Una proposta sempre valida

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  1. stefano.dandrea ha detto:

    Il mio sciopero del voto è cominciato un decennio fa. Non  credo che basti lo sciopero. Anzi sono certo che serva a poco.

    Servirebbe una dottrina, una guida che sappia persuadere alla capacità di sacrificio e una non esigua minoranza  che scelga il rischio del sacrificio. Poi, se non si vuole riproporre l'assurdo divieto assoluto della proprietà privata dei mezzi di produzione (e spero che non si voglia riproporlo), serve un'alleanza con una parte del capitale: dividere il capitale, questo è l'imperativo. Questi gli elementi essenziali. Ovvio, infine, che servono le condizioni esterne: una lunghissima crisi o addirittura il crollo. La crisi spirituale potrebbe aiutare in astratto. Ma mi sembra che le trasformazioni antropologiche che la logica e l'organizzazione del capitale hanno provocato e provocano in ogni luogo della terra non lascino molte speranze sul rilievo che potrebbe assumere questo profilo della crisi.

  2. lucianofuschini ha detto:

    La mutazione antropologica profetizzata da P.P.Pasolini c'è stata, è in atto, tuttavia le vicende tunisina ed egiziana dimostrano che le rivoluzioni sono ancora possibili, almeno laddove ci siano un'alta percentuale di giovani ed energie vitali alimentate da avanguardie organizzate e combattive.

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