Vita da Blog. I nazisti col turbante
Spesso i Blog sono interessanti luoghi di confronto e scambio di idee. Soprattutto è interessante, per comprendere certe tipologie umane, leggere e partecipare ai commenti dei Blog stessi nei cosiddetti Forum. In questa terza puntata di Vita da Blog utilizzerò un vivace scambio di vedute che ho avuto su una discussione di Facebook. Un noto giornalista italiano, Giovanni, commentando il discorso di Benjamin Netanyahu al Congresso degli Stati Uniti del 25 maggio scorso (in cui si diceva pronto a “dolorosi compromessi” pur di arrivare alla pace coi palestinesi), si esprimeva in questi termini: “Un discorso coraggioso a cui ora dovrebbe seguire un'apertura altrettanto coraggiosa da parte dei moderati palestinesi e arabi”. Rispondendo ad una critica Giovanni ha quindi scritto: “Sharon fece andar via i coloni israeliani con la forza, dimenticato? Eppure, non ci fu da parte araba e islamica una risposta altrettanto coraggiosa. Anzi, Iran, Siria, Hamas e qaedisti presero il sopravvento sulle posizioni moderate. L'Iran è giunta a negare l'olocausto e a teorizzare la distruzione fisica dello Stato d'Israele anche attraverso l'uso dell'arma nucleare, se necessario”. Partiamo da qui.
Simone Santini scrive:
"L'Iran è giunta a negare l'olocausto e a teorizzare la distruzione fisica dello Stato d'Israele anche attraverso l'uso dell'arma nucleare, se necessario". Scusa Giovanni, ma queste affermazioni non hanno alcun fondamento. L'Iran non ha mai negato l'olocausto né teorizzato la distruzione fisica di Israele, né tanto meno con l'arma nucleare. Si tratta di vistose manipolazioni del sistema mediatico occidentale che alcuni rappresentanti politici iraniani hanno in qualche misura assecondato, invece che chiarire, per fini propagandistici interni e regionali. Ma sono, fondamentalmente, dei falsi, o come taluno le ha definite, la "diceria del secolo".
Giovanni scrive:
Scusa Simone, ma è la tua risposta che non ha alcun fondamento. T'invito a leggere i discorsi pronunciati pubblicamente da Ahmadinejad, e anche diversi suoi "fuori onda"… La distruzione dello Stato d'Israele è stato per lungo tempo l'obiettivo prioritario dei palestinesi (ora per fortuna abbandonato dalla parte più saggia e illuminata di quel popolo) e di molti Stati arabi confinanti. Mi dispiace per te, ma questa è storia.
Simone Santini scrive:
Giovanni, io conosco bene i discorsi pubblici di Ahmadinejad e le posizioni UFFICIALI della Repubblica islamica dell'Iran. L'Iran non ha mai teorizzato la distruzione fisica di Israele, tanto meno con le bombe termonucleari. Semmai auspica la fine di un regime politico, che è cosa ben diversa (come del resto gli israeliani auspicano la fine di un regime politico in Iran, ovvero la Repubblica islamica). Che poi palestinesi o stati arabi abbiano pensato di distruggere Israele muovendo contro questo stato delle guerre, riguarda appunto i palestinesi e alcuni stati arabi. Non l'Iran. QUESTA, è storia.
Giovanni scrive:
@Simone, se vuoi negare l'evidenza, fa' pure.
Simone Santini scrive:
Scusa Giovanni, ma a me sembra che la neghi tu. Tu fai una affermazione che io dico non esistere. Quindi non ti posso dimostrare che non esiste, sei tu, semmai, che mi devi dimostrare che esiste. Indicami in quale discorso ufficiale una Autorità della Repubblica islamica ha teorizzato la distruzione termonucleare di Israele e io mi piegherò davanti l'evidenza dei fatti.
Giovanni scrive:
@Simone, basta scorrere la rassegna stampa degli ultimi dieci anni almeno… Si trova molto materiale anche su internet… Comunque, vuoi avere ragione? Hai ragione.
