L'ottimismo della volontà

Potrebbero interessarti anche...

Nessuna risposta

  1. Tonguessy ha detto:

    Pare che il vero motivo di sconforto sia la questione demografica. Ci sono voci rassicuranti al riguardo.

    "Nel 2001 l'indice mondiale di fecondità è sceso a 2,8 figli per donna, cifra ormai molto vicina a quel 2,1 che si limita ad assicurare la semplice riproduzione della popolazione, 1 per 1. Queste cifre permettono di pensare, in un futuro che cessa di essere indeterminato, forse per il 2050, una popolazione stazionaria, un mondo in equilibrio"

    Emmanuel Todd, sociologo e demografo: "Dopo l'Impero", pg 32

    Todd aveva previsto il crollo dell'URSS a seguito di una serie di indicatori, tra cui la discesa dell'indice di natatlità e l'esplosione della violenza. Sì, secondo lui il cambiamento di paradigma (causati da una maggiore alfabetizzazione e quindi richiesta di democrazia) comporta degli strappi culturali che si manifestano in episodi violenti. Non è necessaria alcuna guerra, anzi l'elevata alfabetizzazione sarebbe il migliore antidoto contro l'escalation militare. La gente non è più disposta a sopportare i deliri delle elites, contrariamente a quanto faceva lustri o secoli or sono per ignoranza.

    Questa in sintesi la sua tesi, supportata da altri pensatori (Fukuyama, Doyle).

    Per quanto riguarda invece il debito pubblico, facciamo tesoro dell'esperienza islandese. Se le banche ci richiedono il pagamento di ricche prebende, possiamo sempre rispondere che se le vengano a prendere, se ne hanno voglia. Il vero problema, semmai, è trovare chi sia in grado di dire cose così chiaramente senza farsi ricattare.

    La mia personale opinione è che la nostra (ma non solo) classe politica sia composta da ricattati che non hanno nessuna voglia, per la loro posizione di assoluta convenienza, di scoprire gli altarini e denunciare i ricattatori. Serve una generazione poltica non ancora ricattabile, sullo stile dei Padri Costituenti, che sappia lavorare come loro. La lotta per acquisire quelle posizioni ai vertici non è nè semplice nè facile.

    La questione sullo scoramento ha un'analisi molto semplice: ce la sentiamo di abbandonare il futuro del pianeta al suo destino? Personalmente ho la consapevolezza che non posso fare molto, stando così le cose. Ma non demordo e la situazione è tale che potrebbero presto rovesciarsi i giochi, scoprendo così delle possibilità precedentemente impensabili. Bisogna sapere aspettare, il bello deve ancora venire.

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Concordo sul carattere non (immediatamente) strategico delle questioni energetica e climatica.

    Non so in quale misura l'annullamento dei debiti comporti guerre. Mentre non riesco mai a raffigurarmi la questione demografica come un problema. Io vivo in Italia e in Italia questo non è un problema. Semmai il problema è opposto: dobbiamo fare più figli.

    In generale capisco lo scoramento. Credo, tuttavia, che esso abbia ragioni più concrete. Almeno per me è così. La fede e la volontà mancano in Pallante (non in Chiesa, Badiale e il gruppo di Alternativa), che al più considera l'incarico di portavoce come una delle sue tante attività. Questo è un peccato. Perché se decidi di dar vita ad un partito e vieni eletto portavoce devi dedicare almeno tre anni della tua vita a questa missione (altrimenti stai giocando). La secondo ragione riguarda MZ. Se la voce del ribelle vende 3500 copie mi auguravo di poter contare su 350 militanti dispersi per l'Italia. Non è così e il gruppo di Alternativa, i cui effettivi sono circa 200, resta paradossalmente il gruppo più numeroso.

    La terza ragione è generale. L'individualismo è la cifra della nostra epoca. Esso ha contaggiato anche gli antagonisti o ribelli o rivoluzionari. Questi ultimi sono contro lo stato nazione e sono contro i partiti. Non vogliono sottomettersi ad alcuna disciplina. Mentre ottimismo della volontà significherebbe: su questa terra noi fondiamo un partito che rappresenta una parte e ci proponiamo di prendere il potere, magari anche in trenta anni, per vivere secondo questi principi. I nemici ideologici dei ribelli o rivoluzionari o antagonisti – lo stato nazione e i partiti – sono gli unici strumenti utilizzabili per combattere. Da questa situazione di debolezza non so come se ne possa uscire. L'individualista ha due possibilità: godere del sistema accettandone la logica; o essere schiavo. I ribelli o antagonisti o rivoluzionari individualisti appartengono spesso alla seconda categoria e rimuovono la loro condizione con fumose ideologie alternative.

    In ogni caso, o la crisi proseguirà per un paio di decenni o si avrà il crollo. Le condizioni per un cambiamento strutturale, dunque, si vanno prefigurando. Per questa ragione si deve lavorare con pazienza, tessere rapporti ed escludere narcisisti e fanatici. Può darsi che siamo al tempo dei profeti. Il fatto che il tempo dell'azione non sia immediato potrebbe essere anche una fortuna. Comunque non è molto lontano e, a Dio piacendo, vedremo il crollo o gli effetti di una prolungata crisi e anche la reazione.

  1. 27 Luglio 2011

    […] si oscilla fra pessimismo ed ottimismo della volontà (bello l’articolo e i […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *