LETTERA – APPELLO PER IL LICEO CLASSICO

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11 risposte

  1. 0d1n ha detto:

    Caro amico nostalgico del piccolo mondo antico, le volevo ricordare che il mondo
    va avanti non si può continuare a vivere nel passato, quindi non riesco a capire l’ utilità del greco e il latino nel 2017 è un po come l’ insegnamento della dattilografia e la stenografia fuori dal tempo. Il pensiero scientifico, il problem solving, il linguaggio matematico, gli algoritmi ci renderanno liberi.
    Forse è un po come il mito della caverna di Platone. Che lei conosce.
    La invito a leggersi la vita e le teoria di Alan Touring che forse sono più appropriate da insegnare in una scuola del 2017.
    Il vero problema è che in Italia si ha paura della conoscenza perchè
    alcune persone potrebbero perdere le loro posizioni e così si preferisce restare
    e vivere in un modo antico mentre al di fuori c’è tutta un’ altra cosa.
    Tra le altre cose c’è un pazzo che dice di tornare a scrivere con il calamaio.

    • Enzo Tomasello ha detto:

      Il latino è la lingua del diritto. Il greco la lingua della scienza.

    • Stefano Longagnani ha detto:

      Mi può dare un link al “pazzo” che supporta il calamaio?
      Le ultime ricerche dei neuroscienziati confermano che l’allenamento della mano in età prescolare e scolare è direttamente collegato con l’apprendimento alle superiori e all’università della matematica.
      E ormai ci sono più che sospetti che l’abbandono del corsivo nel mondo anglosassone abbia portato all’aumento spropositato della dislessia (come sta puntualmente accadendo pure da noi).
      Per un po’ di articoli scientifici sul corsivo si veda qui:
      https://longagnani.blogspot.it/2015/04/ritorno-al-corsivo.html

  2. Vittorio ha detto:

    Io, invece, credo che conoscere la grandezza del nostro passato sia indispensabile per tutelare la nostra identità e impedire che l’Italia finisca nella spazzatura della storia. In un mondo globalizzato e dominato dalla bruttezza, e non vi è nulla di più diseducativo, si può, anzi si deve, studiare sia la bellezza che il pensiero scientifico-matematico. Non saranno gli algoritmi a renderci liberi. Glielo dice un informatico.
    Distinti saluti.

  3. Lorenzo ha detto:

    Certo un’associazione volta a promuovere gli studi classici che si trova un nome inglese fa un po’ ridere. Perché non proporre lo studio del Basic Latin?

    La battaglia di FSI per la cultura classica è lodevole; basta non mitizzare la vecchia scuola che aveva essa pure i suoi difetti, e il cui ripristino avrebbe senso nel contesto di una società risanata di cui non si intravedono neanche lontanamente i presupposti.

    Un grande problema della scuola italiana vecchia e nuova (più della prima che della seconda) è la rigida compartimentazione dell’insegnamento all’interno degl’istituti, cogli studenti che devono studiare tutti le stesse materie per lo stesso numero di ore anziché avere la possibilità di scegliere fra indirizzi diversi e presentare piani di studio personalizzati. Col risultato che lo studio di ciascuna materia, latino compreso, diventa questione di tutto o niente: o la studiano tutti o nessuno.

  4. klement ha detto:

    Veramente la lingua della scienza più che il greco è l’inglese, comunque per qualunque materia c’è poco da parlare di centralità se non si sa cosa mettere al margine.
    Il peggio del liceo classico è che spesso non lo si sceglie per fare studi classici, come si scelgono il conservatorio per fare studi musicali e l’istututo agrario per fare studi agrari, ma secondo i pregiudizi idealisti che sia ‘cultura’ in senso generico, quindi senza nessuna idea chiara, magari aspettando con calma che piova dal cielo un’idea di cosa fare dopo. Se al liceo classico si ragiona, ne dedurrei che nelle altre scuole si delira, altrimenti è un puro slogan.