Cinzia scrive:
senza volermi interporre nella discussione tra Giovanni e Simone, noto che la pretesa di circostanziare con precisione tutto quello che affermiamo, costringerebbe molti di noi a produrre una bibliografia sterminata ogni volta che aprono bocca, benché, d'altro canto, sono tanti quelli che parlano senza poter assolutamente circostanziare un bel nulla…
sempre sulla questione del metodo, e senza voler entrare nel merito, Simone, tecnicamente è vero che tu non puoi dimostrare ciò che non esiste, però è anche vero che è praticamente impossibile che uomini di stato di paesi arabi o musulmani, dato che gl'iraniani non sarebbero arabi, non si siano mai espressi a proposito di Israele, e quindi dovresti avere le dichiarazioni che indicano in Israele un paese riconosciuto che può legittimamente esistere senza timori
a titolo d'esempio, parlando con cittadini comuni del Marocco, sull'argomento, più volte mi è stata indicata una città abitata da cittadini marocchini di nazionalità ebraica, come testimonianza della tolleranza e della civiltà del Marocco…
Simone Santini scrive:
@ Cinzia. A me basta anche un solo riferimento, uno solo. Di un discorso pubblico ufficiale di una alta Autorità iraniana. Sfido chiunque a trovarlo. Io sostengo che non esiste. Giovanni ritiene che ne siano piene le rassegne stampa degli ultimi dieci anni. Si vede che o io, o lui, su questo preciso argomento, svolgiamo male il nostro mestiere, visto che siamo colleghi. Per quanto riguarda la "tolleranza" verso gli ebrei, in Iran la comunità ebraica è perfettamente integrata ed hanno anche il loro rappresentante in Parlamento, un seggio costituzionalmente garantito. Saluti
Giovanni scrive:
@Simone, avevo intuito qualcosa dalla foto del tuo profilo. Ma francamente non immaginavo che il tuo amore per l'Iran di Ahmadinejad fosse così grande. saluti. [la mia foto profilo su Facebook rappresenta una carta geografica dell'Iran con bandierine statunitensi corrispondenti alle basi americane nella regione. L'Iran ne è praticamente circondato su ogni lato dei suoi confini]
Cinzia scrive:
Simone, mi fa piacere sapere che cittadini iraniani di religione ebraica vivono bene in Iran… voleva essere un esempio di come si possono trovare prove del nulla… sul merito della questione io non metto bocca e non ci lascio le dita, benché possa dire che il tuo tono, nei commenti precedenti, mi è parso provocatorio e leggermente offensivo, così come la tua spiegazione complottista ci renderebbe impossibile fare una verifica, salvo per coloro che capiscono bene la lingua dell'Iran, dato che comunque le dichiarazioni in lingua originale, che io ho sentito alla televisione, potrebbero essere tradotte in modo arbitrario ecc.
Simone Santini scrive:
@ Giovanni. Il mio amore è per l'Iran come paese e per gli iraniani come popolo. Non amo Ahmadinejad. Ancor meno Khamenei. Ma se uno dei due fa una dichiarazione pubblica e in Occidente viene distorta per fini politici, io lo rilevo. Non per fare un favore a loro, ma per il diritto dei miei quattro lettori alla correttezza dell'informazione. Tutto qua. Saluti anche a te! @ Cinzia. Spero di non essere stato né provocatorio né offensivo, diciamo che io e Giovanni ci siamo reciprocamente scambiati "francamente" (come si dice nel linguaggio diplomatico) le nostre osservazioni. La verifica, Cinzia, dovrebbe essere compito dei giornalisti, dovrebbero essere loro a garantire la correttezza dell'informazione. Io cerco di farlo, magari spesso sbaglio, ma ritengo di svolgere correttamente la mia professione. Saluti, alla prossima
Vanni scrive:
@Simone: La difesa dell'innocenza del regime nazista di Teheran da parte tua è commovente, ma nella migliore delle ipotesi è un caso di wishful thinking. Quel regime effettivamente, purtroppo, e non soltanto in qualche malevola accusa infondata, oltre ad opprime il popolo persiano, all'estero arma e finanzia diversi gruppi terroristici tra cui Hamas ed Hezbollah. Inoltre il suo negazionismo islamista e le sue malcelate simpatie per l'esperienza hitleriana sono un fatto pubblico, conclamato e innegabile. E quando gridano "Morte a Israele", intendono dire esattamente ciò che dicono. In quanto agli ebrei persiani, tre quarti di quelli che vivevano lì 80 anni or sono già scappati, e adesso possono parlare liberamente. Io chiederei a loro, più che a quelli rimasti, che ne dici?
