Con la conseguenza che banche pubbliche gravate di certi vincoli, sono costrette a competere con banche private straniere che quei vincoli non li hanno (senza poter essere protette perché lo vieta il diritto della concorrenza). Perciò, di fatto, non è possibile nemmeno questa "nazionalizzazione", che ovviamente non sarebbe la nazionalizzazione alla quale accennate voi.
Dunque di che cosa state parlando? Io queste cose ve le ho dette. Quindi avevate queste possibilità: 1) Andare da un giurista (da voi reputato) più bravo di me e chiedergli se erano vere. Se vi diceva che erano sbagliate, potevate approvare il programma che avete approvato; 2) potevate credermi (magari dopo aver consultato qualcun altro) e allora o accoglievate la mia proposta di uscire dalla UE; o 3) rinunciavate a enunciare la declamazione della limitazione della circolazione dei capitali e della nazionalizzazione delle banche.
Ne deduco che o siete andati a chiedere consiglio a uno che si è sbagliato (perché io ho ragione), e allora siete in buona fede; ma mi dovreste dire chi è che vi ha consigliato. O ve ne siete fregati dei problemi giuridici che vi ho posto e avete deciso che, siccome Giulietto è contrario per principio ad uscire dalla UE (è un globalista), avreste preso per il culo (magari eventualmente, perché non eravate sicuri di ciò che vi avevo detto) i vostri simpatizzanti.
Tu che sei un esperto di logica, dimmi se c'è una possibilità che non ho considerato.
Però io non mi faccio prendere in giro. La concorrenza nel campo dei servizi finanziari e il divieto a ogni restrizione ai pagamenti e ai movimenti di capitale in generale SONO DUE CARDINI DELL'UNIONE EUROPEA (come la laicità dello stato e il carattere di repubblica per la nostra costituzione). Voi non avete proposto di uscire dalla UE e quindi non volete nazionalizzare un bel nulla e non volete limitare minimamente i movimenti dei capitali. LE VOSTRE, che lo sappiate o meno (ma avreste dovuto saperlo; io che ci sono stato a fare in Alernativa? che li ho scritti a fare gli interventi? che l'ho presentato a fare l'ordine del giorno?), SONO PURE DECLAMAZIONE. Ed è preferibile che voi sappiate e che stiate prendendo per il culo i simpatizzanti all'altra ipotesi: che voi non sappiate. Perché allora siete scesi al livello dei ragionamenti di pancia che abbiamo sentito nell'assemblea del primo ottobre. Ti pare che serve creare un "laboratorio" e impegnarsi per due anni, per arrivare a queste prese di posizione da principianti?
Quando io nell'articolo dicevo che bisogna dare un ordine gerarchico alle questioni, alludevo a problemi del tipo di quelli ai quali ho accennato. Invece siamo al puro volontarismo; alla pura enunciazione di obiettivi incompatibili; diciamo la verità. Dopo aver deciso di stare nel comitato NO DEBITO dove (quasi) nessuno vuole uscire dalla UE, Alternativa doveva essere contraria ad uscire dalla UE; ma non poteva rinunciare a declamare posizioni (apparentemente) radicali. TATTICA TATTICA TATTICA. Un laboratorio politico che fa tattica non è un laboratorioo politico.
Come ho spiegato, la Siria e la Libia non c'entrano un fico secco con la globalizzazione. La globalizzazione è la promozione della libera circolazione dei fattori produttivi; la distruzione dei confini degli stati nazionali; e la promozione della concorrenza totale; la promozione dell'indebitamento sistemico dei consumatori (non più cittadini).
No. la sovranità economica (non soltanto monetaria), ossia il potere di disciplinare come vuoi la tua economia – che porta anche a forme di protezionismo e ad accordi bilaterali tra stati che realizzano il baratto (io ti acquisto il petrolio ma tu acquisti soltanto da me il vino – metti i dazi a quello francese – le macchine agricole – metti il dazio a quelle tedesche; ecc.) – è un prius. Se essa non esiste lo stato non esiste più. I rapporti bilaterali e non globali conducono anche a una maggiore indipendenza o mionore dipendenza. Fino alla metà degli anni ottanta, nonostante le basi straniere e nonostante il mondo diviso in due blocchi la politica estera italiana era meno dipendente da quella degli stati uniti. Pensare di recuperare la sovranità militare e in politica estera mentre si è immersi nei principi globalisti non ha senso. I principi globalisti distruggono gli stati. Non c'è più la realtà che dovrebbe essere indipendente. Anche questo ho cercato in più occasioni di spiegarlo.
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MMT, ovvero la bufala della Modern Money Theory del signor rossi:
http://mmt.primit.it
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pascucci basta con la bufala del complotto del signoraggio non se ne può più. Qui si discute di sovranità in tutti i suoi aspetti e quindi anche quello monetario, che però non c' entra nulla con le panzane sul " signoraggio."
ancora fake che insultano pascucci? dal 2005.. uff..
cmq si parlava della BUFALA della MMT del signor rossi..
seguire il link..
Quello di cui Chiesa e Piotr non si rendono conto è che aggregazione sopranazionale (che perseguono) e imperialismo (che vogliono combattere) fanno tutt’uno. Sognano una globalizzazione in senso buono (un’obsolescenza degli stati nazionali su base volontaria, pacifica e tale da tutelare i diritti del lavoro), e non vedono che in tutto il corso della storia mai si è data una federazione vincolante tra comunità stabilite da lungo tempo che non avesse luogo sotto l’egida di un potentato imperiale.
L’Unione europea è stata semplicemente un’alleanza dei satelliti europei degli Stati Uniti in funzione antisovietica; senza gli USA avrebbe avuto tante possibilità di nascere quante le tribù galliche ne avevano di federarsi in uno stato nazionale, senza la conquista romana. Ci sono state tre idee d’Europa nel XX secolo, una per ogni imperialismo: l’UE ad egemonia statunitense, il COMECON ad egemonia sovietica e l’abortita Grande Europa progettata dalla Germania nazionalsocialista. Altri progetti, che pure vi sono stati (si pensi all’Europa delle patrie di de Gaulle), non hanno mai avuto alcuna possibilità concreta di affermazione.
Volere l’unificazione europea e al tempo stesso rifiutare l’imperialismo è una contraddizione in termini; il giorno in cui l’impero statunitense dovesse venir meno l’attuale UE si scioglierebbe come neve al sole. Chi desideri un’ ‘altra’ Europa dovrebbe in primo luogo indicare quale potentato sarebbe chiamato a imporla con il sangue e l’acciaio.