Diario di una giornata che merita di essere vissuta: il racconto della 2ª Assemblea nazionale del Fronte Sovranista Italiano
di MATTEO ROSSINI (FSI Ravenna)
* A seguire il servizio fotografico di Enrico Iapoce del FSI Roma (più qualche scatto dalla rete) al quale va il nostro sentitissimo ringraziamento.
Sabato sera vado a letto presto. Non è mia consuetudine. La sveglia è puntata alle 5.00, nonostante sia domenica. Questa domenica non sarà una domenica come le altre, da passere in famiglia. Questa domenica la passione, ma soprattutto il senso di dovere verso il partito, verso il Paese, verso noi stessi, i nostri figli e il futuro di un’intera nazione, ci porterà lontano dalle nostre abitazioni, dai nostri affetti, dalle nostre abitudini.
Alle 5.30 Alessandro passerà a prendermi. Destinazione Roma, Teatro Greco. Alle 10.30 è in programma la seconda assemblea nazionale del FSI – Fronte Sovranista Italiano. La prima alla quale prenderemo parte noi romagnoli. I soci emiliani raggiungeranno Roma in treno, dovremmo essere un bel gruppo, tutti insieme. Un anno di militanza, molto attiva, nei limiti delle possibilità e disponibilità individuali, ci ha portato al consolidamento di un gruppo, quello emiliano romagnolo, moto unito.
È ancora notte quando imbocchiamo l’E45 in direzione sud. Una sosta tecnica per la colazione e il rifornimento in Umbria. Alle 10.00 siamo già al teatro. Il viaggio è volato, tra desideri, speranze, convinzioni. All’ingresso del teatro si stanno radunando i soci che stanno arrivano da ogni parte d’Italia. Riconosco gran parte dei presenti, che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere nella giornata pescarese dello scorso 15 luglio, in occasione dell’evento “Riconquistare l’Abruzzo – Riconquistare l’Italia”. Ci salutiamo, una stretta di mano, un abbraccio, quell’atmosfera che fai difficoltà a descrivere perché ti dà delle sensazioni che si possono solo “provare”. L’incontro “ravvicinato” con persone con cui condividi un percorso che non è solo politico, ma un percorso di vita, un ideale, un sogno che non sei più disposto a sognare ma che hai deciso, in piena autonomia, che è giunta l’ora di realizzare.
E scopri che non sei il solo ad avere questa aspirazione, che lì, insieme a te, hai compagni di viaggio meravigliosi che si spendono ogni giorno con la tua stessa passione, il tuo stesso impegno, il tuo stesso entusiasmo, magari dall’altra parte dell’Italia, a centinaia se non a migliaia di km da te. Chissà quante volte hai commentato insieme a loro sui social, hai condiviso un loro pensiero, hai ragionato con loro su quale azione e quale modalità fosse più efficace in una certa circostanza.
Il fatto di ritrovarsi insieme fisicamente, come già avuto modo di scrivere in passato, è un fattore molto importante, oserei dire fondamentale. In questa occasione ho avuto anche modo di conoscere soci che, purtroppo, non hanno avuto occasione di essere presenti all’evento pescarese. Persone con le quali ho interagito molte volte online. Ecco l’assemblea nazionale è anche questo. L’assemblea nazione è “soprattutto” questo. Mi si presenta una signora bionda, minuta, esile: “Piacere Gianna“. Non l’avevo riconosciuta a prima vista ma il suo nome non mi ha lasciato dubbi: “Gianna Glionna” faccio io. Non le nascondo, con soddisfazione ovviamente, che lei ha veramente una responsabilità importate nella mia presenza qui a Roma oggi e nella militanza nel FSI, avendomi tenuto una notte in chat, in un periodo molto buio della mia vita, a confrontarci non tanto sui temi, quanto sulla partecipazione alle attività del FSI. È stata lei che mi ha invitato alla prima assemblea telematica con i soci del FSI, tra cui il presidente. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quella notte e ora siamo qui a guardarci negli occhi e a parlare di militanza, di azioni, a condividere le nostre esperienze.
Arrivano anche i nostri soci emiliani, che portano le aste per le bandiere, che abbiamo preso con noi, come eravamo d’accordo dai giorni scorsi. Entriamo in sala con le nostre bandiere. Abbiamo in programma di sventolarle durante l’assemblea, una consuetudine che abbiamo preso al termine dei nostri bacnhetti e gazebo per suggellare le nostre azioni. Le bandiere sono un simbolo e i simboli hanno la loro importanza. Ci accomodiamo in sala, raggruppati su due file.
Il presidente Stefano D’Andrea inizia la sua relazione che introduce l’assemblea, per poi lasciare spazio ai relatori. L’elemento chiave della relazione introduttiva è la volontà del FSI di presentare liste per le elezioni regionali che si terranno nel 2019, non solo in Abruzzo, ma in tutte quelle regioni in cui ci sia un gruppo consistente e coeso in grado di poter lavorare per la costruzione delle liste da presentare a tali consultazioni elettorali.