Simone Santini scrive:
@ Vanni. Ciao, grazie per il tuo intervento. Ti chiederei due cortesie. 1) Mi potresti indicare un intervento pubblico di una alta Autorità della Repubblica islamica in cui si teorizza "la distruzione fisica dello Stato d'Israele anche attraverso l'uso dell'arma nucleare"? Si stava discutendo di questo. Ti ringrazio. 2) Non conoscevo il dato degli ebrei persiani scappati. Mi potresti indicare anche qui qualche fonte dove posso documentarmi? Vorrei capire meglio quando, verso dove, e perché sono scappati. Grazie di nuovo
Vanni scrive
@Simone: Solo la più recente: "Mr. Ahmadinejad said that confrontation with Israel was a “national and religious duty” and that the Holocaust was “a lie” that was used as a pretext for the country’s creation in 1948. Although he has called …the Holocaust a “myth” in the past, provoking angry reactions in the West, he has rarely if ever used the word “lie” in public speeches."
http://www.nytimes.com/2009/09/19/world/middleeast/19iran.html?hp
Definire la "Shoah" una bugia è ancora più grave, forse, che definirla un mito, se possibile.
Queste sono per esempio le simpatiche iniziative sponsorizzate dal governo di Teheran.
http://www.vho.org/aaargh/fran/livres7/TEHERAN/TobenTeh.pdf
http://www.mfa.gov.il/MFA/About+the+Ministry/MFA+Spokesman/2006/Israel%20decries%20Iran%20international%20Holocaust%20denial%20conference%2011-Dec-2006
http://www.adl.org/main_International_Affairs/iran_holocaust_conference.htm
Questo per quanto riguarda il supporto al negazionismo neonazista.
Le dichiarazioni pubbliche sulla necessità di cancellare Israele (anche se è una parola usata solo nello slogan "morte a Israele", in tutte le altre occasioni si usa il termine "entità sionista") dalla cartina geografica sono note e innumerevoli. Meno innumerevoli e note, ma altrettanto reali, le affermazioni secondo cui gli israeliani dovrebbero andarsene in Canada e negli USA. Per quanto attiene l'utilizzo dell'armamento nucleare, certo che la posizione ufficiale è quella della "produzione pacifica" di energia. E' come chiedere all'oste se il vino è buono – o meglio, chiedere a Pietro Gambadilegno che cosa gli serve la lancia termica. C'è un limite anche alla dabbenaggine che si può pretende che uno, con tutta la buona volontà, la buona educazione e il politicamente corretto, possa mai fingere di avere, suvvia, sù.
Per quanto riguarda gli emigrati ebrei dalla Persia, io ne ho conosciuto personalmente qualcuno. Comunque, di ebrei in Persia ce n'erano 150.000 nel 1948, 80.000 nel 1979 e 25.000 ce ne sono oggi: le cifre sono eloquenti. Ma io non dispero. Il popolo persiano ha sempre amato i suoi ebrei. Appena riuscirà a liberarsi dell'odioso regime fascista, le cose andranno sicuramente meglio.
