Diventare sovranisti in 5 semplici passi
di GIANLUCA BALDINI (FSI Pescara)
1) Esercitare e coltivare la virtù dell’umiltà.
È necessario mettere in discussione le proprie certezze, ammettere di aver sbagliato. Emanciparsi dal passato per aderire ad una visione critica della realtà e diventare anzitutto sovrani di sé stessi e non più sudditi di un sistema che fornisce una narrazione distorta della realtà funzionale alla sua legittimazione. Studiare la storia del nostro paese, fornire riletture che superino le banalizzazioni della conoscenza scolastica o mediata dall’informazione di massa, elaborare una nuova narrazione che neutralizzi queste distorsioni, depurata dal veleno dell’autorazzismo. Il sovranismo esige dunque umiltà.
2) Essere realisti.
Superata la paura di distruggere gli schemi interpretativi acquisiti e di pensare con la propria testa, il passo successivo richiede un ulteriore sforzo di autodisciplina: l’esercizio del realismo. La realtà non è quasi mai aderente alle nostre aspettative, dunque è necessario esercitare quell’abilità di estraniazione ed osservazione oggettiva dei fatti, discernendo il contenuto descrittivo da quello valutativo ed accettando la realtà per quella che è, anche e, anzi, soprattutto quando non ci piace. Il realismo è l’enzima dell’equilibrio e della pazienza. Il sovranismo necessita quindi di adesione totale al principio di verità.
3) Avere fede.
È necessario credere che le cose possano cambiare, rifiutando quell’atteggiamento passivo-remissivo degli ignavi e degli abulici che si arrendono alla presunta ineluttabilità del fato. La storia la scriviamo noi, con le nostre azioni e le nostre scelte. Bisogna credere nella possibilità di intervenire su questo processo involutivo. È necessario credere fermamente nei principi e nei valori che incarna la nostra Costituzione, è doveroso credere nella possibilità di tornare all’applicazione di quei principi attraverso l’azione politica. È imprescindibile tornare a credere nella politica, è indispensabile credere nel proprio partito, è ineludibile credere nei propri compagni di partito. Il sovranismo abbisogna di fede.
4) Farsi coraggio.
Per intraprendere un percorso che mette a rischio tutto è necessario trovare la forza di andare avanti, affrontando le difficoltà che quotidianamente si frappongono tra noi e l’obiettivo che ci siamo prefissati. Ognuno di noi può trovare la forza dentro di sé. Chi, come me, vive l’esperienza della genitorialità è agevolato in questo passaggio, perché riesce a trovare in questa esperienza l’energia che muove nella volontà di garantire un futuro di giustizia e di libertà ai propri figli. Chi non ha figli dovrà compiere uno sforzo ulteriore, per trovare quella forza nell’ideale che muove dentro ognuno di noi, che è l’amor patrio. Bisogna marciare verso quell’obiettivo che è la terza liberazione del nostro paese, consapevoli del fatto che, nel percorso, si correrà il rischio di perdere ciò che si ha per strada. Il sovranismo richiede una buona dose di coraggio.
5) Agire.
La militanza nel partito, la partecipazione attiva alla vita politica attraverso la formazione e la condivisione di esperienze divulgative, politiche e amministrative, i banchetti, i volantinaggi, la partecipazione alle competizioni elettorali sui territori, l’analisi dei problemi territoriali e l’elaborazione delle proposte programmatiche, lo studio dei problemi nazionali e il contributo alla stesura dei documenti programmatici di politica nazionale, la programmazione di una strategia per puntare all’obiettivo di concorrere alle elezioni politiche. Il sovranismo reclama azione.
Essere umili, realisti, avere fede, farsi coraggio e agire. Ecco come si diventa sovranisti in 5 semplici passi.
Ci libereremo!
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