  5. Paolo Di Remigio ha detto:

    Qualche commento trascura che greco e latino non sono lingue morte, ma lingue dotte che vivono all’interno della terminologia scientifica delle lingue attuali. Ma non è solo questione di etimologie. Lingua dotta significa lingua articolata: acquisirne la grammatica significa diventare capaci di capire il difficile e di sapersi esprimere in modo argomentato. I docenti di matematica si lamentano del fatto che i giovani NON SANNO LEGGERE: essere privi di competenza grammaticale, non avere idea di cosa sia una sintassi complessa qualche effetto l’ha avuto. Infine: chi non ha letto l’Iliade e l’Odissea non sa che cosa sia la bellezza.

  6. Domenico Di Russo ha detto:

    Consiglio questa bella tavola rotonda dedicata all’importanza e all’attualità degli “studi classici” organizzata dall’«Enciclopedia Italiana»: https://www.youtube.com/watch?v=cMPJfZtndfQ.
    Segnalo in particolare l’intervento di Tullio De Mauro (a partire dal minuto 24:37), senza il quale saprei meno della metà di quello che so, che si sforza, come sempre, di tracciare un quadro il più vasto e fedele possibile, mostrando inoltre la demanzialità della dicotomia tra studi classici e studi scientifici; l’intervento di Nuccio Ordine (da 1:27:56), che mette bene in evidenza alcune delle questioni più urgenti e puntualmente disattese o sottovalutate; l’intervento di Micaela Ricciardi (da 1:47:18), preside del Liceo Clacciso «Giulio Cesare» di Roma, a mio avviso l’intervento più bello perché onesto e spietato, profondamente autocritico ma al contempo impegnato su ciò che si può fare.
    Tra le altre cose, dice giustamente la Ricciardi: «Attenzione, questo è uno degli elementi della crisi e quindi lo devo citare: il liceo classico ha vissuto di una grande arroganza, perché ha vissuto di un privilegio per decenni per cui i suoi docenti non si sono posti in discussione, hanno pensato di poter mettere alla porta qualsiasi studente non sapesse declinare e memorizzare – faccio esempi dei peggiori possibili, non è così il liceo classico, io presiedo un liceo di cui sono orgogliosissima ma insomma questo fenomeno esiste e lo sappiamo tutti – e questo è stato il frutto di una mentalità deteriore per cui si era vincitori, vincitori senza fare nulla, e questo noi lo abbiamo pagato perché la cultura umanistica era “meglio”, era l’unica che poteva dare un metodo di ricerca. È una follia: dà un ottimo metodo di ricerca ma non l’unico metodo di ricerca, va da sé. E questo privilegio è passato degradando diciamo poi in una vulgata che ha inquinato alle radici molta parte della didattica del liceo e ancora adesso ne paghiamo le conseguenze»; «Diciamocelo francamente: se il liceo classico è fallito è perché, anche perché i suoi docenti non sono stati all’altezza, questo noi lo dobbiamo dire, io non posso non dirlo».

  7. Folterknecht ha detto:

    Molti filologi classici di Lipsia usarono la storia dei Greci maestri di civiltà come sostegno alle demenze sulla razza ariana. E se non fossero stati filologi, avrebbero ugualmente tutelato l’identità con la forza bruta.

  8. Lorenzo ha detto:

    Enunziamo una verità di fondo: la scuola italiana è stata distrutta per vari motivi, ma principalmente perché la marmaglia politico-mediatica dominante non vuole cittadini pensanti e informati. Costituita da brotani arrangioni che vivono nella logica dell’inciucio e nell’arco temporale del mese corrente, si è rifatta senza particolare prescienza o consapevolezza al modello scolastico del conquistatore statunitense, da sempre orientato in questo senso.

    Lo sfacelo umano oggi prodotto dal sistema diseducativo nazionale è in gran parte voluto e non vale fare appello alle istituzioni per modificarlo.

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