Ci sono poi i tre documenti programmatici da approvare da parte dell’assemblea. Documenti che abbiamo già avuto modo di consultare e valutare precedentemente grazie alla loro pubblicazione sulla nostra rivista online Appello al Popolo. Il primo a relazionare è Andrea Franceschelli che illustra il documento “Le imprese pubbliche“. Segue Lorenzo D’Onofrio che ci relazione su “Concorrenza e libera professione: l’avvocatura“. Chiude Federico Monegaglia con il suo documento “I problemi della ricerca scientifica nei settori bibliometrici“. A conclusione delle relazioni i documenti vengono sottoposti al voto dell’assemblea.
È la prima volta che voto all’ssemblea nazionale di un partito i suoi documenti programmatici. Nella sua semplicità è anch’esso un passo importante, una crescita, personale e collettiva. Si perché insieme a me che voto per la prima volta, ci sono altre centinaia di persone che votano, chi per la prima volta come me, chi con una certa dimestichezza, avendo militato già diversi anni, nell’ARS prima, e nel FSI in questo primo anno di vita.
Altro passo importante prima della pausa per il pranzo: dobbiamo rinnovare, come da statuto, le cariche del comitato direttivo e del presidente del FSI. Anche in questo caso l’assemblea è chiamata a votare. È un diritto e un dovere dei soci partecipare all’assemblea nazionale, approvare i documenti programmatici ed eleggere i membri del comitato direttivo e il presidente. Tutte le votazioni hanno un esito plebiscitario: l’assemblea approva all’unanimità i documenti presentati ed elegge i membri del comitato direttivo e il presidente (in entrambi i casi vengono confermate le cariche in essere).
Ci si ferma per la pausa pranzo. Nell’uscire dalla sala abbiamo modo di presentarci e di conoscere altri soci. Tra questi non posso fare a meno di salutare e presentarmi a colei che è sicuramente l’artefice principale della mia presenza e militanza attiva nel FSI. Una ragazza che iniziai a seguire per caso su twitter, quando iniziai ad affacciarmi al sovranismo, dopo aver studiato la sovranità monetaria, dopo aver capito che da sola questa non è sufficiente, che il nostro obiettivo deve essere l’applicazione della Costituzione repubblicana del 1948. Abbiamo condiviso tanto su twitter, un social su cui interagisco molto poco. La sua forza, la sua determinazione, la sua positività, la grinta nel portare avanti le idee del FSI, che sono anche le mie. Quando sei lì che ancora ci pensi: si è vero è cosi, dobbiamo agire, dobbiamo fare… ma poi ti prende sempre quel “non so che”, quel lassismo latente in ognuno di noi che ne frena gli slanci, ne spegne gli entusiasmi, fa prevalere i dubbi e le perplessità sulle proprie capacità, sul fatto di essere all’altezza della situazione. Ecco in quel momento lei, con la sua naturalezza, la sua convinzione, la sua calma, la certezza che andrà tutto per il meglio e tu non puoi che dire ok, basta, è il momento giusto, andiamo! È grazie a lei che ho avuto modo di conoscere Carmine, di cui mi ha parlato molto bene, così come degli altri membri del gruppo che si stava formando in Emilia Romagna, “tutte persone splendide e che sono pronte a darti una mano“, ricordo le sue testuali parole. Se oggi sono un umile militante del FSI, che deve ancora imparare tanto, ma che nei limiti delle sue possibilità da un contributo alla causa sovranista del FSI, con impeto, entusiasmo, generosità, questo è soprattutto merito di Martina Carletti. Non l’avevo mai vista prima, mai sentita. Non un evento, un banchetto o un volantinggio insieme, solo una normale interazione online, ma niente più. Uno dei momenti sicuramente da consegnare alla storia. Quando abbiamo incrociato gli sguardi. Non ci siamo nemmeno presentati: un abbraccio fraterno come tra amici di vecchia data. Come se ci conoscessimo da sempre.
L’assemblea nazionale non è anche questo, non è solo questo. L’assemblea nazionale del FSI è questo! I soci del FSI sono questo. Ci incamminiamo alla ricerca di un posto per consumare il pranzo. Il gruppo si divide, rimango con Alessandro, Carmine e futura consorte, Angela, Luciano, Antonio, Mattia, Isotta del gruppo emiliano romagnolo. Troviamo un pizzeria al taglio che ci delizia con le sue creazioni, veramente molto buone. Annaffiamo il tutto con due bottiglie di birra da 66cc… un caffè sulla strada del ritorno.
Siamo di nuovo in sala per le relazioni pomeridiane. Inizano i due ospiti: Marco Mori e Mario Volpi, che si sono dichiarati entrambi disponibili, attraverso le loro conoscenze e la loro rete di rapporti personali, a contribuire alla realizzazione delle nostre liste che presenteremo alle prossime elezioni regionali che si terranno nel 2019.
