Eccolo, il pensiero unico
di Marino Badiale Megachip
Sul Manifesto di oggi 3 agosto, un commentatore di cose economiche solitamente acuto, che si firma Galapagos, critica la recente manovra economica del governo Berlusconi, dicendo che “fa schifo” e spiegando che “rinviare al 2014 il risanamento dei conti è stato un errore fatale”. Sul sito del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, giornalista che certamente conosce bene i poteri reali che governano questo paese, spiega che per “domare subito l'incendio” occorrono misure drastiche: le solite privatizzazioni, “interventi più incisivi sul mercato del lavoro e sul sistema previdenziale” ma in primo luogo “l'anticipo del pareggio di bilancio”. Tralasciamo altre chicche dell'articolo di De Bortoli, come il fatto che “non c'è più tempo per vagheggiare governi tecnici e nuove maggioranze” (tradotto: non possiamo ancora liberarci di Berlusconi), ma Berlusconi è chiamato “forse all'ultima drammatica prova da statista che la storia gli assegna” (traduciamo: deve fare il lavoro sporco, poi potremo liberarcene).
Veniamo al punto fondamentale. Cosa ci mostra il confronto di questi due articoli?
Che il “quotidiano comunista” e la “voce del padrone” dicono esattamente le stesse cose. E questo non è né un caso né un complotto: è la conseguenza logica necessaria dei presupposti condivisi dall'intero arco delle forze politiche e sociali che oggi hanno voce e rappresentanza.
Questi presupposti, nella neolingua del pensiero unico, si chiamano “globalizzazione” (cioè il dominio delle oligarchie finanziarie internazionali incentrate sugli USA), “Europa” (cioè la creazione dello spazio giuridico e istituzionale più adatto a quel dominio), “crescita” (cioè l'asservimento di società e natura alle esigenze di valorizzazione del capitale).
Se essi non vengono drasticamente rifiutati non c'è in sostanza nessun'altra scelta se non l'asservimento del paese agli ordini dei poteri forti internazionali, la spoliazione di ogni risorsa, l'immiserimento diffuso.
Per questo l'unica speranza di salvezza del nostro paese è la creazione di un fronte di opposizione sociale che metta al centro della propria azione la critica dei quei dogmi.
Bisogna costruire un fronte di opposizione sociale – Marino Badiale
http://www.youtube.com/watch?v=APvaqrK70NI&feature=player_embedded
Fa tristezza non leggere Badiale senza Bontempelli…..