Simone Santini scrive:
@ Vanni. Grazie Vanni, sei stato esaustivo. Quindi mi confermi che, ad esempio Ahmadinejad, non ha mai pubblicamente espresso la volontà di distruggere Israele. A meno che tu non voglia tradurre la parola "confrontation" come volontà di distruzione. Questo è un punto che possiamo fissare quindi. Sulla cancellazione di Israele dalle carte geografiche, più volte ripetuta come ricordi anche tu, faccio notare che la traduzione letterale (Conferenza di Teheran, "Un mondo senza sionismo", ottobre 2005) dovrebbe essere: "l'entità sionista che occupa la Palestina è destinata a svanire dalle pagine del tempo". E' una citazione da una profezia di Khomeini, il quale aveva profetizzato, in tempi non sospetti, che lo Scià di Persia sarebbe caduto, l'Unione Sovietica sarebbe scomparsa, il regime di Saddam Hussein sarebbe caduto, e che anche il regime sionista sarebbe scomparso dalle pagine del tempo. Secondo Ahmadinejad, quindi, anche la quarta parte della profezia sarebbe stata destinata ad avverarsi. Ora però non mi risulta che né l'Unione Sovietica né Saddam Hussein siano stati inceneriti dalle atomiche iraniane. E lo Scià è stato defenestrato da una rivoluzione. A me pare di capire che Ahmadinejad intendesse che ci penserà la Provvidenza a sistemare il regime politico sionista. Il regime politico, non il popolo ebraico. Grazie anche per i dati sugli ebrei iraniani "scappati" dal loro paese, i dati, come tu stesso sottolinei, sono effettivamente eloquenti. Dicono, ad esempio, che in 30 anni, dal '48 al '79, sono "scappati" in 70mila. Forse dalle persecuzioni dello Scià? Non so. Nei successi 30 anni, post rivoluzione, sono "scappati" in 55mila. Forse dalla persecuzione del regime nazista persiano? O forse è stata la naturale continuazione di una tendenza che c'era anche prima della rivoluzione. Però non capisco perché "scappano", se tu stesso dici che "il popolo persiano ha sempre amato i suoi ebrei". Gli ebrei persiani che tu conosci ti avranno detto che sono "scappati" perché perseguitati. Quelli che conosco io e che stanno ancora a Teheran, un libraio ed un ebanista, ad esempio, sostengono di vivere più o meno tranquillamente come ogni altro iraniano. Magari uno di questi giorni li facciamo incontrare, sarebbe un interessante confronto. Ciao Vanni, grazie di nuovo.
Vanni scrive:
[Rispondendo ad un altro interlocutore, Vanni, in itinere, ne approfitta per rispondere anche a me]
…il nazismo di oggi, esattamente come quello di allora, mette in atto la tecnica propagandistica del 'turnspeak', cioè accusare i propri avversari esattamente dei propri crimini, in modo da creare una notte in cui tutte le vacche siano grigie, a totale beneficio della propria mascalzonaggine. E così, vedi, ci cascano in tanti, come il nostro Simone che quasi quasi ci dipinge una Persia felix, pacifica e armoniosa, dove gli ebrei vivono felici, che non minaccia in alcun modo Israele, che nelle piazze di oceaniche folle liberamente convenute fa gridare "morte a israele", ma così, tanto per dire, solo per enfatizzare una legittima critica mossa da intenti umanitari. E, suppongo, dove si trovano perfettamente a proprio agio anche le donne, i gay, gli oppositori politici, i giornalisti e perfino i Baha'i. Simone, con tutto il rispetto, la risposta "vivere più o meno tranquillamente come ogni altro iraniano" mi ricorda tanto il "eh, non possiamo proprio lamentarci" di altri tempi. E la tua riflessione sui numeri mi ricorda tanto Totò dal macellaio e la lira di resto. Ne son scappati meno dal '79 ad oggi che dal '48 al '79? Simone, quando una bottiglia è quasi vuota, poi per forza si beve di meno, suvvia.
La brutta verità è che ormai la libertà, i diritti umani e quelli civili sembrano falsi valori, inutili orpelli, pretesti ideologici per volgari interessi materiali da cui i loro più letali nemici sarebbero avulsi e immuni. Bisogna davvero arrivare a provarne la mancanza, per capire quanto valgono davvero?
Non basta purtroppo non commettere il male, occorre anche preoccuparsi di chi lo commette. Innanzi tutto accorgersi di chi lo sta facendo, o lo sta per fare. E quindi impedirglielo. Perché se no, poi, i fossi, oltre che del senno di poi, si riempiono pure di sangue.
[Non ho ritenuto di replicare ulteriormente. Mi sembrava in ogni caso di aver raggiunto il mio scopo. Benché lo avessi chiesto reiteratamente, nessuno ha saputo indicarmi una dichiarazione pubblica in cui un esponente iraniano teorizzasse “la distruzione fisica dello Stato d'Israele anche attraverso l'uso dell'arma nucleare”. Probabilmente Vanni, che ci ha provato, non è molto scaltro nel reperire fonti. Giovanni, sicuramente, non aveva né tempo né voglia di scartabellare dieci anni di rassegne stampa per tirarne fuori una singola dichiarazione. Oppure, chissà, forse una dichiarazione del genere davvero non esiste]
Complimenti a Simone per l’aplomb. Mi chiedo solo perchè ti confronti con persone così distanti dalla realtà. Io lascio che si cullino nel loro coma interpretativo.
io mi chiedo il perchè lo stesso Barak ministro della difesa israeliano abbia dichiarato che se anche l'Iran intendesse procedere alla costruzione della bomba in ogni caso questo fatto non rappresenterebbe una minaccia per israele
http://www.tmnews.it/web/sezioni/news/PN_20110505_00172.shtml
e mi sa che anche Meir Dagan stava sulle stesse posizioni (prima che ….)