Seguono poi gli interventi dei referenti regionali del FSI che illustrano ai soci presenti in sala l’esperienza di un anno di militanza del proprio gruppo. Interventi molto pragmatici, efficaci, dove sono emersi i percorsi, anche molto diversi tra loro, dei gruppi regionali, dell’interazione tra di essi, dei limiti e dei problemi riscontrati, di come si sono superati e di come si intende procedere, anche alla luce dei nuovi importanti traguardi che ci siamo prefissati. Tutti gli interventi hanno evidenziato che la strada intrapresa è quella giusta, che l’impegno, la dedizione e la costanza nelle azioni ci porteranno a raggiungere gli importanti obiettivi che ci siamo dati.
La certezza di tutti i soci rappresentati dai referenti regionali è che tutti insieme CI LIBEREREMO!
L’assemblea si chiude con i saluti del presidente che ringrazia i presenti. Una presenza numericamente inferiore rispetto alla prima assemblea nazionale, del giungo 2016, in cui si è costituito il FSI, ma un consolidamento nella militanza di coloro che sono a Roma oggi. Il tempo scorre via veloce in questa domenica romana di fine settembre, che sembra una giornata primaverile tanto è mite e soleggiata.
Nell’uscire, cercando di non dimenticare nessuno, saluto ad uno ad uno tutti i soci che ho conosciuto in queste due splendide giornate sovraniste. Con i ragazzi della Toscana ci diamo appuntamento al 14 ottobre a Bologna, per il primo dei due banchetti congiunti che metteremo in campo, purtroppo il 28 non potrò esserci a Firenze, per impegni familiari. Carichiamo i volantini pieghevoli destinati al nostro gruppo. Sono le 18.00 e Alessandro è di nuovo alla guida sulla via del ritorno. Lasciamo Roma sotto il sole, con il cuore sereno, consapevoli che la nostra forza, che ci permetterà di portare avanti il progetto per la riconquista della nostra sovranità, sta proprio nel gruppo dei militanti che il FSI è riuscito ad aggregare, un gruppo composto da persone vere, che prima di essere militanti sono “persone” che si stimano e tra le quali si instaura subito un cordiale rapporto di amicizia fraterna. Per me è stato così, da quando sono venuto a conoscenza dei soci del gruppo regionale, confermato poi nell’esperienza di Pescara e ribadito nell’assemblea nazionale.
Mi distraggo un pò sui social condividendo foto e post sulla giornata, chiedendo amicizia alle persone conosciute oggi, mentre fuori la pioggia bagna il nostro passaggio in Umbria. Una nuova sosta, altro rifornimento, un caffè, mezzo litro d’acqua per il proseguo del viaggio. Ne abbiamo da parlare e ne parliamo, mentre i km scorrono via veloci. Sabato abbiamo in programma un nuovo gazebo a Ravenna. Ma anche altre iniziative da intraprendere alla luce dei nuovi progetti per le regionali. Alle 22.30 sono di nuovo sotto casa: facciamo i conti per dividere le spese del viaggio (50 € tra carburante e autostrada), scarico i volantini, saluto Alessandro, lo ringrazio per la disponibilità e l’impegno alla guida, con l’impegno di contattarlo in vista del gazebo di sabato.
Riabbraccio la famiglia, sono seduti sul divano a vedere un film, ci raccontiamo brevissimamente la giornata, rimandando ogni approfondimento all’indomani. Sono sereno ma stanco, domani lavoro. Sono di nuovo le 23.00 quando spengo la luce. Non tardo a prendere sonno ma nei pochi momenti antecedenti rifletto che tutto ciò che ho fatto ha un senso, compresa questa giornata. Ha un senso molto elevato.
Adoperarsi, impegnarsi, sacrificarsi, e quant’altro ci sarà da fare per una causa in cui si crede, per la giustizia e la libertà di un popolo e di una nazione. Tutto questo ha un senso ancor più alto se al tuo fianco hai le persone che erano oggi a Roma all’assemblea nazionale del FSI. È un onore per me far parte di questo gruppo di persone, che vorrei ringraziare ad una ad una. Non faccio i nomi perché rischierei sicuramente di dimenticarne qualcuno e la cosa non mi piace affatto. Ringrazio tutti coloro che con una stretta di mano, un abbraccio, un sorriso, mi hanno fatto sentire “a casa”. Ringrazio anche tutti coloro che erano presenti ma che per puro caso, e sono sicuro che ci sono, non ho avuto modo di conoscere, di presentarmi, di stringere la mano, confidando che ciò possa accadere alla prossima occasione che la vita ci riserverà. Un saluto sovranista mi piace rivolgerlo ai soci e ai simpatizzanti che, sono certo perché ne conosco personalmente, avrebbero avuto il piacere di essere qui con noi oggi ma purtroppo per altri impegni o impedimenti di vario genere non erano presenti.
Ci sono giornate che ognuno di noi merita di vivere. Questa è una di quelle giornate che merita di essere vissuta!
Bellissima assemblea, è stato un piacere essere a Roma ed incontrare amici e soci di tutte le regioni! È la ricarica giusta per tutto l’anno di militanza che verrà!