Unione europea: dove sono i popoli?
di LORENZO D’ONOFRIO (FSI Pescara)
Poveri i miei ipocriti europeisti, che non si rassegnano ai nazionalismi (dicono loro) che percorrono il Vecchio Continente, ma vorrebbero un nazionalismo continentale spaventoso e devastante!
E si, perché se da una parte stanno cambiando il “racconto” dell’Europa e annunciano un’Unione europea che finalmente, dopo appena 60 anni, si dedicherà al sociale, dall’altra, con la stessa faciloneria e fallacia storica con cui sostengono che le frontiere nazionali e gli eccessi di sovranità genererebbero automaticamente disastri:
1) ribadiscono la necessità di frontiere continentali più solide, da difendere tutti insieme;
2) celebrano l’avvento (presunto) di una super potenza europea, non solo economica, ma anche militare, in funzione della quale spingono per l’istituzione di una difesa comune.
Ora, guardatela bene questa foto di 4 capi di Stato che stanno “decidendo” le sorti del continente e pensate che l’Unione europea è un’organizzazione internazionale composta da 28 paesi e 28 popoli: dove sono gli altri e, soprattutto, come sempre, DOVE SONO I POPOLI?
La verità è che non sono le identità popolari e le sovranità nazionali a generare disastri, bensì le ambizioni, i (dis)valori e, oggi più che mai, l’incompetenza delle classi dirigenti… e la classe dirigente europea, presieduta da un alcolizzato e ben rappresentata dai signori qui sotto, FA SCHIFO!
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