Chi sono i nazisti e terroristi, quelli col turbante?
http://selvasorg.blogspot.com/2010/11/iran-tre-preguntas-para-los.html
http://www.presstv.ir/Program/186745.html
O quelli che blaterano di “diritti umani”, di Sakineh e di “rivoluzioni colorate”, trascurando la trave nel proprio occhio
http://rpmn.wordpress.com/2009/07/06/federico-aldrovandi-quando-la-vita-di-un-diciottenne-massacrato-di-botte-dalla-polizia-vale-3-anni-e-mezzo-di-carcere/
http://www.ilgiornaledipozzallo.net/wp-content/uploads/2009/11/stefanoo.jpg
http://riccardorasman.altervista.org/foto/foto-scioccanti-non-adatte-a-tutti-2/
etc etc … sentendosi altresì in dovere di esportare in casa altrui la loro "superiore" morale??? “Doppia morale malata di uomini malati, uomini nei nostri governi. Psicopatici ai miei occhi, eroi e nobel per la pace agli occhi di altri, che passano sopra i cadaveri, e questo senza scrupoli, (così) come anche i media!” (virgolettato tratto da http://urs1798.wordpress.com/2011/06/23/unterschiede-in-den-botschaften-aus-bengasi-und-tripolis-an-die-nationen/ interessanti da vedere i filmati coi risultati del “lavoro” dei nazisti “democratici” occidentali)
Una critica a Simone Santini, e non solo.
Ora, è evidente che dal punto di vista dell'etica della conversazione Santini è stato esemplare, e ha messo i propri interlocutori nell'angolo. Di fronte a una civile e stimolante sfida intellettuale ("citami quale discorso…."), i vari Vanni e Giovanni non sanno fare altro che rifugiarsi in parole vane, iperboli, luoghi comuni, o nella semplice maleducazione.
Dunque, Santini-Sion 4-0.
Tuttavia non si può non notare come, ancora una volta, il discorso attorno alla questione sionista, o questione israelo-palestinese, o conflitto arabo-istraeliano che dir si voglia, scivoli immancabilmente su un argomento completamente diverso, e cioè l'Iran. Si dovrebbe parlare di Palestina, e si finisce a discutere di Ayatollah. In tutto questo i diritti del popolo palestinese, popolo martire, le menzogne e la protervia da parte israeliana, e l'intero quadro della sottomissione degli arabi all'occidente passano in secondo piano, a tutto vantaggio della barba di Ahmadinejad.
Questo ha due effetti perniciosi.
Il primo, è che una persone onesta non può negare il carattere dispotico, reazionario e simil-fascista del regime politico che da Qom governa Teheran, a meno che impiccare centinaia di omosessuali non sia sufficiente a considerarlo tale. Quando si concede all'avversario una coincidenza tra la causa palestinese e il governo iraniano, quasi fossero sinonimi, si espone il fianco a un mare di critiche, perlopiù giutificatissime, come quella di considerare con simpatia un sistema politico nemico della dignità umana. Allo sprovveduto militante antimperialista non resta che levarsi di torno, oppure arrampicarsi sugli specchi, che è ancora peggio.
Il secondo consiste nel favorire le operazioni di cinica propaganda che la repubblica islamica utilizza, ormai da trent'anni, per ingannare popoli e forze politiche. L'ho già detto: se si fa coincidere l'antimperialismo con la politica estera dell'Iran, si dimenticano del tutto i palestinesi a favore dei pasdaran. L'Iran da anni strumentalizza il conflitto israelo-palestinese, facendone una delle maggiori "entrate" mediatiche. Queste manovre sono del tutto controproducenti, non per i persiani, quanto per gli arabi. Mi si deve spiegare in che modo la causa palestinese sia avvantaggiata dai seminari negazionisti, oppure dalle urla a squarciagola sul fatto che la causa palestinese e è la causa dell'Islam (gli arabi critiani, sentitamente, ringraziano).