Il Fronte Sovranista Italiano presenta il Dugongo show a Bologna insieme a Rinascita
Nella serata di venerdì 12 ottobre 2018 si è svolto a Bologna, al centro sociale Costarena, un bell’evento sovranista che ha preso l’originale forma di una serata “comico-politica”: a due iniziali interventi di natura politica è infatti seguito uno spettacolo di satira politica (di marca sovranista e anti-liberale) che ha unito divertimento e riflessione su temi di strettissima attualità.
La prima parte ha visto parlare al folto pubblico intervenuto al Costarena Ugo Boghetta (per “Rinascita! Per un’Italia Sovrana e Socialista”) e Carmine Morciano (per il Fronte Sovranista Italiano). Ugo Boghetta ha rimarcato l’importanza della riconquista della sovranità popolare da parte del popolo italiano, e la necessità che si rimetta al centro la lotta per il socialismo, una lotta che, quando è stata abbandonata, ha segnato lo “smarrimento” della sinistra in Italia. Con le passate elezioni nazionali la Storia nel nostro Paese ha ricominciato a mettersi in moto, tuttavia la vera risposta di cui il paese ha bisogno non è il governo gialloverde (infarcito di idee liberali, se non addirittura contraddittorie): non basta, ad esempio, il reddito di cittadinanza, ma occorre creare nuovi posti di lavoro e questo può essere fatto, nella misura che davvero occorre al Paese, solo con un più massiccio intervento dello Stato in economia. Questa e altre misure potranno essere prese solo da forze politiche che si impegnino nella costruzione di un nuovo soggetto politico che rimetta al centro la lotta per il socialismo e l’attuazione della Costituzione del 48. A seguire è il turno del nostro Carmine Morciano che coglie l’occasione innanzitutto per presentare il FSI e la sua storia, e per chiarire l’origine del termine “sovranismo” (nato proprio dalle menti dell’ARS, e ultimamente assai distorto dai media mainstream): questo nulla ha a che fare col nazionalismo e designa l’istanza di riconquista della sovranità popolare, da parte del popolo e dello Stato italiani, per la piena attuazione della Costituzione del 48 e del suo contenuto democratico e sociale. I sovranisti del FSI sono dunque socialdemocratici e il socialismo per il quale si deve tornare a lottare è il socialismo espresso dalla Costituzione italiana (incompatibile col contenuto liberale dei trattati europei). Anche Carmine, come Ugo Boghetta, sottolinea la necessità di un ritorno all’intervento dello Stato nell’economia a sostegno dei lavoratori, in barba alla “divinizzata” concorrenza espressa dai trattati europei, trattati che hanno determinato in Europa squilibri gravissimi che sono stati pagati dai lavoratori, laddove il grande capitale e la grande finanza, apolidi e “illimitati”, hanno invece prosperato. Il FSI dunque condivide la battaglia di Rinascita!, seppure è caratterizzato da una diversa “genealogia”, raggruppando tra le sue fila soci di provenienza dalle “passate” sinistra, centro e destra (laddove Rinascita! ha un’origine – ma solo quella! – più marcatamente di sinistra): la nuova fondamentale dicotomia non è più infatti destra vs sinistra, ma sovranisti vs globalisti, e dunque socialisti democratici vs liberali transnazionali, e la via dei primi per vincere sui secondi passa per politiche ingiustamente considerate quali “eretiche” negli ultimi decenni, come l’intervento dello Stato in economia, il controllo della circolazione dei capitali, il protezionismo. Carmine conclude il suo intervento ricordando l’intenzione del FSI di candidarsi in Emilia-Romagna per le regionali del 2019, e auspicando una rinnovata partecipazione dei cittadini alla vita politica.
La parte “seria” della serata è conclusa ed è il momento per le risate con lo spettacolo satirico DUGONGO SHOW, con gli attori Anna Schmitz, Laura Spimpolo e Riccardo Paccosi, che attraverso una serie di sketch e canzoni (condite da qualche momento “piccante”) hanno fatto divertire il pubblico senza rinunciare a farlo riflettere su una molteplicità di temi, passando disinvoltamente dal tema dell’eutanasia (in favore della sostenibilità dei conti pubblici!) ai nuovi filosofi à la page come Jason Brennan (che vorrebbe “correggere” il suffragio universale, dal momento che i popoli ultimamente stanno “votando male”), da una spassosa intervista doppia a un punkabbestia e ad una radical-chic accomunati dall’essere radicalmente liberali ad una divertente (ma anche commovente) rivisitazione in salsa neoliberale del classico di Gaber “La libertà”. Lo spettacolo, durato circa un’ora, è stato molto apprezzato dal pubblico, che sono convinto abbia apprezzato la dimensione duplice di una serata che ha sempre mantenuto un suo filo conduttore. I contenuti dello spettacolo infatti si saldavano perfettamente col messaggio politico dei due interventi iniziali, e hanno senz’altro contribuito a dare loro forza. Credo anche che la capacità di scherzare e di ridere a proposito di temi che hanno tipicamente un carattere drammatico (quali gli effetti dell’austerità sull’erogazione dei servizi pubblici e il dramma della disoccupazione e della precarietà) non sia assolutamente fuori luogo, anzi: la battaglia democratica del sovranismo socialista è quella di chi vuole restituire alla collettività gli strumenti per tornare a poter sognare un domani migliore, per tornare a poter sognare un’estensione dei diritti, e non solo una deprimente negoziazione di quanti e quali diritti tagliare per non scontentare “i mercati”: ecco allora che ridere insieme, passare una bella serata condividendo un po’ di gioia, anticipa di un po’ quel sogno di un domani migliore che il sovranismo si batte per riconquistare. Un esperimento, questo della serata comico-politica, da ripetere senz’altro, perché va bene discutere di statistiche economiche e norme giuridiche, ma vale sempre la pena ricordarsi a cosa queste sono finalizzate, e cioè alla felicità collettiva (e non di solo qualche fortunato o “vincente” sui mercati).
Antonio https://www.facebook.com/100009868113541/videos/745690915769839
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